LA CINA VUOLE FARSI IL SUO G7 – XI JINPING VOLA IN AFRICA PER IL SUMMIT DEI PAESI “BRICS” CON L’OBIETTIVO DI ALLARGARE L’ALLEANZA A TUTTI I PAESI CHE NON SONO ALLINEATI AL BLOCCO OCCIDENTALE: IL PRESIDENTE CINESE PUÒ CONTARE SUL DOMINIO NEL CONTINENTE NERO, SU CUI HA MESSO LE MANI GRAZIE A GENEROSI PRESTITI E OPERE INFRASTRUTTURALI. L’UNICO OSTACOLO SUL SUO PIANO DI DIVENTARE UN “RIVALE GEOPOLITICO DEL G7” SI CHIAMA INDIA…
1. FT, 'CINA IN PRESSING SU BRICS, DIVENTINO RIVALE GEOPOLITICO G7'
(ANSA) - La Cina premerà sui Paesi Brics affinché diventino un rivale del G7. Lo riporta il Financial Times citando alcune fonti cinesi, secondo le quali se i Brics crescono e raggiungono una quota di Pil mondiale simile a quella del G7, allora la loro voce sarà sentita di più. L'idea di Pechino però non convince tutti. Diversi Paesi infatti ritengono che i Brics dovrebbero essere un club non allineato per gli interessi economici dei Paesi in via di sviluppo, altri invece ritengono che dovrebbe essere una forza politica che sfida apertamente l'Occidente.
2. XI ARRIVA AL VERTICE DEI BRICS PER DIVENTARE RE DELL'AFRICA
Estratto dell’articolo di Lorenzo Lamperti per “La Stampa”
Per la seconda volta dall'inizio del 2023, Xi Jinping sale su un volo diretto oltre i confini della Cina. A marzo era stato a Mosca, oggi è previsto il suo arrivo a Johannesburg, per una visita di Stato che coincide col summit dei Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) al via domani.
La sua presenza fisica non era scontata, vista la contemporanea assenza di Vladimir Putin a causa del mandato di arresto della Corte penale internazionale. E invece il presidente cinese ha scelto di esserci, per ampliare la sua presa sul cosiddetto Sud globale. Un modo anche per rispondere al summit di Camp David tra Usa, Giappone e Corea del Sud, percepito da Pechino come un tentativo di Joe Biden di costruire una «mini Nato» asiatica.
LA SPARTIZIONE DEL CONTINENTE AFRICANO
Il primo tema in agenda è non a caso l'espansione del blocco. Ci sono circa una ventina di Paesi interessati all'inclusione tra cui Arabia Saudita, Indonesia, Egitto e Argentina. Pechino spinge con forza in questa direzione, per mostrare a Washington, Occidente e vicini asiatici l'espansione della sua influenza diplomatica.
L'India ha finora fatto resistenza, per evitare un ulteriore sbilanciamento del gruppo verso la Cina, ma aumenta il pressing per discutere regole chiare di ammissione e una road map dei nuovi ingressi. Un compromesso potrebbe nascere dal possibile (e attesissimo) bilaterale tra Xi e il premier indiano Narendra Modi. I due non si parlano da maggio 2020, prima dei violenti scontri lungo il confine conteso che hanno causato decine di morti tra i militari dei due Paesi.
Al summit verrà ripreso il discorso sulla riduzione del dominio del dollaro nei pagamenti. L'idea sarebbe quella di stimolare l'uso delle valute nazionali dei membri per gli scambi commerciali, con l'obiettivo di creare una moneta comune che resta un progetto di difficile realizzazione.
Ma il viaggio di Xi ha anche l'obiettivo di rafforzare la presa sull'Africa. Insieme al padrone di casa Cyril Ramaphosa, il presidente cinese ospiterà un dialogo con larga parte dei leader africani. Non un caso. Qui Pechino ha messo radici da tempo ed è il primo partner commerciale del continente. Negli anni, ha costruito 10mila chilometri di ferrovie e autostrade, centinaia di porti, ospedali, stadi, centrali elettriche (quasi sempre a carbone), ma anche il minareto più alto del mondo in Algeria e la sede dell'Unione africana in Etiopia. In cambio ottiene un accesso privilegiato alle ricche risorse minerarie.
La Cina domina l'estrazione di cobalto, […] Controlla giacimenti petroliferi e ha vasti interessi per uranio e ferro nel Sahel. In Niger, colpito dal golpe delle ultime settimane, sta costruendo un oleodotto.
xi jinping e la colonizzazione della cina
Ma l'ascendente cinese sfocia anche sul fronte politico. Un'affinità che ha le sue radici già negli anni Sessanta, col terzomondismo di Mao Zedong e la storica visita dell'allora premier Zhou Enlai che aprì una tradizione conservata finora: ogni anno, il primo viaggio all'estero del ministro degli Esteri si svolge in Africa. Molti leader e ufficiali africani sono stati addestrati in scuole militari e politiche cinesi.
Di recente, Pechino ha iniziato a sostenere la fondazione di istituti sul territorio africano. Tra questi la scuola di leadership Julius Nyerere in Tanzania, intitolata all'ex presidente che nel 1965 accolse per primo Zhou a Dar es Salaam nel 1965. […]
miniera di cobalto 1ESPANSIONE DELLA CINA IN AFRICA la colonizzazione cinese in africa