enrico letta carlo calenda giuseppe conte

“NON CAPISCO COME SI POSSA GOVERNARE CON GENTE COME CONTE” – CARLO CALENDA FILOSOFEGIA PARLANDO DEL SUO LIBRO SULLA “LIBERTÀ CHE NON LIBERA” MA POI NON RESISTE E LA BUTTA IN POLITICA: “M5S E PD SONO TOTALMENTE SALDATI. SARANNO INSIEME ALLE ELEZIONI E NOI SAREMO ALTERNATIVI. LA PACE CON RENZI? C’È DA SEMPRE, NEL SENSO CHE DA QUANDO SONO DIVENTATO MINISTRO LITIGHIAMO TUTTI I GIORNI. CHE POI È L’UNICO MODO PER RAPPORTARSI CON LUI…”

Elisa Calessi per “Libero quotidiano”

 

CARLO CALENDA LIBERTA CHE NON LIBERA

Carlo Calenda, un liberale come lei che, nel suo ultimo libro (La libertà che non libera, ed. La Nave di Teseo), ragiona sui limiti della libertà. Perché?

«Perché la libertà esiste in quanto ci sono limiti. Se è assoluta si trasforma nella prevaricazione del più forte sul più debole. La libertà non è solo evitare di fare male all'altro, ma comportarsi in modo che si rafforzi la comunità».

 

Quando ha capito che la libertà non è fare tutto quello che si vuole?

carlo calenda a l'aria che tira

«Da sempre. La globalizzazione e il progresso tecnologico, intesi come lasciar fare al mercato e al progresso, hanno in parte distrutto le società liberali. Abbiamo consentito alla Cina di diventare una potenza, non rispettando nessuna delle regole che rispettavamo noi. E il progresso ci sta portando a una vita frustrante. Penso non solo alla sostituzione tra macchine e uomo, ma ai social».

 

Ai suoi figli ha proibito fino ai 12 anni i videogiochi e i social. Come ha fatto?

«L'ho fatto. Hanno protestato, ma il lavoro di un genitore è dare dei limiti. Da noi è venuta meno anche solo l'idea di dare proibizioni. Ma questo è la fine del genitore».

 

letta calenda

«Dagli anni Ottanta», scrive, «l'unico perno della nostra civiltà è diventato l'individuo e la sua ricerca di illimitata libertà». Con il Covid, però, l'illusione è caduta. Perché?

«Si è capito che c'è interdipendenza tra gli individui. Se non fai le cose giuste per proteggere non solo te stesso, ma la comunità, tutti ne risentiamo. Non solo: in una società in cui non ci sono più eroi e tutti sono celebrities non perché hanno un talento, ma perché sono famosi, con il Covid abbiamo riscoperto gli eroi della comunità: i medici, gli infermieri».

 

carlo calenda con la moglie viola

C'è una nostalgia di eroi.

«Sì. L'esplosione dei supereroi è una risposta alla percezione di una società che va a schiantarsi. Nei film il futuro è sempre visto come pericoloso. E allora arriva il superoe. Questo esprime il bisogno di protezione».

 

Anche in politica si cercano eroi. L'ultimo è SuperMario.

«La politica, quella che si vota, è degradata a consumo mutevole. Prima va di moda il cappotto giallo di Grillo, poi quello verde di Salvini, poi quello della Meloni. Tutte parabole individuali. E dell'attore ci si stanca velocemente. Poi però ammiriamo persone che sono l'opposto: Mattarella e Draghi».

conte letta

 

Ma SuperMario è ancora super o il suo potere sta finendo?

«Finisce per tutti. Non esistono i superoi. Esistono persone che fanno bene o male. Io penso che Draghi abbia fatto molte cose buone, altre meno. Io insistevo per provvedimenti più forti sull'energia già a novembre. Il governo è arrivato tardi.

 

La gestione sull'Ucraina, invece, è molto positiva. Draghi non è SuperMario. È una persona che ha l'auctoritas e la sapientia per fare bene oggi il presidente del Consiglio. Questo non vuole dire che non sbagli».

carlo calenda a l'aria che tira 2

 

Nel libro parla di «segnali di fragilità etica» dell'Occidente. Quali?

«Il fatto che abbiamo previlegiato tutti i desideri materiali, fare Pil, mentre diventavamo il Paese più ignorante d'Europa».

 

Poi, però, ammiriamo gli ucraini pronti a morire per la loro terra. Cosa che noi non faremmo mai. Perché?

«Perché nessuno riconosce un valore sopra di sé. L'unico valore è farsi i fatti propri. Ma un Paese che non coltiva la propria identità, è incapace di sacrificare qualsiasi cosa per la propria patria. È l'effetto di aver detto alle persone: comprate e fate quello che vi pare».

 

tay calenda

Anche a sinistra i diritti individuali hanno ormai sostituito quelli collettivi. Perché?

«Perché è sparita l'idea della morte. Non ci facciamo la domanda che si faceva Cicerone: "Come morire?".

Che, quindi, è: "Come vivere?". Per noi come e perché vivere è una serie di acquisti. Non c'è niente che vale la pena oltre noi. Nulla oltre la sfera privata».

 

È curioso che sia così anche a sinistra, nata con le lotte di popolo.

«Accade a sinistra come a destra perché accade all'uomo. In Occidente l'uomo è diventato questo: non mi rompete, voglio consumare il più possibile, senza limiti. Stare sui social insultando chi mi pare e all'età che mi pare. La confusione tra diritti e desideri porta al nichilismo, la grande malattia del nostro tempo».

carlo calenda con la moglie violante e il figlio foto di bacco

 

Lei è stato manager di una grande azienda, la Ferrari, basata proprio sul soddisfacimento del desiderio più materiale. Calenda è cambiato?

«Fare il ministro mi ha molto cambiato. Pensavo che la globalizzazione e il progresso tecnologico fossero sempre positivi. Perché vedevo la parte vincente. Poi, da ministro, ho visto l'altra parte, quella delle crisi industriali, delle iniquità».

 

Ed è cambiato quando, a 16 anni, è diventato padre.

carlo calenda luca di montezemolo

«Sì, totalmente. Ero un ragazzo molto preoce, maturo. Con una famiglia complicata: un nonno era consigliere diplomatico di Pertini, l'altro regista. C'erano molte attese su di me. A 12 anni sono sbroccato e ho fatto casini su casini.

 

Poi è nata mia figlia. Ed è stata una conversione immediata. Ho iniziato a studiare e a vendere polizze assicurative. Mi sono occupato di mia figlia e questo mi ha salvato».

 

Crede in Dio?

carlo calenda a l'aria che tira

«No, ma ho una continua ricerca spirituale. E penso che il Cristianesimo sia la nostra radice. Se non lo riconosciamo in Europa, è perché le radici sono limiti. Invece l'uomo moderno vuole essere senza limiti, vuole essere quello che gli pare, nemmeno più uomo o donno, neutro. Ma l'uomo senza radici è perduto».

 

Cosa ne pensa dell'utero in affitto?

 «Sono contrario. Nessuno può pagare una donna che ha problemi economici per fargli portare in grembo un bambino nove mesi e poi portarlo via. È una schiavitù orripilante e una totale ipocrisa dire che paghi solo le spese mediche. Sono a favore dell'adozione da parte di coppie gay. Ma il desiderio di avere figli non è diritto di sfruttare una donna».

 

E c'è un diritto a morire?

«Sì. Se una persona non vive più bene ha diritto a togliersi la vita».

utero in affitto 1

 

Come ha fatto, il suo matrimonio, a durare 30 anni?

«Litigando sempre. Mattina, pomeriggio e sera. Con mia moglie c'è una grande condivisione di valori. Abbiamo due caratteri forti che hanno imparato a limitare gli eccessi l'uno dell'altro. Lei è la persona più in gamba che conosca. Io la spingo, lei mi frena».

 

Che padre è Calenda?

carlo calenda meme

 «Un padre che ama molto stare coi figli. Ne ho quattro. Portarli a vedere i Fori, farli innamorare di qualcosa mi dà un grandissimo piacere. Fuori dal mio lavoro non faccio altro. Certe volte è faticoso. Ho un figlio adolescente, molto ribelle. Se io sono romanista lui è laziale, se io sono di sinistra, lui è di destra. Però mi diverto come un pazzo. Ogni anno li portiamo a vedere una capitale europea e una regione italiana».

 

Parla dei pueri aeterni, gli adulti eterni bambini. Ce ne sono in politica?

«Tutti. Siamo una società di pueri aeterni».

 

Nel libro ammette di essere caduto nella trappola dei social. In che senso?

«Per molto tempo ho pensato fosse sbagliato non rispondere a quei poveri cristi che sotto il tuo post facevano domande. Poi ho capito che questa interazione non porta a nulla. Adesso rispondo due o tre volte al giorno a domande precise».

renzi calenda

 

Farà la pace con Renzi?

«La pace con Renzi c'è da sempre. Nel senso che da quando sono diventato ministro, litighiamo tutti i giorni. Che poi è l'unico modo per rapportarsi con lui. Dopo di che, Industira 4.0 senza di lui non l'avrei potuta fare. Poi le nostre strade si sono divise e rimaranno divise. Ma non negherò mai i suoi meriti di presidente del Consiglio».

 

Letta mollerà Conte?

«No, M5S e Pd sono totalmente saldati. Saranno insieme alle elezioni e noi saremo alternativi. In Italia mancano 2 rigassificatori e 12 termovalorizzatori che loro non vogliono fare. Non capisco come si possa governare con gente come Conte».

Ultimi Dagoreport

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - VIDEO!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON HA PER NULLA DIGERITO L’INTESA TRA USA E UCRAINA (MEDIATA CON TRUMP DA BIN SALMAN E STARMER) PER UN CESSATE IL FUOCO DI 30 GIORNI: IL “MACELLAIO” DI MOSCA (CIT. BIDEN) VOLEVA I NEGOZIATI SUBITO, NON LA TREGUA, CHE INVECE RICALCA LE RICHIESTE DI ZELENSKY – “MAD VLAD” SI STA RENDENDO CONTO CHE IN GIRO C’È UNO PIÙ PAZZO DI LUI: L’INSOSTENIBILE BIPOLARISMO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO È LOGORANTE ANCHE PER MOSCA. UNO CHE DOPO AVER ANNUNCIATO DI AVER SOSPESO ARMI E CIA A KIEV, OPLÀ!, ORA HA RINCULATO. E MINACCIA “SANZIONI DEVASTANTI” SE PUTIN NON ACCETTERÀ L’ACCORDO…

wanna marchi stefania nobile davide lacerenza

CRONACHE DI CASA MARCHI – QUANDO WANNA DICEVA AL “GENERO” LACERENZA: “PORCO, TI DOVRESTI VERGOGNARE, MERITI SOLO LA MORTE” – TRA LE INTERCETTAZIONI DELL’ORDINANZA DI ARRESTO DEL TITOLARE DELLA ''GINTONERIA'' E DI STEFANIA NOBILE, SONO CUSTODITE ALCUNE FRASI STRACULT DELL’EX TELE-IMBONITRICE – LA MITICA WANNA RACCONTA UNA SERATA IN CUI DAVIDONE “TIRA FUORI LA DROGA”: “L’HA FATTA DAVANTI A ME, IO HO AVUTO UNA CRISI E MI SONO MESSA A PIANGERE” – LA DIFESA DI FILIPPO CHAMPAGNE E LA “PREVISIONE”: “IO CREDO CHE ARRIVERÀ UNA NOTIZIA UNO DI ‘STI GIORNI. ARRIVERÀ LA POLIZIA, LI ARRESTERANNO TUTTI. PERCHÈ DAVIDE ADDIRITTURA SI PORTA SEMPRE DIETRO LO SPACCIATORE..."

volodymyr zelensky bin salman putin donald trump xi jinping

DAGOREPORT – COME SI E' ARRIVATI AL CESSATE IL FUOCO DI 30 GIORNI TRA RUSSIA E UCRAINA? DECISIVI SONO STATI IL MASSICCIO LANCIO DI DRONI DI KIEV SU MOSCA, CHE HA COSTRETTO A CHIUDERE TRE AEROPORTI CAUSANDO TRE VITTIME CIVILI, E LA MEDIAZIONE DI BIN SALMAN CON TRUMP - E' BASTATO L’IMPEGNO MILITARE DI MACRON E STARMER PER DIMOSTRARE A PUTIN CHE KIEV PUÒ ANCORA FARE MOLTO MALE ALLE FRAGILI DIFESE RUSSE - NON SOLO: CON I CACCIA MIRAGE FRANCESI L'UCRAINA PUÒ ANDARE AVANTI ALTRI SEI-OTTO MESI: UN PERIODO INACCETTABILE PER TRUMP (ALL'INSEDIAMENTO AVEVA PROMESSO DI CHIUDERE LA GUERRA “IN 24 ORE”) – ORA CHE MOSCA SI MOSTRA “SCETTICA” DAVANTI ALLA TREGUA, IL TYCOON E IL SUO SICARIO, JD VANCE, UMILIERANNO PUBBLICAMENTE ANCHE PUTIN, O CONTINUERANNO A CORTEGGIARLO? - LA CINA ASPETTA AL VARCO E GODE PER IL TRACOLLO ECONOMICO AMERICANO: TRUMP MINIMIZZA IL TONFO DI WALL STREET (PERDITE PER 1000 MILIARDI) MA I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI LO HANNO GIÀ SCARICATO…

elly schlein nicola zingaretti donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - CHE FIGURA DI MERDA PER IL PD MALGUIDATO DA ELLY SCHLEIN: A BRUXELLES, TOCCATO IL FONDO, IL PD HA COMINCIATO A SCAVARE FACENDOSI SCAVALLARE ADDIRITTURA DAL PARTITO DI GIORGIA MELONI – SE FDI NON POTEVA NON VOTARE SÌ AL PROGETTO “REARM EUROPE” DELLA VON DER LEYEN, I DEM, CHE ADERISCONO AL PARTITO SOCIALISTA, SI SONO TRASFORMATI IN EURO-TAFAZZI: 10 HANNO VOTATO A FAVORE, 11 SI SONO ASTENUTI (E SOLO GRAZIE ALLA MEDIAZIONE DEL CAPOGRUPPO ZINGARETTI I FEDELISSIMI DI ELLY, DA TARQUINIO A STRADA, NON HANNO VOTATO CONTRO URSULA) – I FRATELLINI D’ITALIA, INVECE, DOPO AVER INGOIATO IL SI', PER NON FAR INCAZZARE TRUMP, SI SONO ASTENUTI SULLA RISOLUZIONE SULL’UCRAINA. LA SCUSA UFFICIALE? "NON TIENE CONTO" DELL’ACCORDO A RIAD TRA USA E UCRAINA. INVECE GLI EURO-MELONI PRETENDEVANO UN RINGRAZIAMENTO DEL  PARLAMENTO EUROPEO A "KING DONALD" PER IL CESSATE IL FUOCO TRA MOSCA E KIEV (CHE, TRA L'ALTRO, PUTIN NON HA ANCORA ACCETTATO...)

philippe donnet andrea orcel francesco gaetano caltagirone

DAGOREPORT: GENERALI IN VIETNAM - LA BATTAGLIA DEL LEONE NON È SOLO NELLE MANI DI ORCEL (UNCREDIT HA IL 10%), IRROMPE ANCHE ASSOGESTIONI (CHE GESTISCE IL VOTO DEI PICCOLI AZIONISTI) - AL CDA DEL PROSSIMO 24 APRILE, ORCEL POTREBBE SCEGLIERE LA LISTA DI MEDIOBANCA CHE RICANDIDA DONNET (E IN FUTURO AVER VIA LIBERA SU BANCA GENERALI) – ALTRA IPOTESI: ASTENERSI (IRREALE) OPPURE POTREBBE SOSTENERE ASSOGESTIONI CHE INTENDE PRESENTARE UNA LISTA PER TOGLIERE VOTI A MEDIOBANCA, AIUTANDO COSI’ CALTA (E MILLERI) A PROVARE A VINCERE L’ASSEMBLEA - COMUNQUE VADA, SI SPACCHEREBBE IN DUE IL CDA. A QUEL PUNTO, PER DONNET E NAGEL SARÀ UN VIETNAM QUOTIDIANO FINO A QUANDO CALTA & MILLERI PORTERANNO A TERMINE L’OPA DI MPS SU MEDIOBANCA CHE HA IN PANCIA IL 13% DI GENERALI…