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''CARO JO, TI ASPETTAVO!'' POTEVA MANCARE RAZZI SUL CASO DELL'AMBASCIATORE NORDCOREANO SPARITO? '' NON CI CREDO CHE ABBIA DISERTATO: ERA UN COMUNISTA CONVINTO E UN FORTE SOSTENITORE DEL REGIME, CHE NON GLI POTEVI NEPPURE FARE UNA BATTUTA SULLA COREA DEL NORD CHE SI ARRABBIAVA. L'ULTIMA VOLTA IN CUI CI SIAMO VISTI MI HA DETTO CHE SAREBBE ANDATO…''
Massimiliano Lenzi per www.iltempo.it
Dalla Corea del Nord con amore e..... scomparsa. Come in una saga dei migliori James Bond è sparito Jo Song-gil, per più di un anno ambasciatore ‘reggente’ in Italia per la Corea del Nord di Kim Jong-un: secondo i media sudcoreani avrebbe chiesto asilo con la sua famiglia a inizio dicembre in un “imprecisato Paese occidentale”. Alla Farnesina - che temporeggia - “non risulta una richiesta d'asilo da parte di un funzionario nordcoreano” ma un quotidiano della Corea del Sud, lo Joong Ang Ilbo, citando fonti di Seul, parla di una sparizione di peso - Jo Song-gil è infatti un funzionario di alto livello della Corea del Nord.
antonio razzi e matteo salvini in corea del nord
Sempre secondo fonti citate dal quotidiano Jo adesso sarebbe “protetto dalle autorità italiane in un luogo sicuro”. Dalla Corea del Nord a dove? Per cercare di capire qualcosa di più in questa saga dal sapore di una spy story, “Il Tempo” ha intervistato un italiano, politico ed ex parlamentare che la Corea del Nord la conosce bene: Antonio Razzi. Quando lo intercettiamo al telefono ha appena finito di parlare con il “Washington Post”, perché anche i media americani paiono incuriositi dalla vicenda.
Razzi, l’ultima volta che ha visto Jo Song-gil?
“L’ultima cena che ho fatto con lui è stata, assieme ad alcuni imprenditori, a Roma, in un ristorante del centro, mi pare fosse di lunedì, il 29 ottobre scorso”.
Le sembrava tranquillo?
“Tranquillissimo. L’ho richiamato poi alcuni giorni dopo perché questi imprenditori italiani volevano andare in Corea del Nord”.
Quando vi siete sentiti per telefono di recente?
“Ai primi di novembre. In questa telefonata mi ha detto anche che stava finendo il suo mandato in Italia e che sarebbe dovuto rientrare in Corea del Nord ma che prima di rientrare ...”.
ANTONIO RAZZI CON LO STAFF DI KIM JONG UN IN COREA DEL NORD
Prima di rientrare cosa?
“Che si sarebbe fatto un giro coi suoi familiari nel nord Italia per far conoscere a loro le bellezze del nostro Paese”.
E poi quando l’ha rivisto?
“Dopo non l’ho più rivisto perché il 22 novembre in una cena con un imprenditore italiano c’era già il nuovo diplomatico nordcoreano”.
Ha provato a telefonargli ancora?
“Sì, proprio il 22 novembre perché mi sono detto: ‘ che se ne va e non saluta gli amici?’. L’ho chiamato ma non rispondeva. E da lì non l’ho più rivisto e neppure sentito. Poi ieri ho saputo della sua sparizione e sono rimasto di stucco”.
Perché di stucco?
“Perché era un comunista convinto e un forte sostenitore del Regime, che non gli potevi neppure fare una battuta sulla Corea del Nord che si arrabbiava”.
Dove può essere andato secondo lei?
“Considerando che ha il passaporto diplomatico può essere andato ovunque, secondo me è però più probabile che sia in Svizzera o in Francia”.
Dalla Corea del Nord l’ha cercata nessuno?
“No. Ho sentito stamani (ndr, ieri per chi legge) quelli dell’ambasciata e anche loro sono rimasti sorpresi”.
francesca cipriani antonio razzi lisa fusco
Si occuperà di questa storia nei prossimi giorni?
“Certamente. Il giorno 16 di gennaio sarò in ambasciata della Corea del Nord per sapere di persona cosa sta succedendo anche perché molti italiani, conoscendo i miei buoni rapporti con questo Paese, mi chiedono cosa possa essere accaduto”.
Razzi, ma lei tornerà ancora in Corea del Nord?
“Eccome, in aprile o in maggio. Bisogna coltivare questa distensione cominciata tra gli Usa e Kim Jong-un e per farlo bisogna stare sul territorio perché solo così si alimenta la pace”.
Vuole fare un appello all’ambasciatore sparito?
“Caro Jo, io ti aspettavo per un saluto prima della tua partenza. Se sei ancora in Italia ti prego, fatti sentire, il mio numero ce l’hai”.