I SINISTRATI VECCHIO CONIO, CUPERLO IN TESTA, AFFILANO IL CIUFFO PER FARE QUELLO CHE GLI RIESCE MEGLIO: OPPOSIZIONE A TUTTO - CIVATI SCAZZA PER LE VOCI DI “TRATTATIVA” TRA RENZI E VERDINI: “QUASI QUASI FONDO IL NUOVO CENTROSINISTRA”

Tommaso Ciriaco per "la Repubblica"

Alta tensione alla sinistra di Matteo Renzi. Mentre i leader salgono al Colle per le consultazioni, le minoranze dem fanno a gara per alzare l'asticella del nuovo governo. Mugugnano, fissano condizioni, mettono nero su bianco proposte. Si preparano insomma a sfidare il segretario sul terreno delle riforme.

CON l'obiettivo di far pesare la folta pattuglia parlamentare e condizionare l'esecutivo. Nichi Vendola, invece, sbatte direttamente la porta in faccia al Pd, negando il consenso al sindaco fiorentino.

Il più duro di tutti è Pippo Civati. Il giovane deputato si infuria per le voci di trattative sotterranee fra Renzi e il ras berlusconiano Denis Verdini. Minaccia di non votare la fiducia. Sostiene che una dozzina di senatori sono in bilico - ma al momento
ne risultano solo sei - e non esclude neanche la scissione: «Quasi quasi fondo il Nuovo Centro Sinistra». A sera, poi, si sfoga: «Noi non ricattiamo nessuno, io posso anche ritirarmi dalla politica, dal Parlamento, dal Pd. Non è un complotto, né sono io che controllo parlamentari. Pongo solo un problema».

E il problema si riassume così: «È possibile non andare ad elezioni perché c'è il rischio di larghe intese e dare il via libera a larghe intese senza elezioni, fino al 2018?». Insomma, per il parlamentare dem peserà soprattutto cosa riuscirà a proporre il nuovo premier: «Abbiamo buttato fuori Letta in una notte, possiamo perdere dieci giorni per stilare un programma? ».

Ma non è solo la pattuglia civatiana a mostrare malessere. Gianni Cuperlo si appresta a presentare un documento che assomiglia a una sfida al premier. Al testo lavora in queste ore Stefano Fassina. Con un obiettivo chiaro, sottolinea Davide Zoggia: «Non abbiamo firmato cambiali in bianco. E siccome non si conosce il programma che ha in mente Renzi, presenteremo una piattaforma - di matrice riformista e di sinistra - augurandoci che sia raccolta nell'agenda del premier».

Un programma di sinistra, promette la minoranza. A partire dal nodo del lavoro. Il problema - sostiene chi sta limando il documento - non è intervenire sui diritti dei lavoratori, ma sulla condizioni necessarie a creare posti di lavoro. Ma non basta. Al nuovo premier i cuperliani chiedono anche uno scatto sull'Europa, promettendo battaglia contro le politiche del rigore.

E c'è spazio pure per un forte richiamo alla lotta all'evasione. Di fatto, la sfida è rivolta anche ad Angelino Alfano. Il pilastro destro della coalizione, infatti, sarà costretto a fare i conti con le richieste della minoranza dem. Sul terreno dei diritti civili, a partire dallo ius soli.

E scintille si prevedono anche per il riconoscimento dei diritti civili delle coppie omosessuali. Senza dimenticare le riforme, perché i cuperliani reclamano un percorso parallelo per la legge elettorale, la riforma del Senato e del Titolo quinto. Non è ancora chiaro, invece, se nel documento troverà posto anche l'appello per nuove regole sul conflitto d'interesse.

Chi ha già deciso è Sel. Vendola - pure «pronto all'autocritica se Renzi dovesse stupirci» liquida intanto come «pura fantapolitica » l'ipotesi di un sostegno al segretario dem. Anzi, rileva ad Affaritaliani, «la prima carta che abbiamo visto fa schifo». Il leader di Sel, però, osserva incuriosito lo strappo di Civati, confidando: «Ha usato espressioni forti per descrivere una situazione a metà tra Shining e il peggio della Prima Repubblica ». Molto si muove, alla sinistra di Renzi.

 

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