renzi juncker

CAZZARO ATTACK! – MA PERCHÉ RENZI SCATTA COME UNA BISCIA SU UN INNOCUO RAPPORTO DELL’UE CHE PARLA DI FISCO IN GENERALE E ATTACCA GLI “EUROBUROCRATI”? – SEMPLICE, PERCHÈ SA CHE JUNCKER NON GLI FA TOGLIERE LE TASSE SULLA CASA NEL 2016 E ALLORA INIZIA A BUTTARLA IN RISSA

 

DAGONEWS

 

JUNCKER RENZIJUNCKER RENZI

Ormai lo dicono anche nel Giglio Magico: “Matteo sulle tasse sulla casa cerca la rissa con l’Europa”. E in effetti ieri pomeriggio, da New York, ne ha dato piena prova.

 

Un documento dell’Unione europea sulle politiche fiscali nei vari Paesi dell’Eurozona inseriva l’Italia nel gruppo di quegli Stati che hanno una tassazione eccessiva sul lavoro e che invece dovrebbero colpire di più la ricchezza “immobile”, ovvero le case e i patrimoni. Non era un attacco diretto alle politiche fiscali di Roma e non faceva che ripetere una posizione di Bruxelles nota e stranota: quella secondo la quale la crescita e l’occupazione vanno rilanciate riducendo le tasse sul lavoro.

 

Ma soprattutto, il documento era una mera analisi tecnica. Se vogliamo, al massimo, una raccomandazione. Nulla che fosse passato per il vaglio del livello politico della Commissione. Insomma, era la classica cosa a cui non si risponde.

 

JUNCKER RENZIJUNCKER RENZI

Il premier spaccone invece ha colto la palla al balzo e ha polemizzato da par suo, annunciando che lui abbasserà le tasse sulla casa e non si farà certo bloccare da qualche “euroburocrate”, perché come ripartire il carico fiscale lo decidono i singoli governi.

 

E’ vero, lo decidono i singoli governi. Ma quando si ha un debito pubblico come quello italiano, e si chiedono continui sconti sulla riduzione del deficit, l’autonomia va a farsi friggere. Il ministro Pier Carlo Padoan sta letteralmente impazzendo per portare a casa con gli uomini di Jean Claude Juncker un rapporto deficit-pil al 2,2%, rispetto all’1,8% promesso. E Renzi pretendeva addirittura il 2,6%.

 

JUNCKER RENZIJUNCKER RENZI

A Bruxelles non sono affatto convinti del taglio delle tasse sulla casa (costo 5 miliardi per il 2016) promesso da Renzi e stanno frenando in tutti i modi. Del resto non ne è convinto neppure Padoan, anche se si guarda bene dal fare polemiche sul punto. Però il premier è stato avvertito che l’Europa intende fermarci su Tasi e Imu e allora gioca la sua partita.

 

E la sua partita è quella di cercare la rissa e bluffare, due delle cose che gli vengono meglio. Sull’abolizione della tassa sulla prima casa già nel 2016 è pronto a farsi fermare da Bruxelles e poi a scaricare sugli “euroburocrati”, come ha già iniziato a fare ieri, tutta la colpa di quella che sarà un’inevitabile retromarcia. Perché il suo vero obiettivo è invece abolirla nel 2017, quando il Pil dovrebbe essere migliore, e soprattutto quando prevede di andare a elezioni politiche anticipate.

pier carlo padoan, pierre moscovici e michel sapin 4193e149pier carlo padoan, pierre moscovici e michel sapin 4193e149

 

A margine di questa partita comunitaria, si registra infine la delusione di Matteo Renzi per l'operato di Sandro Gozi. Il premier sperava che il suo sottosegretario con delega agli  Affari europei, in passato braccio destro di Prodi in Europa, avesse più presa sui vertici della Commissione. 

 

sandro gozi  marco pannellasandro gozi marco pannella

 

Ultimi Dagoreport

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…