IL CLUB PRIVE' DELLA SAN FAUSTIN - LA HOLDING DELLA FAMIGLIA ROCCA, CONTROLLANTE DI TENARIS, A META' NOVEMBRE, CON L'AIUTO DI BANCA BSI (GENERALI), ORGANIZZA UNA BORSA PER TRATTARE LE PROPRIE AZIONI RISERVATA A POCHI E MISTERIOSI INTIMI - TRA I SOCI, DRAGO (DE AGOSTINI)...

Fabrizio Massaro per "il Corriere della Sera"

Esiste a Lugano una Borsa valori riservata, con pochi soggetti ammessi agli scambi - più o meno 300 - ma che vale ben 20 miliardi di dollari pur avendo un solo titolo trattato: è la borsa interna della San Faustin, la holding lussemburghese che controlla Tenaris, multinazionale italo-argentina specializzata nei tubi petroliferi che fa capo alla famiglia di Gianfelice Rocca, attuale presidente dell'Assolombarda, e del fratello Paolo, che la presiede.

Tenaris è un vero colosso mondiale: quotata a New York, Città del Messico, Buenos Aires e Milano, nei primi nove mesi del 2013 ha fatturato 7,9 miliardi di dollari con utili per 1,16 miliardi. Sul mercato ne vale 26. E San Faustin - di cui Gianfelice è chairman, il cugino Roberto Bonatti presidente e il fratello Paolo vicepresidente - ne controlla il 60%.

La Borsa di San Faustin, organizzata e gestita dalla banca Bsi (Generali), rimane aperta per pochi giorni l'anno, attorno a metà novembre. Serve agli azionisti per comprare e vendere le azioni della holding e per far entrare pochi selezionati investitori nel «club San Faustin»: un meccanismo poco noto, che la holding ha preferito non commentare.

Sembra che la società sia stata battezzata così dal fondatore Agostino Rocca - uno dei potenti della siderurgia di Stato sotto il fascismo, numero uno della Finsider - in onore del santo del 15 febbraio, giorno in cui approdò in Sudamerica nel 1946. Una scelta che ha portato fortuna.

Come azionista di controllo di Tenaris, di Ternium (la seconda multinazionale quotata) e di decine di altre aziende tra cui Techint e il polo della sanità Humanitas - che da solo vale 821 milioni -, la San Faustin è molto ricca. Ha un fatturato consolidato di 25 miliardi di dollari e nel 2013 ha ricevuto 361 milioni di dollari di dividendi, e 230 circa li ha girati ai soci. Già da questi numeri si coglie il peso dei Rocca, accreditati da «Forbes» di un patrimonio di 6,1 miliardi di dollari, all'ottavo posto in Italia dietro i Berlusconi.

Tra gli azionisti di controllo di San Faustin la famiglia Rocca comunque non compare direttamente, e neanche la holding Rocca & Partners delle British Virgin Islands. A detenere il 39,7% di San Faustin (e il 51% dei diritti di voto) è una fondazione privata olandese, la Rp Stak, creata nel 2011 dai Rocca, anche se ufficialmente «nessuna persona o gruppo di persone controlla la Rp Stak», come è dichiarato alla Sec, la Consob americana. San Faustin - fondata nel 1949 in Uruguay e basata dal a Panama 1959 al 1990 e poi a Curaçao fino al 2010 - è stata per oltre 60 anni una holding offshore.

Tuttavia non è rimasta sconosciuta al Fisco italiano: lo scorso anno ha versato all'Agenzia delle entrate circa 30 milioni dopo una verifica sui dividendi prodotti dalle controllate italiane negli anni 2003-2009. Infine nel gennaio 2011 è stata trasferita in Lussemburgo.
Nell'elenco soci di San Faustin - tra azioni ordinarie, privilegiate e titoli convertibili - oltre alla Rp Stak compaiono diversi nomi noti.

C'è la Blu Acquario Prima spa, riconducibile a Marco Drago (De Agostini), che siede anche nel board. C'è la San Giacomo Charitable foundation, legata alla Fondazione Luigi Einaudi, la cui famiglia partecipò alla fondazione di Tenaris. Ci sono persone fisiche come il principe siciliano Pietro Vanni Calvello di San Vincenzo e la baronessa Maria Zerilli-Marimò Soncini, tutti con poche decine di migliaia di azioni (almeno in chiaro).

La maggior parte dei soci, il 60% pari a 12 miliardi di dollari, è schermata dietro società estere o intermediari come Hsbc, Bsi, Rothschild, Ubs Fiduciaria, Eos Servizi Finanziari, Unione Fiduciaria, Finnat Fiduciaria, Melior Trust. Tra di essi dovrebbero esserci soci storici, discendenti dei co-fondatori, manager pagati in azioni, amici fidati ammessi nel gruppo.

Ma quanto vale San Faustin? Circa 20 miliardi di dollari, secondo una stima riservata commissionata al Credit Suisse. Per l'asta interna però la banca svizzera ha ridotto il valore a 16 miliardi (circa 2.500 dollari ad azione) perché San Faustin non è quotata e dunque è meno liquidabile dai soci. Su quella stima, per gli scambi del 2013, è stata individuata una forchetta di 1.746-2244 dollari entro cui effettuare le offerte di vendita e di acquisto. Un meccanismo che nei fatti favorisce chi si rafforza (o entra) nella società rispetto a chi invece vuole uscire dal «club San Faustin» .

 

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