pensionati spiaggia

PORTOGALLO D'ITALIA - COME OTTENERE LO SGRAVIO FISCALE PER CHI VUOLE TORNARE NEL SUD ITALIA (TASSE AL 7% PER 5 ANNI)? L'AGEVOLAZIONE SI APPLICA A TUTTI I REDDITI, NON SOLO LE PENSIONI, MA BISOGNA TRASFERIRSI IN UN COMUNE CHE ABBIA MENO DI 20MILA ABITANTI. E BISOGNA SODDISFARE DUE ULTERIORI REQUISITI

 

Marco Croce e Valerio Vallefuoco per ''Il Sole 24 Ore''

 

 

L' Italia prova ad attrarre i pensionati residenti all' estero (anche nostri connazionali) che decidono di trasferirsi nella Penisola.

 

Con la legge di Bilancio 2019, infatti, è stata introdotta una tassazione ridotta sui redditi per le persone che trasferiscono la loro residenza nelle regioni del Mezzogiorno. Lo "sconto" si applica per cinque anni.

 

PENSIONATI IN FUGA DALL ITALIA

In base al nuovo articolo 24-ter del Dpr 917/1986 (testo unico delle imposte sui redditi - Tuir), queste persone, dal 1° gennaio 2019, possono optare per l' assoggettamento dei redditi "esteri" a un' imposta sostitutiva del 7% per ciascuno dei periodi di imposta di validità dell' opzione; questi soggetti beneficeranno anche dell' esonero dagli obblighi dichiarativi in materia di monitoraggio fiscale, nonché dal versamento dell' imposta sul valore degli immobili situati all' estero (Ivie) e dell' imposta sul valore delle attività finanziarie detenute all' estero (Ivafe).

 

Le regole

L' agevolazione riguarda i titolari di redditi di qualunque categoria (quindi non solo la pensione), percepiti da fonte estera o prodotti all' estero, che trasferiscono la propria residenza in uno dei comuni appartenenti al territorio delle regioni del Mezzogiorno (Sicilia, Calabria, Sardegna, Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise e Puglia) con una popolazione non superiore ai 20.000 abitanti.

 

Per poter usufruire di questi vantaggi fiscali occorre inoltre rispettare due ulteriori requisiti: non essere stati fiscalmente residenti in Italia nei cinque periodi d' imposta precedenti a quello in cui l' opzione diviene efficace; aver trasferito la residenza da Paesi con i quali sono in vigore accordi di cooperazione amministrativa.

 

Il requisito del trasferimento della residenza si ritiene soddisfatto se si risiede in Italia almeno 183 giorni all' anno (184 in caso di anno bisestile).

PENSIONATI IN FUGA DALL ITALIA

Per individuare i «redditi percepiti da fonte estera o prodotti all' estero», occorre, invece, fare riferimento ai criteri dettati dall' articolo 165, comma 2, del Tuir, secondo il quale «i redditi si considerano prodotti all' estero sulla base di criteri di reciprocità rispetto a quelli previsti dall' articolo 23 del Tuir», il quale individua quelli prodotti nel territorio dello Stato da soggetti non residenti.

 

Al fine, inoltre, di garantire l' armonizzazione con le prescrizioni già in vigore nel nostro ordinamento, rimane immutata la possibilità, qualora se ne possiedano i requisiti, di scegliere in alternativa il pagamento di un' imposta in misura fissa pari a 100mila euro all' anno, prevista, non solo per i pensionati, dall' articolo 24-bis del Tuir per le persone fisiche che trasferiscono la residenza fiscale in Italia.

 

Quest' ultima risulta più conveniente rispetto all' aliquota del 7% con redditi esteri superiori a 1,5 milioni di euro (arrotondando un po').

Per esercitare l' opzione introdotta dalla legge di bilancio, il contribuente è chiamato a indicare tale volontà all' interno della dichiarazione dei redditi, relativa al periodo di imposta in cui viene trasferita la residenza in Italia. L' opzione è efficace già a decorrere da tale periodo d' imposta ed è valida per i primi cinque periodi di imposta successivi a quello in cui diviene efficace.

 

PENSIONATI ESTERO1

Le persone fisiche che trasferiscono la residenza, optando per il regime d' imposta sostitutiva, indicano la giurisdizione o le giurisdizioni in cui hanno avuto l' ultima residenza fiscale, in modo che l' agenzia delle entrate possa trasmettere tali informazioni alle autorità fiscali delle giurisdizioni indicate e verificare inoltre la sussistenza dei requisiti.

L' imposta non è deducibile ed è versata in unica soluzione entro il termine previsto per il pagamento del saldo delle imposte sui redditi.

 

Per l' accertamento, la riscossione, il contenzioso e le sanzioni si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni previste per l' imposta sui redditi. Inoltre è possibile scegliere l' aliquota del 7% ma escludere dalla stessa alcuni redditi esteri, per esempio scegliere la tassazione forfettaria per redditi prodotti nel Regno Unito e tassazione ordinaria per redditi francesi.

 

L' opzione è revocabile dal contribuente e i suoi effetti cessano laddove venga accertata l' insussistenza dei requisiti e in ogni caso di omesso o parziale versamento dell' imposta sostitutiva nei termini previsti. In questi casi è precluso l' esercizio di una nuova opzione.

Alla luce di quanto appena esposto, è chiaro quale sia l' intento del provvedimento in esame. Si è, infatti, cercato di rendere il nostro Paese attraente rispetto ad alcune categorie di contribuenti esteri, sulla falsariga di quanto già fatto da altri Paesi europei (per esempio Portogallo, Tunisia, Isole Canarie, Cipro, Malta - si vedano le schede in pagina). Lo scopo, peraltro, sembra quello di ottenere risorse da destinare al rilancio tecnologico-culturale del Mezzogiorno.

 

PENSIONATI ESTERI2

Le controindicazioni Il sistema prescelto dal legislatore è risultato quasi speculare a quello adottato in Portogallo. Si ravvisano, però, alcuni elementi di evidente svantaggio.

In primo luogo, l' aliquota del 7%, seppur molto bassa, risulta comunque superiore a quella del paese lusitano. In secondo luogo, quella che rappresenta la vera criticità della normativa: il lasso temporale in cui si esaurisce il vantaggio fiscale (5 anni) risulta decisamente troppo ristretto per far sì che si possa pensare a un successo massivo dell' iniziativa.

 

L' ultimo elemento è rappresentato dalla limitazione geografica data al provvedimento, il quale, seppur nella logica di restituire un nuovo respiro al Mezzogiorno, rappresenta comunque una limitazione al rimpatrio di tutti quei soggetti pensionati che avrebbero il piacere di riabbracciare i loro luoghi di origine e, quindi, non avrebbero interesse a spostarsi nelle aree individuate dalla normativa .

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…