CASO RUBY, ORMAI E’ SOLO PORNO-ANTIQUARIATO - COME MILITARI GIAPPONESI COMBATTENTI NELLA JUNGLA A GUERRA FINITA, COSI’ “REPUBBLICA” INSISTE CON IL BUNGA BUNGA - 3 MINUTI DOPO ESSERE STATO AVVISATO DEL FERMO DELLA SUA PUPILLA, BERLUSCAZZONE CHIAMA LA MINETTI E LA SPEDISCE IN QUESTURA, POI TARTASSA AL TELEFONO IL VICE-QUESTORE - 2 ORE DOPO IL FERMO, RUBY SARÀ AFFIDATA ALLA MINETTI NONOSTANTE I CONTROLLI PER VERIFICARE LA PARENTELA CON MUBARAK FOSSERO ANCORA IN CORSO…

Piero Colaprico per "La Repubblica"

«E che, basta una telefonatina gentile ai poliziotti per far scattare un reato grave come la concussione?». Può essere riassunta in questa domanda-slogan la linea difensiva dei berlusconiani nel caso Ruby Rubacuori.

Linea rilanciata adesso che il reato di concussione - resisterà? sarà abrogato? - è tornato al centro della scena politica. La realtà dei fatti, così come sono stati ricostruiti, è per l´imputato Silvio Berlusconi purtroppo diversa. Le «telefonatine» alla questura sono quattro, altro che una. È soprattutto la sequenza cronologica, rivista alla luce dell´»annotazione di servizio» di venti pagine recentemente depositate al processo, a mostrare una ragnatela di contatti e informazioni incrociate via telefono tra Nicole Minetti, consigliere regionale, Michelle Coinceicao, «creatura della notte», e Berlusconi. Ecco le carte.

ALLARME ROSSO
È la sera del 27 maggio 2010 e la minorenne marocchina Karima-Ruby, frequentatrice a pagamento delle «cene eleganti» di Arcore è finita in questura. Le varie ragazze si avvisano. Michelle Coinceicao, ultima padrona di casa, prova a dare la notizia a «papi» Silvio Berlusconi, facendosi aiutare anche da Nicole Minetti. Le due tentano senza successo con sms, contatti ad Arcore, alla sede Pdl, avvisano anche il mitico ragionier Spinelli, il cassiere di Berlusconi. Niente. Chiamano sino alle 23.36, finché Berlusconi - «l´utenza era agganciata a celle della rete Gsm francese» - finalmente risponde: 244 secondi, quattro minuti abbondanti, con Michelle. Per comprendere che non è finito in un gossip, ma in un brutto guaio.

IL PREMIER SI SCATENA
Alle 23.43, per prima cosa, Berlusconi chiama la persona cui ha delegato l´accudimento di varie escort e show girl, Nicole Minetti. Ci mette 136 secondi di telefonata per spedirla di gran carriera in via Fatebenefratelli. Poi, alle ore 23 e 49 minuti esatte, «il dottor Ostuni» (Pietro, capo di gabinetto, il vice del questore) riceve la prima chiamata - così leggiamo sull´annotazione - «del Presidente del Consiglio che, in questa circostanza utilizza una scheda differente, numero. .., rispetto alla scheda utilizzata per i contatti con Minetti Nicole e Da Coinceicao Michelle».

Appena chiude con Ostuni, Berlusconi cambia di nuovo telefono e «sempre dal territorio francese» richiama alle 23.57 l´operosa brasiliana: «Con lei s´intrattiene in una conversazione per 275 secondi». Suonano le campane di Notre Dame e l´improbabile vocabolario di Michelle snocciola i dettagli sul ferale fermo di Ruby. Nella notte parigina, all´improvviso così movimentata, Berlusconi vede nel dopocena la sua immagine sgretolarsi. Possono essere smascherate ben altre notti: quelle che trascorre nella sua villa di Arcore anche con - definizione non di un nemico, ma della stessa Minetti - le «disperate delle favelas».

MISSIONE COMPIUTA
Diceva di voler essere ricordato come il nuovo De Gasperi, gli conviene darsi da fare per troncare e sopire lo scandalo. La seconda chiamata per il poliziotto Ostuni parte a mezzanotte e un minuto, dura 54 secondi. Sei minuti dopo mezzanotte, drin-drin, nuova chiamata per il capo di gabinetto. Dura 77 secondi. Passa un amen, a mezzanotte otto minuti e 25 secondi «il dottor Ostuni riceve la chiamata del presidente del consiglio Silvio Berlusconi»: la quarta, lunga 121 secondi.

Ricapitoliamo: in meno di venti minuti l´ossessione berlusconiana piomba per quattro volte - parlare di «telefonatina» è dunque riduttivo - sul vice del questore. Il successo arride al premier: Ruby che, per ordine della magistratura, sarebbe dovuta entrare in una comunità, grazie a Silvio non ci va.

Sono esattamente le ore 00.12.36" quando «il dottor Ostuni contatta l´utenza numero 329... «: è un´utenza sin qui mai letta, ma è ugualmente «intestata alla Presidenza del Consiglio dei ministri-Segr. generale, via della Mercede, Roma». Gli bastano 47 secondi: è il suo trafelato «sì» alla richiesta considerata dai magistrati illecita; nata dalle rivelazioni di Michelle e Nicole; fatta propria da Berlusconi.

Nella sua qualità di capo del governo, l´ultrasettantenne che regala buste di quattrini alle invitate ottiene - è questo che fa scattare l´accusa di concussione - un´»utilità» non dovuta: la diciassettenne Ruby, fermata per un furto, e per essere una minorenne in fuga, è diventata libera di squagliarsela. Le telefonate di Berlusconi hanno raso al suolo il lavoro pulito delle volanti, lo scrupolo della procura dei minori, di chi cercava una comunità seria (dove dare un letto a una minorenne in difficoltà).

ANCORA LA MINETTI
A far assaggiare il senso della sproporzione dei poteri in campo non ci sono solo le telefonate Parigi-Milano: c´è anche Nicole Minetti. Il suo telefonino alle 23.40 si è spostato da Vimodrone per agganciare, a mezzanotte e tre, la cella di corso Venezia. Come «consigliere regionale-ministeriale» (carica inesistente) viene fatta accomodare negli uffici della questura: può avvalorare le bugie che Berlusconi ha gentilmente raccontato ai pubblici ufficiali, specie sulla parentela tra «la Ruby» e un capo di stato straniero (l´egiziano Hosni Moubarak).

Dopo Michelle, tocca adesso a Nicole fronteggiare l´assillo di Berlusconi. Ha ricevuto il primo ordine a mezzanotte e 16 minuti (e quindi subito dopo che Berlusconi ha ottenuto l´indebito okay di Ostuni). L´altra telefonata le arriva all´una e 55, dura 88 secondi, e significa che «è fatta»: appena cinque minuti dopo, alle 2 esatte, gli agenti - come si legge sempre nella cronologia chiesta dalla Procura antimafia - «affidano la minore a Nicole Minetti». E Nicole, trionfante, alle 2.11 può rassicurare «lui», Silvio: Ruby è fuori, sulle beole del centro della città.

LE CACCHE DEI CANI
Sabato scorso Repubblica ha rivelato come ci sia la possibilità - concreta - che la riforma della giustizia possa essere manipolata «ad personam», in modo da distruggere il processo per concussione già in corso, il Ruby-Silvio. Il premier, che ripete di avere «buon cuore» e che per questo ha esfiltrato Ruby dagli uffici di polizia, giura di non aver mai commesso alcuna concussione. Nonostante Ruby sia stata «affidata» quando le procedure d´accertamento - il processo in corso l´ha stabilito chiaramente nell´udienza del 27 febbraio - fossero ancora in corso in Sicilia (e finiranno dopo le 4). Nonostante ci siano state ventiquattro telefonate tra questurini per capire che cosa fare (manco fosse un attentato).

Qualunque cosa giuri l´ex premier, resta però il fatto, pesante come un macigno, che Ruby non va, come dovrebbe, insieme con l´affidataria Nicole: niente case borghesi per la ragazza marocchina. Ruby torna nel bilocale della brasiliana che ha avvisato Berlusconi, la finta bionda Michelle. E - all´alba di sette giorni dopo quel rilascio paradossale - in quel pianterreno accorrono di nuovo le volanti. Ruby, pestata con il «mocio» dei pavimenti, ha il collo graffiato da un collare e le ceramiche del miniappartamento - ma non è un essere umano anche questa minorenne?, viene voglia di chiedere a chi dopo averla «liberata» non se n´è più occupato - sono costellate di cacche di cane.

Al di là del titolo del codice penale, davvero che c´è chi pensa che basta cancellare qualche comma sotto la parola concussione per cancellare le sofferenze e le viltà? E anche lo sconcerto di un Paese? O almeno della metà di questo Paese rimasta ancora pensante.

 

berlusconi rubyBerlusconi RubyRubyRubyRubyMINETTI RubyRUBY DISCO MILANORuby rubyRUBY rubyNICOLE MINETTI MINETTI Ruby leopardata NICOLE MINETTI IN USA DAL SUO PROFILO TWITTER Nicole Minetti

Ultimi Dagoreport

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

“QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…