TREMONTI? MAI! - COME DAGO-RIVELATO, NEL 2011 BERLUSCONI SI OPPOSE ALL’IPOTESI DI TREMONTI PREMIER E NAPOLITANO, SU CONSIGLIO DI LETTA, CHIAMO’ MARIO MONTI - L’EX PRESIDENTE DELLA BOCCONI HA RIVELATO CHE IL CAV, DOPO LE DIMISSIONI, FU MOLTO CORTESE: “MI INCORAGGIÒ A SUPERARE LE DIFFICOLTÀ E CON GENEROSO TRASPORTO MI OFFRÌ LA SUA SQUADRA: CARO MONTI, SONO ECCELLENTI MINISTRI. TUTTI GLIELI OFFRO, TRANNE UNO”. CIOE’ TREMONTI…
DAGOREPORT – FU ENRICO LETTA A CONSIGLIARE GIORGIO NAPOLITANO DI NOMINARE MARIO MONTI A CAPO DEL GOVERNO, METTENDO ALLA PORTA SILVIO BERLUSCONI. QUANDO LA SITUAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA DEL PAESE PRECIPITÒ, IL COLLE AVREBBE PREFERITO UN PASSO INDIETRO DEL SATRAPO DI ARCORE A FAVORE DEL SUO MINISTRO DEL TESORO, GIULIO TREMONTI - MA IL DECISIONISMO DI RE GIORGIO NON AVEVA FATTO I CONTI CON L’EGO ESPANSO DI RE SILVIO, INCAPACE DI CEDERE LA SCENA - “BRUCIATA” L’IPOTESI TREMONTI PREMIER, CHE FARE? SCIOGLIERE LE CAMERE E ANDARE AL VOTO, SAREBBERO PASSATI ALMENO SEI MESI E CON LO SPREAD ARRIVATO A 550, L’ITALIA RISCHIAVA LA BANCAROTTA. A QUEL PUNTO…
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Estratto dell’articolo di Concetto Vecchio per “La Repubblica”
È il novembre del 2011. Silvio Berlusconi è stato dimissionato. Al suo posto è arrivato il professor Mario Monti […] I due si vedono a pranzo, insieme a Gianni Letta ed Angelino Alfano. Berlusconi - ha rivelato ieri Monti al Senato, commemorando Giorgio Napolitano - in quell’occasione gli disse di prendere in toto la sua squadra di ministri, tranne uno: «Mi citò un ministro. Ma io fui in grado di rassicurarlo, dicendogli che il capo dello Stato mi aveva già dato il suo chiaro indirizzo, ovvero che avrei dovuto assumere io quel ministero ad interim».
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Chi è quel ministro che Berlusconi non voleva più vedere al governo? Giulio Tremonti, pare. Era stato lui il ministro dell’economia fino a quel momento. E non andava più d’accordo con il Cavaliere. Al punto che Tremonti, ricordano i berlusconiani più fedeli, nell’ultimo vertice estero, a Cannes, il 6 novembre, volle tenersi lontano dal premier, non comparirgli vicino nelle foto di rito. Secondo questa vulgata Tremonti sperava di farlo lui il premier. Circolava voce che Napolitano glielo avesse promesso, o forse era stata messa in giro ad arte, vai a sapere. Poi, tre giorni dopo Cannes, il 9 novembre, Napolitano nominò Monti senatore a vita. Il 12 Berlusconi si dimise.
giorgio napolitano e mario monti
Quel cambio al vertice del 2011 è per i berlusconiani semplicemente «il complotto». Dell’Europa, dei poteri forti, di Napolitano. Dimenticano lo spread a 600. […] Berlusconi a Cannes la minimizzò: «Quale crisi, non li vedete i ristoranti pieni?». Tre mesi prima, ad agosto, la Bce aveva imposto il pareggio di bilancio entro il 2012. A luglio Tremonti aveva lanciato un allarme angosciato: «Il debito ci divora. Siamo come il Titanic». […] Ieri Monti ha provato a difendere l’immagine di Silvio Berlusconi. «Non fu vittima, ma protagonista di quella fase».
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[…] «l’allora premier mi incoraggiò a superare le difficoltà che ancora sussistevano alla formazione del governo e con generoso trasporto mi offrì la sua squadra: caro Monti, deve diventare presidente del Consiglio, mi rendo conto che non sono più in grado in queste condizioni politiche e finanziarie di gestire, ma tutti sono eccellenti ministri. Tutti glieli offro, tranne uno». […]