giorgia meloni luciano fontana ambrosetti forum urbano cairo

CERNOBBIO, CHE OBBROBRIO! IN QUELLA "DAVOS DE' NOANTRI" CHE E' IL FORUM AMBROSETTI (DOVE LE AZIENDE SGANCIANO FINO A 50 MILA EURO PER BACIARE LA PANTOFOLA AI POTENTI), GIORGIA MELONI VIENE ALLISCIATA PURE DAL DIRETTORE DEL "CORRIERE", LUCIANO FONTANA - IL QUOTIDIANO LE DEDICA ARTICOLI AL MIELE E LA REDAZIONE POLITICA (GUERZONI, DI CARO E LA VICE SARZANINI) NON LE DA' MAI UN DISPIACERE: E' LA "POLITICA DEI DUE FORNI" DI URBANETTO CAIRO (ATTACCA IL GOVERNO CON LA7, LO ELOGIA CON IL "CORRIERE")

DAGOREPORT

 

Mentre l’Italia è in fissa sul caso Boccia-Sangiuliano, ennesima crepa dell’Armata BrancaMeloni, si è chiuso ieri il Forum Ambrosetti a Cernobbio, ridente località sul lago di Como.

 

GIORGIA MELONI LUCIANO FONTANA - FORUM DI CERNOBBIO

Un paesino di 6 mila anime incastonato tra Svizzera e Lombardia il cui genius loci è “fare denaro”. E di denaro al Forum ne gira parecchio. Ma andiamo con ordine. Per chi non lo sapesse, l’evento (arrivato alla 50esima edizione) è un incontro internazionale di discussione su temi principalmente economici che si tiene ogni anno nella prima settimana di settembre.

 

Come recita Wikipedia: “Organizzato dall'omonimo studio di consulenza aziendale con sede a Milano, è rivolto e dedicato a capi di Stato, ministri, premi Nobel ed economisti. Il forum si articola in un ciclo intensivo di incontri, dibattiti, presentazioni di ricerche ad hoc, elaborazioni di previsioni sullo scenario economico e geo-politico mondiale, europeo e italiano, momenti di analisi dei principali sviluppi scientifici e tecnologici e dei loro effetti sul futuro delle istituzioni, delle imprese e, in generale, della società civile”.

 

LUCIANO FONTANA GIORGIA MELONI - FORUM DI CERNOBBIO

Nelle intenzioni del fondatore, lo scomparso Alfredo Ambrosetti, il Forum avrebbe dovuto essere il luogo dell’”aggiornamento permanente” dei consulenti aziendali, un “pensatoio” che permettesse confronto e scambio di idee ai professionisti del management dei maggiori gruppi imprenditoriali mondiali.

 

Negli anni l’evento si è istituzionalizzato, s’è imbolsito, si è intrecciato mortalmente alla politica e ai suoi riti finendo, in un mix di opportunismo e pigrizia, per inseguire i tempi invece di anticiparli. La “Davos de’ noantri” è divenuta negli anni soprattutto un’occasione di networking con vista lago, in aperta concorrenza con il “Porta a Porta” in masseria di Bruno Vespa.

 

GIORGIA MELONI LUCIANO FONTANA - FORUM DI CERNOBBIO

Poggiare le natiche sulle poltroncine del Forum, però, non è certo a buon mercato. Le aziende, a partire dalle partecipate di Stato, presenti in massa, sganciano 30, 40, 50 mila euro per partecipare alle tavole rotonde, a seconda dell’importanza degli ospiti. Non si sa mai che, tra una tartina e un soporifero dibattito, non ci scappi qualche opportunità di sano leccaculismo italico con i big della politica per far decollare la propria carriera.

 

L’edizione 2024 del Forum è stata apparecchiata in pompa magna per andare incontro agli otoliti affaticati di Giorgia Meloni, invitata a concionare della presidenza del G7 e del ruolo dell’Italia nello scenario internazionale.

 

FEDERICO FUBINI

A farle da spalla c’era il direttore ciociaro del “Corriere della Sera”, Luciano Fontana. Il primo quotidiano italiano, fedele alla “politica dei due forni” imposta dal vispo Urbano Cairo (con La7 randella il governo, con il giornale lo alliscia), ieri ha intonato i peana per la premier dopo il suo intervento. Le quattro pagine sul Forum di Cernobbio nell’edizione di ieri sono una colata d’i miele per la Sora Giorgia, a partire dal magico titolo: “Governo non indebolito”.

fiorenza sarzanini

 

Poi, camuffato da Sallusti e Del Debbio messi insieme, è straripato il Fontana dell’amore, a firma di Cesare Zapperi: “Infastidita dal caso Sangiuliano ma pragmatica (“Morto il re, viva il re. Si è dimesso un ministro, buon lavoro a un nuovo ministro”). Colpita dal clamore e dagli attacchi al governo ma determinata (“l’esecutivo non esce indebolito, intendo continuare il mio lavoro fino alla fine della legislatura”). Preoccupata per il protrarsi della guerra in Ucraina ma ferma al punto di partenza ‘’Non possiamo e non dobbiamo mollare. Quella dell’Italia è una scelta di interesse nazionale e non cambierà’’)”.

 

Olè! Che brava, la Ducetta della Garbatella che “piomba in elicottero di primo mattino”, stile Black Hawk Down, e “lancia messaggi ad ampio raggio”. Fontana, che allo scoop del 26 agosto di Dagospia che ha portato alle dimissioni il ministro dell’Impero dei Sensi ha dedicato briciole di spazio (per poi accorgersi che non si trattava di un gossip strappamutande ma era un fatto politico quando abbiamo pubblicato la ‘’pistola fumante’’ del documento del direttore degli scavi di Pompei che coinvolgeva Lady Boccia nell’organizzazione del G7); ecco, il direttore do via Solferino ci tiene tanto, ma proprio tanto, a far sapere che non bisogna disturbare il manovratore con le notizie:

 

urbano cairo 4

La cronaca de “Il Corriere” al sapore di Meloni fa infatti impallidire le sviolinate di “Il Giornale” e i madrigali di “Libero”: “Nell’intervento in sala il primo argomento proposto è obbligato e di stretta attualità, le dimissioni del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, ma alla seconda domanda sul tema la platea, con un grido («basta!»), fa capire di voler ascoltare la premier sull’attività di governo. Meloni, con un sorrisetto e una battuta, si compiace dell’invito a parlar d’altro, e risponde alle sollecitazioni su quel che sta maturando a Bruxelles con la nascita, attesa a giorni, della nuova Commissione europea”.

 

aldo cazzullo

Persino il sempre puntuto Federico Fubini non resiste alla tentazione di allungare una carezza sul volto smaltato di filler di Giorgia Meloni, come si farebbe con la statua della Madonna di Lourdes: “Sa come conquistare una platea, anche di persone molte attente alla sostanza e alle soluzioni tecniche. E ieri al Forum Ambrosetti Thea di Cernobbio, durante l’intervista del direttore del Corriere Luciano Fontana, si è visto quasi subito. In sala ha fatto il pieno di applausi, mentre all’esterno non era difficile ieri trovare imprenditori e manager pieni di giudizi positivi sulla sua presentazione”. Insomma, “Lodi, lodi, lodi” come direbbe Michele Guardì.

 

La realtà viene ben occultata in un passaggio: “Solo alcuni attivi in settori sensibili per l’economia italiana — dall’energia, all’acciaio, al credito — hanno messo a confronto le parole convincenti della premier ieri a Cernobbio con una certa timidezza del governo nell’affrontare le questioni aperte nell’economia reale”. Della serie: alcuni, meno cojoni di altri, si so’ accorti della fuffa romanesca squadernata dalla premier.

 

PAOLA DI CARO

Come tuonava Carmelo Bene, “i giornali non informano sui fatti ma informano i fatti”, cioè danno loro forma così come gli aggrada. E perché disturbare le opinioni con la realtà? Una premura non aliena al “Corriere della Sera”, dove lo stress di Giorgia Meloni viene tenuto di conto: nessuno della redazione politica, da Monica Guerzoni a Paola Di Caro, capitanate dal vice direttore Fiorenza Sarzanini, s’azzarda a darle un dispiacere. Ora con l’intervista asservita del direttore Fontana e l’articolo flautato del mite Fubini, il trattamento linfodrenante per la Sora Giorgia è completo. Urbanetto Cairo può guardare all’autunno con serenità. 

 

Ps: con tutti questi bavagli cosparsi di miele, risuona ancora più forte l’affondo del “postino” del “Corrierone”, Aldo Cazzullo, pubblicato ieri: “Mai, negli ultimi 50 anni, ricordo un periodo di conformismo come quello che si chiude (forse) con la vicenda Sangiuliano. In questi anni ne abbiamo sentite di ogni. Professori sedicenti liberali, magari con trascorsi maoisti, scoprivano che Mussolini era in realtà un grande statista. Fazzolari era meglio di Draghi”.

fazzolari meloni

MONICA GUERZONI FEDERICO FUBINIurbano cairo 3

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…