
COME NEGLI STATI UNITI CON TRUMP, ANCHE IN BRASILE LA VERA OPPOSIZIONE LA FANNO I GIUDICI - JAIR BOLSONARO SARÀ PROCESSATO PER TENTATO GOLPE: DOVRÀ RISPONDERE, INSIEME A SETTE IMPUTATI, DELL’ASSALTO DEL 2023 ALLA SPIANATA DEI TRE POTERI A BRASILIA PER REATI COME ORGANIZZAZIONE CRIMINALE ARMATA, COLPO DI STATO, DANNEGGIAMENTO CON VIOLENZA (RISCHIANO FINO A 43 ANNI DI CARCERE) – BOLSONARO, CHE SOGNAVA DI RICANDIDARSI, GRIDA AL COMPLOTTO: “È LA PIÙ GRANDE PERSECUZIONE POLITICA-GIUDIZIARIA NELLA STORIA DEL BRASILE”
Daniele Mastrogiacomo per "la Repubblica" - Estratti
JAIR BOLSONARO COL GIUBBOTTO ANTIPROIETTILE
Jair Bolsonaro sarà processato per tentato golpe. A 70 anni di età chiude la sua parabola politica nel peggiore dei modi. È la prima volta che un ex presidente finisce alla sbarra per un reato così pesante.
Dopo due giorni di dibattiti ed esame delle prove i cinque consiglieri della Prima Commissione della Corte Suprema Federale hanno deciso di accogliere all’unanimità la richiesta del Procuratore generale. Con l’ex presidente verranno giudicati altri sette imputati.
Si tratta, nella maggioranza, di altissimi ufficiali delle Forze armate che facevano parte del governo del leader della destra brasiliana. Sono Alexandre Ramagen, (deputato federale ed ex capo dell’Abin, i servizi segreti), Almir Garnier (ex comandante della Marina), Anderson Torres (ex ministro della Giustizia), Augusto Heleno (ex ministro della Sicurezza istituzionale, il GSI), Mauro Cid, (ex tenente colonnello dell’esercito e aiutante di campo di Bolsonaro), Paulo Sérgio Nogueira (ex ministro della Difesa) e Walter Braga Netto (ex ministro della Casa Civile e poi della Difesa). Devono tutti rispondere di una serie grave di reati.
Tra questi la partecipazione ad organizzazione criminale armata, colpo di stato, danneggiamento con violenza, grave minaccia al patrimonio pubblico e deterioramento del patrimonio tutelato. Rischiano fino a 43 anni di carcere.
Si chiude così il primo atto di un’inchiesta lunga e delicata avviata dal consigliere del Supremo Alexandre de Moraes pochi mesi dopo il famoso assalto alla spianata dei Tre Poteri a Brasilia avvenuto l’8 gennaio del 2023.
Sconfitto ma deciso a resistere, Bolsonaro si rifugiò in Florida, a due passi da Mar-a-Lago, dove fu accolto dal suo amico Donald Trump. Da lì assistette all’assalto di almeno 40 mila sostenitori che dopo essere confluiti da tutto il Brasile nella capitale politica decisero di invadere e devastare la Presidenza, la Corte Suprema e il Congresso.
polizia a cavallo aggredita dai supporter di bolsonaro
Per alcune ore il Brasile si trovò sospeso in un limbo di incertezza.
Lula non aveva preso possesso del potere, Bolsonaro era nei fatti ancora in carica. Solo l’intervento deciso di Alexandre de Moraes evitò il peggio.
(...) Jair Bolsonaro grida al complotto: « È la più grande persecuzione politica- giudiziaria nella storia del Brasile». Il figlio Eduardo si è dimesso da deputato e si è rifugiato negli Usa.
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JAIR BOLSONARO COL GIUBBOTTO ANTIPROIETTILE