COME È RIUSCITA A "MATERASSO 4" L’IMPRESA DI INTERVISTARE IL MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO? LA DAGONOTA: BASTA DOMANDARSI CHI È IL PATRON DI MEDIASET (SILVIO BERLUSCONI) E IL SUO DECENNALE RAPPORTO POLITICO E DI AFFARI CON PUTIN– MOSCA ATTACCA DRAGHI CHE AVEVA PARLATO DI COMIZIO SENZA CONTRADDITTORIO: “L’INTERVISTA VOLUTA DAI GIORNALISTI, I POLITICI ITALIANI PRENDONO IN GIRO I CITTADINI” – SUL TEMA INTERVERRA’ ANCHE IL COPASIR – VIDEO
"Non vogliamo cambiare il regime in Ucraina, questa è una specialità USA"
A #ZonaBianca il ministro degli Esteri russo Sergej #Lavrov sulle condizioni richieste dalla Russia per raggiungere la pace. pic.twitter.com/WmPnTtGKxh
— Zona Bianca (@zona_bianca) May 1, 2022
DAGONOTA
Come è riuscita a Rete4 l’impresa di intervistare il ministro degli Esteri russo? Basta domandarsi chi è il patron di Mediaset (Silvio Berlusconi) e il suo decennale rapporto politico e di affari con Putin. Valentino Valentini, storico “ambasciatore” di Berlusconi a Mosca, “apparecchia” l’intervista e il conduttore di "Zona Bianca" Giuseppe Brindisi fa cin cin con Lavrov…
MOSCA ATTACCA DRAGHI
Da lastampa.it
Bufera, choc, polemiche a non finire. Non si placa la tempesta dopo l’intervista al ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov , andata in onda ieri a Zona Bianca su Retequattro. Dopo lo scambio di opinioni, anche duri e decisi e le dichiarazioni del premier Mario Draghi nel corso della conferenza stampa di ieri durante la presentazione del Decreto Aiuti, ora arriva la reazione da Mosca.
A parlare è la portavoce di Lavorv Maria Zakharova che, su Telegram, in merito alle parole premier italiano che «ha criticato - scrive Zakharova - il programma della tv italiana in cui è intervenuto per 40 minuti il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov, definendolo non un’intervista ma un comizio» ha specificato: «L'iniziativa di condurre l'intervista non è venuta dal ministero degli Esteri russo, ma da giornalisti italiani».
E poi, sempre sulla piattaforma, ha puntualizzato: «Voglio che i cittadini italiani sappiano la verità», afferma Zakharova, «perché i politici italiani stanno prendendo in giro il loro pubblico». Insomma, attorno alla vicenda il clima non si rasserena. Anzi.
E la politica italiana, dopo lo scoop di Mediaset, si divide sull'opportunità di dare spazio all'esponente del governo di Mosca che per la prima volta ha rilasciato un’intervista ad una tv europea dopo l’inizio della guerra. La politica si è divisa non solo sulla necessità di trasmettere l’intervista ma anche sulle modalità della sua conduzione da parte di Giuseppe Brindisi, accusato di aver lasciato troppa libertà di parola al suo interlocutore senza contraddire le sue affermazioni più contestate.
Mentre dalla Commission Ue arriva un monito ai media italiani sulla propaganda di Mosca, Mediaset difende la sua scelta. «Le deliranti affermazioni del ministro degli esteri russo Lavro va "Zona Bianca" rivestono particolare importanza perché confermano chiaramente la mancanza di volontà da parte di Putin di arrivare ad una soluzione diplomatica della guerra dei russi contro l'Ucraina. E comunque la si pensi, oggi qualcosa in più della Russia e di chi la governa», afferma Mauro Crippa, direttore generale Informazione Mediaset, che definisce "falsi storici" gli «assurdi parallelismi su Hitler e gli ebrei». «Ma Lavrov- prosegue - è il numero due della Federazione Russa. L'intervista è un documento che fotografa la storia contemporanea».
La critica del Pd, la difesa del centrodestra
sergei lavrov intervistato da giuseppe brindisi a zona bianca 2
Fortemente critico nazionale il segretario del Pd, Enrico Letta, secondo il quale l'Italia «non può permettersi di avere una grande tv che trasmette uno spot di propaganda intollerabile, insopportabile contro un Paese bombardato con frasi ignobili su Hitler e gli ebrei». I dem accusano il conduttore di aver concesso un soliloquio a Lavrov, mentre per Laura Garavini di Iv si è trattato di «uno spettacolo offensivo per una democrazia come la nostra». «Su Rete 4 si è superato ogni confine della decenza», attacca Iolanda Di Stasio, deputata M5S. Critica le affermazioni del ministro russo, ma difende la scelta di Mediaset gran parte del centrodestra, a partire dal leader di Fdi Giorgia Meloni. «Se oggi gli italiani vanno meglio le ragioni per le quali è necessario difendere l'Ucraina - afferma - è anche grazie alla libertà di stampa».
Interverrà il Copasir
Il tema sarà affrontato dal Copasir, che è stato già investito dalla Commissione di Vigilanza dopo le polemiche seguite alle interviste di giornalisti russi in Rai e nelle altre tv. «Abbiamo già previsto una specifica istruttoria anche con le audizioni dei vertici di Agcom e Rai» afferma il presidente del Copasir, Adolfo Urso.
A tracciare una linea è un canale della Commissione Ue, secondo il quale ospitare giornalisti di media bloccati dalle sanzioni - come Sputnik e Russia Today - non deve eludere le sanzioni Ue contro la propaganda russa sull'Ucraina. «Non si tratta - spiega - di censurare le opinioni ma è importante che sia contestualizzato il loro background». Inoltre «le emittenti di Ue e Stati membri non devono consentire l'incitamento alla violenza o all'odio nei programmi, come previsto dalla direttiva» sulle attività dei media Ue.
discorso di mario draghi al parlamento europeo strasburgo
E adesso sulla questione arriva un’altra puntata. Ad alzare la posta è, appunto, lo stesso ministero degli Esteri russo attraverso le parole della portavoce di Lavrov.
sergei lavrov intervistato da giuseppe brindisi a zona bianca 1