giuseppe conte matteo salvini

MEGLIO UN ACCORDICCHIO DI NIENTE? - CONTE BRINDA ALL'ESITO DEL VERTICE DI BRUXELLES, MA C'È UN PROBLEMA: PIACE AI PAESI DI VISEGRAD. E SE PIACE A LORO, VUOL DIRE CHE NOI CE LA PRENDIAMO IN QUEL POSTO - IL PUNTO È LA VOLONTARIETÀ: GLI ALTRI SI PRENDERANNO I MIGRANTI ''AL LORO BUON CUORE''. PER L'ITALIA, L'UNICA POSSIBILITÀ DI ''SCELTA'' SARANNO I RESPINGIMENTI - SALVINI: ''NON MI FIDO DELLE PAROLE, VEDIAMO I FATTI''

 

1. MIGRANTI:SALVINI,UE? NON MI FIDO PAROLE, VEDIAMO FATTI

 (ANSA) - "Non mi fido delle parole, vediamo che impegni concreti ci sono perché finora è sempre stato 'viva l'Europa viva l'Europa, ma poi paga l'Italia". Lo ha detto il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini a 'Circo Massimo' su Radio Capital commentando i risultati del vertice europeo. "Vediamo che principi, che soldi e che uomini ci sono", fermo restando che i "principi fondamentali era e continua ad essere la protezione delle frontiere esterne, non lasciare sola l'Italia, in investimento vero in Africa e non a parole".

MOAVERO DI MAIO SALVINI CONTE MATTARELLA

 

Salvini ha affermato di non aver ancora sentito il premier Conte ma di aver solo scambiato qualche messaggio con lui. "Aspetto di capire - ha aggiunto - non so cosa ci sia dentro e non mi fido dei giornali". Quello che è certo, secondo il ministro, è che qualcosa rispetto al passato è cambiato.

 

"C'è qualcosa di straordinario rispetto agli ultimi anni di sonnolenza - ha detto Salvini - Si è discussa di una proposta italiana, si sono discusse richieste italiane, bisogni e problemi italiani. Fino all'ultimo vertice eravamo noi ad inseguire le richieste degli altri e dunque già il fatto di essere al centro della partita qualche risultato te la fa portare a casa". In ogni caso, "vediamo che impegni concreti ci sono su principi, soldi e uomini - ha concluso - perché ad esempio nell'operazione Themis, che dovrebbe essere un'operazione europea, su 32 imbarcazioni 30 sono italiane".

 

salvini sull aereo militare verso la libia

 

2. ACCORDO A BRUXELLES, CONTE SODDISFATTO

Marco Sodano per www.lastampa.it

 

«È stato un negoziato lungo, ma da oggi l’Italia non è più sola». Il premier Giuseppe Conte, lasciando all’alba il vertice europeo, ostenta soddisfazione ed elenca un articolo dopo l’altro le conclusioni del summit : punta a dimostrare che i partner Ue hanno sottoscritto molte delle richieste contenute nel piano presentato da Roma.

 

Lasciando, com’è ovvio dal suo punto di vista, in secondo piano gli elementi che gli piacciono meno: l’Italia non è sola, ma chi la accompagnerà lo farà solo su «base volontaria». Sa che questa volontà per ora non s’è vista ma al tavolo europeo, racconta poco prima di rientrare al consiglio che oggi discuterà di Eurozona, ma evitare una rottura era fondamentale. Pragmatismo di governo: «Se avessi scritto da solo il documento finale, avrei corretto qualcosa. Ma non ero solo, eravamo in 28». 

 

 

 

Paolo Gentiloni

@PaoloGentiloni

salvini e conte guardia di finanza

 #Ue ha passato la nottata. Meglio così. Ma da un anno l’Italia si batteva per ottenere impegni vincolanti e non su base volontaria. Ora invece ci affidiamo alla buona volontà, come chiesto da Visegrad. L’unico obbligo riguarda i movimenti secondari. Speriamo bene.

 

 

Conte elenca uno ad uno gli articoli del documento sull’immigrazione: sottolineando anzitutto il principio secondo il quale «chi arriva in Italia, arriva in Europa». Poi il rifinanziamento del Fondo fiduciario per l’Africa, la necessità di riformare il regolamento di Dublino, l’apertura di centri di sbarco e accoglienza in Paesi terzi e la gestione europea di quelli aperti in Paesi dell’Unione su base volontaria. Sui questi ultimi, assicura Conte «ci riserveremo una eventuale decisione al livello governativo in modo collegiale», precisando: «direi che non siamo assolutamente invitati a farli», senza però dare indicazioni su cosa accadrebbe se decidessimo di non farli o - addirittura - di chiudere quelli già esistenti.

 

 

Il passaggio che potrebbe lasciare l’Italia in mezzo al guado è alla fine del punto 6 del documento: «Tutte le misure nel contesto di questi centri sorvegliati, ricollocazione e reinsediamento compresi, saranno attuate su base volontaria, lasciando impregiudicata la riforma di Dublino». Visto che le navi attraccano in Italia, si direbbe che siamo l’unico Paese per il quale sarà impossibile applicare il principio della volontarietà: in caso di non-volontà, infatti, potremo soltanto ricacciare i migranti in mare o impedire loro di sbarcare.

GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO MATTEO SALVINI

 

Viceversa, Roma non avrà nessuno strumento per obbligare altri Paesi europei a farsi carico dei migranti arrivati in Italia. I fatti ci diranno, nelle prossime settimane, se davvero dal vertice è uscita «un’Europa più responsabile e solidale», come ha detto Conte.

 

 

Su questo punto è perplesso anche il ministro dell’Interno Matteo Salvini: «Non mi fido delle parole - ha detto in mattinata a Radio Capital -, vediamo che impegni concreti ci sono perché finora è sempre stato viva l’Europa viva l’Europa, ma poi paga l’Italia». Morale salviniana: «Vediamo che principi, che soldi e che uomini ci sono», fermo restando che il «principio fondamentale era e continua ad essere la protezione delle frontiere esterne, non lasciare sola l’Italia. E poi serve un investimento vero in Africa. Ricordo che nell’operazione Themis, che dovrebbe essere un’operazione europea, su 32 imbarcazioni 30 sono italiane». 

giuseppe conte angela merkel

 

 

D’altra parte il vertice ha lasciato pienamente soddisfatto il presidente francese Emmanuel Macron: molti, dice, avevano previsto «che non ci sarebbe stato un accordo, che sarebbe stato il trionfo delle soluzioni nazionali. Stasera siamo riusciti a trovare una soluzione europea», e la soddisfazione di Parigi deve suonare come un campanello d’allarme a Roma. A ruota Angela Merkel: secondo la cancelliera tedesca è «un buon segnale» il fatto che sia stato raggiunto un accordo a 28. Merkel, che rischia la tenuta del suo governo, è riuscita ad ottenere il riferimento ai movimenti secondari, quelli tra un Paese europeo e l’altro una volta che i migranti sono sbarcati. «I paesi devono prendere tutte le misure necessarie e collaborare strettamente tra di loro per contrastare i movimenti secondari»: chissà se basterà al ministro falco del governo Merkel, Horst Seeheofer.

 

 

 

conte macron

Anche il premier polacco Mateusz Morawiecki, è soddisfatto, ed anche questo è un punto che non può che insospettire l’Italia. Spiega Morawiecki che la chiave che ha aperto la porta ad un’intesa è la «volontarietà di partecipare ai meccanismi che sono stati introdotti», ed è chiaro che molto difficilmente il suo Paese si offrirà volontario per accogliere profughi. Il vero successo del Consiglio europeo, a ben vedere, è soprattutto nel fatto di essere riusciti a evitare la rottura: la strada per una condivisione vera dell’impegno sul fronte profughi sembra ancora molto lunga. 

CONTE JUNCKER

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...