conte raggi

IL CONTE CONIGLIO – MENTRE LETTA NON ESCLUDE LA CANDIDATURA A SIENA PER LE ELEZIONI SUPPLETIVE, “GIUSEPPI” SE LA DA’ A GAMBE A ROMA, ZONA PRIMAVALLE, DOPO AVER VISTO I SONDAGGI DELLA RAGGI IN PICCHIATA - UN DEPUTATO M5S IRONIZZA: “SE CONTE SI FOSSE CANDIDATO AVREBBE DATO UN SEGNALE, COSÌ È COME DIRE CHE SA CHE LA RAGGI PERDERÀ”. MA NON ERA l’AVVOCATO DEL POPOLO? CI VADA DAL POPOLO, VEDIAMO COSA RACCOGLIE…

Pietro Salvatori per huffingtonpost.it

 

giuseppe conte virginia raggi 2

Enrico Letta e Giuseppe Conte aspirano a diventare leader di due partiti gemelli, ma restando comunque diversi. Anche nelle scelte personali. Il segretario del Pd è fortemente indiziato di candidatura per le elezioni suppletive a Siena, un territorio tutto sommato facile per un capo della sinistra, per poter rientrare in Parlamento e guidare da dentro il Palazzo il proprio partito.

 

Il leader in pectore del Movimento 5 stelle è orientato a seguire la strada esattamente opposta. Già, perché anche per l’ex premier ci sarebbe la possibilità di fare per la prima volta il suo ingresso alla Camera, se ne è parlato, lui ha traccheggiato, ma c’è ora c’è da prendere una decisione. La 5 stelle Emanuela Del Re, sottosegretaria al ministero degli Esteri, è stata ufficialmente nominata Rappresentante speciale dell’Unione europea per il Sahel, incarico che la porterà a lasciare il proprio seggio da deputata nella zona di Primavalle, Roma.

 

giuseppe conte virginia raggi 3

 

Un seggio che spetta “di diritto” ai 5 stelle nella logica di coalizione giallorossa, e sulla candidatura di Conte nessuno avrebbe da ridire, anzi. Tranne Conte. L’ex premier si era già cautamente sfilato un paio di settimane fa con un’intervista al Corriere della Sera: “Mi farebbe davvero molto piacere restituire quello che Roma mi ha dato. Ma non posso assumere con i romani impegni che non potrei mantenere. Devo dedicarmi a tempo pieno alla ripartenza del Movimento”.

 

Ma in casa pentastellata la questione è tornata spesso a fare capolino nei conciliaboli, e anche l’entourage del neo leader non ha scartato a priori la possibilità, conscio che una traversata fino al 2023 senza un podio parlamentare e completamente fuori dal Palazzo sarà molto dura.

ENRICO LETTA VOTA ALLE PRIMARIE PER ROMA 1

 

Conte negli ultimi giorni, in vista delle dimissioni della Del Re, ha ribadito il suo no grazie. C’è la volontà di occuparsi a tempo pieno della macchina M5s, certo, ma c’è anche un legittimo e ponderato calcolo politico. Roma non è Siena, e le possibilità di insuccesso sono da tenere seriamente in conto. In particolar modo nella stanza dei bottoni dei 5 stelle si osservano con preoccupazione i sondaggi di Virginia Raggi, essendo le suppletive coincidenti con il primo turno delle amministrative. Dal Campidoglio si spande ottimismo, ma realisticamente la situazione è complicata. Distante nei sondaggi dal centrodestra, le possibilità di ballottaggio al momento sono nel caso superasse il duo Gualtieri/Calenda.

giuseppe conte virginia raggi

 

Ed è qui che subentra il ragionamento di opportunità: “L’ondata di centrodestra nei sondaggi è indiscutibile - spiega un dirigente pentastellato - e i nostri alleati in coalizione sono gli stessi che in città combatteremo”. Le previsioni poco rosee si mescolano al fatto che la coalizione che a Primavalle si presenterebbe compatta, nel resto della città se le sarà date per mesi di santa ragione, rendendo ancora più volatile e incerto il risultato.

 

ENRICO LETTA VOTA ALLE PRIMARIE PER ROMA

Un deputato ironizza: “Se si fosse candidato avrebbe dato un segnale, così è come dire che sa che la Raggi perderà”. L’ex premier in realtà vuole tirare la volata alla sindaca uscente, anche perché dopotutto sa che Roma è tra gli scenari meno foschi delle prossime comunali, come sa perfettamente che il risultato delle urne gli verrà addebitato sul proprio conto personale, soprattutto in caso di raccolto magro. Un’eventuale Caporetto è assorbibile, e dopotutto c’è la speranza di un futuro Piave, due contemporaneamente prefigurerebbero un colpo dal quale sarebbe molto complicato rialzarsi.

conte raggigiuseppe conte virginia raggi

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…