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CELENTANO, NO ANO! - “GIUSTI I DIRITTI CIVILI ANCHE NELLE UNIONI OMOSESSUALI MA IL MATRIMONIO È SOLO TRA UOMO E DONNA ALTRIMENTI SI CHIAMEREBBE PATRIMONIO”
Il Family Day in programma il 30 gennaio sarà al Circo Massimo, forse lo spazio per manifestazioni più grande a Roma, e non più a piazza San Giovanni, come inizialmente previsto. Un cambiamento dovuto al numero di persone che sono attese.
«Abbiamo deciso di cambiare posto», ha infatti spiegato Massimo Gandolfini, portavoce del «Comitato difendiamo i nostri figli» e uno degli organizzatori del Family Day, «perché, dalle prenotazioni che abbiamo ricevuto, abbiamo notato che saremo stati molti di più di quanto previsto e a San Giovanni avremmo avuto bisogno di un numero esagerato di maxischermi che non possiamo permetterci».
Galdofini ha poi avvertito che in piazza ci saranno «molti elettori del Pd» e «se non dovesse bastare faremo un' istanza a Mattarella perché valuti il rischio di incostituzionalità. In extrema ratio ci metteremo in moto per il referendum abrogativo».
E il fronte dei contrari al ddl Cirinnà guadagna un testimonial non da poco: Adriano Celentano. «Giusti i diritti civili anche nelle unioni omosessuali», scrive il cantante nel suo blog "Il mondo di Adriano ma il matrimonio è solo tra uomo e donna altrimenti si chiamerebbe patrimonio».
Intanto a livello parlamentare ancora non si è raggiunto un accordo nel Pd. Ieri è stato depositato al Senato un emendamento al disegno di legge sulle unioni civili, a prima firma di Gianpiero Dalla Zuanna del Pd, che prevede l' estensione della punibilità delle pratiche di maternità surrogata anche se realizzate all' estero da cittadini italiani.
L' emendamento prevede che «chiunque, al fine di accedere allo stato di madre o di padre, fruisce della pratica di surrogazione della maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con una multa da 600 mila a un milione di euro». Ieri sera, dopo il voto sulla riforma costituzionale, è stata riunita l' assemblea del gruppo Pd alla Camera. All' ordine del giorno: unioni civili, governo e riforme.
Ma è stato il ddl Cirinnà il punto principale della riunione. Nessun documento da votare, ma l' avvio di un confronto per sondare gli umori dei deputati dem sul testo che si sta limando un vista dell' esame del Senato.
«Va verificato che il testo che uscirà dal Senato sarà votato senza modifiche a Montecitorio», si spiega. Gli emendamenti a cui si sta lavorando per cercare «la massima unità» nel Pd ruotano attorno all' equiparazione tra matrimoni e unioni civili a rischio di incostituzionalità, come segnalato del Colle, e il punto della stepchild adoption. I contatti fervono nel Pd per stringere sulle modifiche e ridurre il più possibile l' area del dissenso tra i cattolici. Il termine per la presentazione degli emendamenti scade dopodomani.