INGROIA QUESTO! – LO STATO CONFERMA LA REVOCA DELLA SCORTA ALL’EX PM DI PALERMO, CHE DA MAGGIO È SENZA PROTEZIONE – LA NOTA DELLA PREFETTURA DI ROMA: IL PROFILO DI RISCHIO SI È RIDOTTO “ALLA LUCE DELLA CESSAZIONE DELL’INCARICO DI AMMINISTRATORE UNICO DI ‘SICILIA E-SERVIZI’ E DELLA MANCATA ELEZIONE IN SICILIA” – LUI SI È INCAZZATO: “SE ERO ANCORA UN BUROCRATE ME LA CONFERMAVANO?''

Vincenzo Iurillo per www.ilfattoquotidiano.it

 

Ingroia sicilia servizi

Lo Stato conferma la revoca della scorta ad Antonio Ingroia e lo fa con motivazioni singolari. Sostiene che il profilo di rischio dell’avvocato ed ex pm di Palermo della Trattativa Stato-mafia, che da maggio è privo di protezione, si è ridotto anche “alla luce della cessazione dell’incarico di amministratore unico di Sicilia e-Servizi e della mancata elezione alle Politiche”.

 

È scritto in una nota della segreteria di sicurezza della Prefettura di Roma che il Fatto ha potuto leggere e che Ingroia commenta così: “Se ero ancora un burocrate me la confermavano?”. La nota è agli atti dell’esito di una riunione dell’Ucis, l’Ufficio centrale interforze per la sicurezza personale, sul caso dell’ex magistrato siciliano.

 

INGROIA AL CORTEO FIOM jpeg

L’ufficio era stato riconvocato il 18 luglio su sollecitazione di una lettera di Ingroia del 16 maggio all’allora ministro dell’Interno Marco Minniti e al capo della polizia Franco Gabrielli, ai quali ha ricordato il perché e il percome il suo lavoro di avvocato e la sua attività politica sul versante antimafia, i processi in cui si è costituito parte civile per vicende collegate alla Trattativa, e il permanere delle minacce di mafia nei suoi confronti, lo espongano tuttora “a una situazione di grave e attuale pericolo”.

 

ANTONIO INGROIA RAFFAEL CORREA

L’Ucis, come da prassi, ha chiesto alle prefetture interessate – Roma, Caltanissetta, Milano, Palermo, Reggio Calabria – una nuova valutazione della situazione alla luce delle notizie comunicate dall’interessato. Poi si è riunita la commissione centrale consultiva per l’adozione delle misure di sicurezza personale e solo da pochi giorni è stato declassificato il verbale della riunione, durante la quale i vertici dei Servizi segreti, della Dia e delle Forze dell’ordine hanno ribadito l’assenza di informative e di evidenze nuove riferibili a Ingroia “che inducano a valutazioni diverse da quelle precedentemente operate da tutti gli uffici interessati”.

berlusconi ingroia

 

Traduzione: si conferma la revoca della scorta di quarto livello. Un livello di protezione che era già abbastanza ridotto, automobile non blindata e agente-autista, buoni per tutelarlo da qualche facinoroso e basta. La ‘vera’ scorta, l’auto blindata con i due agenti affianco, a Ingroia gliel’avevano già tolta. Da un paio di anni.

 

L’ex pm si era adattato, senza fiatare. “Scelsi il silenzio per un malinteso profilo da uomo delle istituzioni, anche se non lo sono più, che accetta e subisce le decisioni delle istituzioni, in positivo o in negativo – dice ora Ingroia al Fatto – e che si becca la scorta con tutte le limitazioni nella vita privata che comporta, e le decisioni conseguenti”.

SALVINI CON IL PUPAZZO DI DI MAIO

 

Però ora lei protesta, ha scritto a Minniti. “E anche a Salvini, che al contrario del predecessore non mi ha nemmeno risposto. Ma la mia non è una protesta, non ho nemmeno fatto ricorso al Tar, che era una mia facoltà. Ho solo segnalato delle anomalie. Mai visto finora che dopo 27 anni di servizi di protezione con livelli alti e bassi (ci fu un periodo di massimo livello, due auto di scorta e squadra di bonifica antibomba, ndr) si arriva alla revoca totale senza nemmeno interpellare l’interessato”. Tra le carte che abbiamo consultato, manca il provvedimento originario di revoca e come sia nato, chi lo abbia suggerito o sollecitato. “Sarei curioso di saperne le motivazioni”.

marco minniti

 

La notizia di Ingroia senza scorta ha fatto nascere in questi mesi movimenti spontanei e trasversali di persone preoccupate per la sua incolumità. Poliziotti fuori dal servizio sacrificano il loro tempo libero e lo accompagnano durante gli eventi pubblici.

 

ingroia antonio

La signora Giusy Clarke Vanadia ha dato vita a una pagina Fb e a una petizione su Change.org, alimentata per lo più da Antimafia2000 e dal gruppo di Scorta Civica, creato per proteggere il pm Nino Di Matteo: “La mafia – ricorda la signora Vanadia – ha condannato a morte Ingroia e non revoca le sue sentenze. Ecco perché chiediamo allo Stato di ridargli la scorta”.

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…