carrai boschi renzi car

PASSO CARRAI - L’AMICO DI RENZI POTREBBE PRESTO GESTIRE 150 MILIONI NEL SETTORE DELLA CYBER-SECURITY MA SI OCCUPA DI SICUREZZA INFORMATICA SOLO DA 10 MESI (UN PO’ POCHI PER ESSERE DEFINITO UN ESPERTO) - E PER FARE IL CONSULENTE GLI MANCA LA LAUREA - I RAPPORTI CON BEBE' BERNABE’

RENZI CARRAIRENZI CARRAI

Franco Bechis per “Libero Quotidiano”

 

Marco Carrai, l' uomo che Matteo Renzi vorrebbe al suo fianco per sovraintendere ai 150 milioni di euro da investire nella cyber-security, ha iniziato ad occuparsi di questo tema solo dopo che il suo amico premier è salito a Palazzo Chigi.

 

Lo fa dal dicembre 2014, quando a distanza di pochi giorni ha creato insieme ad altri compagni di avventura due società nate proprio per occuparsi di sicurezza informatica: la Csy4 spa e la Cgnal spa, entrambe di Firenze.

 

La prima è quella che davvero si occupa di argomenti affini alla cybersicurezza, ma non si può dire che abbia grande esperienza: la denuncia di inizio attività è stata fatta meno di un anno fa, il 18 marzo 2015, quando ha iniziato a fare consulenza e «vendita di prodotti inerenti gli ambiti della sicurezza fisica e della sicurezza logica».

 

RENZI CARRAIRENZI CARRAI

La seconda non risulta ancora avere fatto la denuncia di inizio attività, ma dovrebbe occuparsi di «sviluppo e vendita di software, oltre a servizi di consulenza attivi ai settori dell' informatica e quello dell' analisi dei dati», di formazione del personale, di sfruttamento di brevetti, licenze e marchi e di noleggio di attrezzature tecniche audiovisive.

 

renzi carrai  renzi carrai

Nelle due avventure imprenditoriali agli albori Carrai ha soci anche conosciuti come la società costituita per i figli dall' ex amministratore delegato di Eni e Telecom, Franco Bernabè, Renato Attanasio Sica (Value Partners), Leonardo Bellodi (ex Eni) e l' imprenditore Mauro Tanzi (Aicom, società di sistemi ingegneristici che lavora con Telecom, Vodafone, Eni, Enel e Finmeccanica).

 

Carrai ha molte relazioni importanti, e nel settore informatico aveva già avviato a metà 2012 un' altra piccola società (che però si occupava solo di compravendita di licenze software soprattutto nel settore biotecnologie): la Yourfuture srl, che nel 2014 ha fatturato 670 mila euro, triplicando gli affari rispetto l' anno precedente. In questo caso il principale compagno di avventura è stato Pierluigi Curcuruto, un aretino che si è sempre occupato della rete informatica delle banche arrivando ai massimi livelli nel gruppo Banca Intesa, da cui è uscito proprio in quel 2012.
 

renzi carrai   renzi carrai

Anche se ha fondato società del settore, e ne è azionista (problema in più, tanto da avere annunciato la costituzione di un blind trust per evitare conflitti di interessi), Carrai non ha evidentemente una comprovata esperienza nel campo della cybersicurezza.
È solo azionista di una società che nel settore lavora da 10 mesi, un po' pochi per essere definito un «super esperto».
 

Qualifica che invece hanno alcuni suoi soci: sicuramente Franco Bernabè, che si occupa di questo addirittura dalla fine degli anni Ottanta (Francesco Cossiga lo nominò grazie al curriculum nella commissione del Quirinale che doveva riformare i servizi segreti), e in parte anche Curcuruto. Carrai no, e questo rischia di essere un vero ostacolo di fronte alla Corte dei Conti per la sua nomina.
 

netanyahu  a firenze accolto da nardella e marco carrai   netanyahu a firenze accolto da nardella e marco carrai

Al momento a dire il vero nessuno ha identificato l' incarico preciso che il manager fiorentino sarebbe chiamato a ricoprire su mandato del governo Renzi. Si conosce la materia, ma nell' unica comunicazione ufficiale, quella di Maria Elena Boschi in Parlamento questa settimana, è sembrata esclusa la sua nomina alla guida di una autorità ad hoc sulla intelligence e la cybersicurezza.

 

La Boschi ha solo citato la legge di stabilità 2016 che «ha previsto lo stanziamento di un fondo di ulteriori 150 milioni di euro per rafforzare la prevenzione nel campo della sicurezza informatica e in quella cibernetica, anche alla luce purtroppo degli eventi tragici che noi tutti ricordiamo. È, quindi, una prevenzione collegata ai fenomeni di terrorismo internazionale».

 

Quanto a Carrai, la Boschi si è limitata a dire che «il Governo, così come le altre istituzioni, ha facoltà di avvalersi di consulenze di carattere tecnico, scegliendo tra vari profili». Detto così, sembra dunque che Carrai si stia preparando a diventare consulente «tecnico» del governo.

 

MARCO CARRAIMARCO CARRAI

Anche in questa ipotesi più sfumata, è pero la legge (meglio, il decreto legislativo 165 del 2001) a stabilire i requisiti necessari per ottenere una consulenza o una collaborazione all' interno della pubblica amministrazione. Il requisito essenziale è quello della «comprovata esperienza universitaria», formula che poi è stata tradotta nella necessaria produzione di un titolo di laurea magistrale.

 

Carrai non è laureato, e la mancanza di quel pezzo di carta gli ha già causato parecchi anni di procedimenti davanti alla Corte dei Conti (che poi lo ha assolto), che aveva impugnato per quel motivo la lontana nomina nella segreteria particolare di Renzi alla provincia di Firenze.

 

RENZI CARRAIRENZI CARRAI

Alla laurea ci sono però risicate eccezioni per soggetti che «operino nel campo dell' arte, dello spettacolo, dei mestieri artigianali o della attività informatica». Carrai ha quindi una via di fuga con l' informatica, però - dice la legge - «ferma restando la necessità di accertare la maturata esperienza nel settore». E qui gli appena 10 mesi potrebbero diventare un ostacolo insormontabile.

MARCO CARRAIMARCO CARRAI

 

Ultimi Dagoreport

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON HA PER NULLA DIGERITO L’INTESA TRA USA E UCRAINA (MEDIATA CON TRUMP DA BIN SALMAN E STARMER) PER UN CESSATE IL FUOCO DI 30 GIORNI: IL “MACELLAIO” DI MOSCA (CIT. BIDEN) VOLEVA I NEGOZIATI SUBITO, NON LA TREGUA, CHE INVECE RICALCA LE RICHIESTE DI ZELENSKY – “MAD VLAD” SI STA RENDENDO CONTO CHE IN GIRO C’È UNO PIÙ PAZZO DI LUI: L’INSOSTENIBILE BIPOLARISMO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO È LOGORANTE ANCHE PER MOSCA. UNO CHE DOPO AVER ANNUNCIATO DI AVER SOSPESO ARMI E CIA A KIEV, OPLÀ!, ORA HA RINCULATO. E MINACCIA “SANZIONI DEVASTANTI” SE PUTIN NON ACCETTERÀ L’ACCORDO…

wanna marchi stefania nobile davide lacerenza

CRONACHE DI CASA MARCHI – QUANDO WANNA DICEVA AL “GENERO” LACERENZA: “PORCO, TI DOVRESTI VERGOGNARE, MERITI SOLO LA MORTE” – TRA LE INTERCETTAZIONI DELL’ORDINANZA DI ARRESTO DEL TITOLARE DELLA ''GINTONERIA'' E DI STEFANIA NOBILE, SONO CUSTODITE ALCUNE FRASI STRACULT DELL’EX TELE-IMBONITRICE – LA MITICA WANNA RACCONTA UNA SERATA IN CUI DAVIDONE “TIRA FUORI LA DROGA”: “L’HA FATTA DAVANTI A ME, IO HO AVUTO UNA CRISI E MI SONO MESSA A PIANGERE” – LA DIFESA DI FILIPPO CHAMPAGNE E LA “PREVISIONE”: “IO CREDO CHE ARRIVERÀ UNA NOTIZIA UNO DI ‘STI GIORNI. ARRIVERÀ LA POLIZIA, LI ARRESTERANNO TUTTI. PERCHÈ DAVIDE ADDIRITTURA SI PORTA SEMPRE DIETRO LO SPACCIATORE..."

volodymyr zelensky bin salman putin donald trump xi jinping

DAGOREPORT – COME SI E' ARRIVATI AL CESSATE IL FUOCO DI 30 GIORNI TRA RUSSIA E UCRAINA? DECISIVI SONO STATI IL MASSICCIO LANCIO DI DRONI DI KIEV SU MOSCA, CHE HA COSTRETTO A CHIUDERE TRE AEROPORTI CAUSANDO TRE VITTIME CIVILI, E LA MEDIAZIONE DI BIN SALMAN CON TRUMP - E' BASTATO L’IMPEGNO MILITARE DI MACRON E STARMER PER DIMOSTRARE A PUTIN CHE KIEV PUÒ ANCORA FARE MOLTO MALE ALLE FRAGILI DIFESE RUSSE - NON SOLO: CON I CACCIA MIRAGE FRANCESI L'UCRAINA PUÒ ANDARE AVANTI ALTRI SEI-OTTO MESI: UN PERIODO INACCETTABILE PER TRUMP (ALL'INSEDIAMENTO AVEVA PROMESSO DI CHIUDERE LA GUERRA “IN 24 ORE”) – ORA CHE MOSCA SI MOSTRA “SCETTICA” DAVANTI ALLA TREGUA, IL TYCOON E IL SUO SICARIO, JD VANCE, UMILIERANNO PUBBLICAMENTE ANCHE PUTIN, O CONTINUERANNO A CORTEGGIARLO? - LA CINA ASPETTA AL VARCO E GODE PER IL TRACOLLO ECONOMICO AMERICANO: TRUMP MINIMIZZA IL TONFO DI WALL STREET (PERDITE PER 1000 MILIARDI) MA I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI LO HANNO GIÀ SCARICATO…

elly schlein nicola zingaretti donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - CHE FIGURA DI MERDA PER IL PD MALGUIDATO DA ELLY SCHLEIN: A BRUXELLES, TOCCATO IL FONDO, IL PD HA COMINCIATO A SCAVARE FACENDOSI SCAVALLARE ADDIRITTURA DAL PARTITO DI GIORGIA MELONI – SE FDI NON POTEVA NON VOTARE SÌ AL PROGETTO “REARM EUROPE” DELLA VON DER LEYEN, I DEM, CHE ADERISCONO AL PARTITO SOCIALISTA, SI SONO TRASFORMATI IN EURO-TAFAZZI: 10 HANNO VOTATO A FAVORE, 11 SI SONO ASTENUTI (E SOLO GRAZIE ALLA MEDIAZIONE DEL CAPOGRUPPO ZINGARETTI I FEDELISSIMI DI ELLY, DA TARQUINIO A STRADA, NON HANNO VOTATO CONTRO URSULA) – I FRATELLINI D’ITALIA, INVECE, DOPO AVER INGOIATO IL SI', PER NON FAR INCAZZARE TRUMP, SI SONO ASTENUTI SULLA RISOLUZIONE SULL’UCRAINA. LA SCUSA UFFICIALE? "NON TIENE CONTO" DELL’ACCORDO A RIAD TRA USA E UCRAINA. INVECE GLI EURO-MELONI PRETENDEVANO UN RINGRAZIAMENTO DEL  PARLAMENTO EUROPEO A "KING DONALD" PER IL CESSATE IL FUOCO TRA MOSCA E KIEV (CHE, TRA L'ALTRO, PUTIN NON HA ANCORA ACCETTATO...)

philippe donnet andrea orcel francesco gaetano caltagirone

DAGOREPORT: GENERALI IN VIETNAM - LA BATTAGLIA DEL LEONE NON È SOLO NELLE MANI DI ORCEL (UNCREDIT HA IL 10%), IRROMPE ANCHE ASSOGESTIONI (CHE GESTISCE IL VOTO DEI PICCOLI AZIONISTI) - AL CDA DEL PROSSIMO 24 APRILE, ORCEL POTREBBE SCEGLIERE LA LISTA DI MEDIOBANCA CHE RICANDIDA DONNET (E IN FUTURO AVER VIA LIBERA SU BANCA GENERALI) – ALTRA IPOTESI: ASTENERSI (IRREALE) OPPURE POTREBBE SOSTENERE ASSOGESTIONI CHE INTENDE PRESENTARE UNA LISTA PER TOGLIERE VOTI A MEDIOBANCA, AIUTANDO COSI’ CALTA (E MILLERI) A PROVARE A VINCERE L’ASSEMBLEA - COMUNQUE VADA, SI SPACCHEREBBE IN DUE IL CDA. A QUEL PUNTO, PER DONNET E NAGEL SARÀ UN VIETNAM QUOTIDIANO FINO A QUANDO CALTA & MILLERI PORTERANNO A TERMINE L’OPA DI MPS SU MEDIOBANCA CHE HA IN PANCIA IL 13% DI GENERALI…

ursula von der leyen giorgia meloni elon musk donald trump

DAGOREPORT – IL CAMALEONTISMO DELLA DUCETTA FUNZIONA IN CASA MA NON PAGA QUANDO METTE I BOCCOLI FUORI DAI CONFINI NAZIONALI - MELONI PRIMA SI VANTAVA DELL’AMICIZIA CON MUSK E STROPPA E DELLA “SPECIAL RELATIONSHIP” CON TRUMP, ORA È COSTRETTA A TACERE E A NASCONDERSI PER NON PASSARE COME "AMICA DEL GIAGUARO" AGLI OCCHI DELL'UE. E, OBTORTO COLLO, E' COSTRETTA A LASCIARE A STARMER E MACRON IL RUOLO DI PUNTO DI RIFERIMENTO DELL'EUROPA MENTRE SALVINI VESTE I PANNI DEL PRIMO TRUMPIANO D’ITALIA, L'EQUILIBRISMO ZIGZAGANTE DELLA GIORGIA DEI DUE MONDI VIENE DESTABILIZZATO ANCOR DI PIU' DAL POSIZIONAMENTO ANTI-TRUMP DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO MERZ CHE FA SCOPA COL POLACCO TUSK, E LEI RISCHIA DI RITROVARSI INTRUPPATA CON IL FILO-PUTINIANO ORBAN - IL COLPO AL CERCHIO E ALLA BOTTE DEL CASO STARLINK-EUTELSAT...