ECCO IL FISCO AMICO DELLA MELONI! – IL GOVERNO HA DISPERATO BISOGNO DI FARE CASSA CON IL CONCORDATO BIENNALE PER LE PARTITE IVA, VOLUTO DAL VICEMINISTRO MELONIANO LEO. E COSÌ L'AGENZIA DELLE ENTRATE HA SPEDITO ALTRE 700 MILA LETTERE, INDIRIZZATE A CHI HA INDICATO UN REDDITO INFERIORE A QUELLO DEI DIPENDENTI – UNA SORTA DI “RICATTO EPISTOLARE”: CI SONO ANOMALIE NELLA DICHIARAZIONE, EVITA I CONTROLLI, ADERISCI AL CONCORDATO – ANCHE QUI LA LEGA PRENDE LE DISTANZE: “È SBAGLIATA LA PIOGGIA DI PEC”
Estratto dell’articolo di Valentina Iorio per www.corriere.it
C’è solo una settimana di tempo per aderire al Concordato preventivo biennale, dopo la riapertura dei termini fino al 12 dicembre. Il governo sta tentando di allargare il più possibile la platea degli aderenti per raggiungere l’obiettivo di almeno 2,5 miliardi di maggiori incassi per lo Stato necessari per finanziare la riduzione della seconda aliquota Irpef dal 35 al 33%, più volte promessa.
Finora le adesioni sono state circa 500 mila per un incasso stimato in 1,3 miliardi. L’obiettivo quindi è ancora lontano e in ogni caso, come ha spiegato sul Corriere della Sera Enrico Marro, non è certo che le entrate del concordato siano permanenti. Ma per finanziare il taglio dell’Irpef è indispensabile che queste entrate siano strutturali.
Altre 700 mila pec dall’Agenzia delle Entrate
In ogni caso i tempi stringono e il pressing del Fisco sta crescendo. Negli ultimi due giorni dall’Agenzia delle Entrate sono state inviate altre 700 mila Pec alle partite Iva che dichiarano meno dei dipendenti che lavorano nello stesso settore e soprattutto sotto il limite minimo di reddito per categoria preso a base di riferimento per l’adesione al concordato preventivo biennale.
In totale sono state inviate oltre 2,2 milioni di lettere a chi non ha ancora aderito al concordato. Secondo quanto riportato dalla stessa Agenzia delle Entrare nella lettera, la pec è indirizzata a quei contribuenti che nella dichiarazione per l’anno d’imposta 2023 hanno indicato un reddito derivante da attività d'’mpresa inferiore a quello dei dipendenti che lavorano nello stesso settore economico. «Questo aspetto, in assenza di giustificazioni oggettive, può essere considerato anomalo», si legge nella pec. […]
Morani: «Vogliono spaventare con la minaccia dei controlli»
ALESSIA MORANI ROBERTO BURIONI - CONCORDATO BIENNALE
L’arrivo delle pec ha suscitato più di qualche malumore e non sono mancate le polemiche sui social. Su X l’ex deputata Pd Alessia Morani scrive: «Faccio l’avvocato e non ho aderito al concordato fiscale preventivo proposto dal governo Meloni perché non ho pendenze con il Fisco da sanare e ho sempre dichiarato tutto.
Mi è appena arrivata una pec dall’Agenzia delle entrate che “minaccia” controlli e che, comunque, avvisa che si può sempre aderire al concordato entro il 12 dicembre. In sostanza, vogliono spaventarti con la minaccia dei controlli se non aderisci al concordato. Roba che nemmeno in Unione sovietica! Ma non si vergognano nemmeno un po’ Meloni e compagnia?».
Burioni: «Ho sempre pagato, controllino pure»
Al post di Alessia Morani ha risposto anche Roberto Burioni, il virologo e professore dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, che ha commentato: «Ho sempre pagato fino all’ultimo euro, mi è arrivata la proposta di pagare ben di più di quello che ho guadagnato. Controllino pure»
Lega: «Sbagliata la pioggia di lettere»
concordato preventivo vignetta by rolli il giornalone la stampa
A criticare la raffica di pec partita negli ultimi giorni è anche la Lega. «Troviamo sbagliata nel merito e nel metodo la pioggia di lettere che l'agenzia delle entrate ha riversato sui contribuenti italiani per contestare ipotetiche anomalie, con l'obiettivo di indurli ad aderire al concordato preventivo biennale, indipendentemente dal loro merito fiscale» […] scrive in una nota il dipartimento Economia del Carroccio […]
Le critiche dei commercialisti
Dure critiche anche dai commercialisti. «I recenti invii di lettere da parte dell'Agenzia delle Entrate non favoriscono la compliance fiscale, ma generano confusione e preoccupazione tra i contribuenti: si tratta di comunicazioni prive di reale contenuto tecnico-informativo, che provocano timori tra i cittadini e impongono ai commercialisti attività di assistenza a basso valore aggiunto, spesso difficilmente retribuibili», dichiarano in una nota congiunta tre presidenti di sindacati dei commercialisti, Francesco Cataldi (Ungdcec), Edoardo Ginevra (Aidc) e Maria Pia Nucera (Adc) parlando del concordato biennale. […]
MAURIZIO LEO - GIANCARLO GIORGETTI - FOTO LAPRESSE MAURIZIO LEO GIORGIA MELONI