giuseppe conte luigi di maio ponte morandi benetton concessioni autostrade

CONTE E DI MAIO SOTTO A UN PONTE - OGGI È ATTESO IL CDA DI ATLANTIA. PROBABILISSIMO L’INVITO A BOCCIARE LA PROPOSTA DI CDP. A QUEL PUNTO, O PALERMO CAMBIA L’OFFERTA O VENDIAMO A CHI OFFRE DI PIÙ - E DOVE È FINITO LO SPAURACCHIO DELLA REVOCA AGITATO DA DI MAIO E LA DOZZINA DI ULTIMATUM DI CONTE? DIRETTAMENTE AL CESSO! PERCHÉ LO STATO PAGHEREBBE PENALI PESANTISSIME, E L’UNIONE EUROPEA POTREBBE AGGIUNGERE IL CARICO DEL FONDO TCI, SECONDO AZIONISTA DI ATLANTIA (HA IL 10%): "LA MINACCIA DI REVOCARE LA CONCESSIONE, PRIMA DI UN RISULTATO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA, È UNA CHIARA VIOLAZIONE DEI PRINCIPI DELL'UE”

GIANNI MION

DAGOREPORT

Il problema alla fine sono sempre i “dindi”.

Prima gli affari: Mion, l’uomo dei Benetton alla guida di Edizione, la holding di famiglia che ha il 30% di Atlantia, ha chiuso un accordo alla fine della scorsa settimana per garantire liquidità ad Autogrill, controllata da Edizione: la società ha infatti ottenuto un prestito garantito da Sace per 250 milioni di euro, secondo le norme introdotte con il decreto liquidità di aprile.

 

Secondo il business: Mion, non ha apprezzato il prezzo ribadito da Cdp, Blackstone e Macquarie nell’offerta di ieri per Aspi, che sta in una forchetta tra 8,5 e 9,5 miliardi. L’uomo dei Benetton vorrebbe strappare un miliardo di euro in più.

 

Giuseppe Conte Fabrizio Palermo

Oggi è atteso il Cda di Atlantia in merito all’offerta di Cdp, Blackstone e Macquarie. Probabilissimo l’invito a bocciare la proposta di Cdp. A quel punto, o Palermo cambia l’offerta o vendiamo a chi offre di più.

 

E dove è finito lo spauracchio della revoca della concessione agitato da Di Maio e la dozzina di ultimatum di Conte? Direttamente al cesso! Perché lo Stato pagherebbe penali pesantissime, e l’Unione Europea potrebbe aggiungere il carico da 11. (vedi l’articolo a seguire)

luigi di maio domenico arcuri fabrizio palermo

 

ASPI: FONDO TCI, ITALIA VIOLA REGOLE, UE INTERVENGA

 (ANSA) - BERLINO, 28 OTT - "L'Italia viola le regole europee". È quello che dice Jonathan Amouyal, del fondo d'investimento di Londra TCI, in un'intervista alla Faz di oggi sul dossier Autostrade. "La minaccia di revocare la concessione, prima di un risultato dell'inchiesta giudiziaria, è una chiara violazione dei principi dell'Ue. È illegale", afferma. "L'Ue dovrebbe intervenire e l'Italia, come Stato membro, dovrebbe rispettare le regole", aggiunge.

 

ATLANTIA INVESTITORI

ASPI ANCORA PALETTI NELL'OFFERTA CDP ATLANTIA PRONTA A VOTARE LA SCISSIONE

Rosario Dimito per “il Messaggero”

 

Cdp & alleati confermano tout court l' offerta ad Atlantia per l' 88% di Aspi. E' un' offerta-fotocopia di quella di una settimana fa, quindi non vincolante, a un valore che è sempre pari al range 8,5-9,5 miliardi per il 100%, subordinata a varie condizioni tra cui la due diligence.

 

La precedente proposta era stata rimbalzata dal consiglio di Atlantia di martedì 20: «I termini economici e le relative condizioni allo stato non sono ancora conformi e idonei ad assicurare l' adeguata valorizzazione di mercato della partecipazione». Purtuttavia era stato dato un nuovo termine a ieri per l' eventuale offerta vincolante.

IL VIDEO DI TONINELLI SU BENETTON E AUTOSTRADE

 

IL VETO DI M5S A questo punto, salvo colpi di scena peraltro sempre possibili in questa estenuante telenovela, il board di Atlantia di oggi pomeriggio potrebbe bocciare definitivamente l' offerta di Cdp, Blackstone e Macquarie e procedere sulla strada del dual track - scissione e quotazione in Borsa - che sarà all' esame dell' assemblea convocata da remoto per venerdì 30.

 

IL VIDEO DI TONINELLI SU BENETTON E AUTOSTRADE

Si riaprono dunque tutti i giochi e coloro che hanno già inviato manifestazioni di interesse che, secondo la lettera di processo devono inviare l' offerta non binding entro il 16 dicembre, tornano in pista. Tra questi Toto, Gavio e Dogliani che mostrano particolare attivismo, ma dovranno fare i conti con nuovi stop politici: M5S, infatti, è contrario all' intervento di altri concessionari in Aspi e il Movimento sarebbe pronto a far intervenire l' Antitrust per le conseguenze in termini di restrizioni delle quote di mercato.

 

ATLANTIA AUTOSTRADE

Tornando al cda di Cassa di ieri, la riunione sarebbe durata circa 1 ora e 20 minuti. Dopo la relazione introduttiva dell' ad Fabrizio Palermo, i dettagli della nuova offerta sarebbero stati illustrati da Pierpaolo Di Stefano, ad di Cdp Equity il cui cda riunitosi subito dopo ha deliberato di fare l' offerta ad Atlantia.

 

Si diceva che è un' offerta fotocopia in tutto e per tutto dell' altra ed è subordinata all' effettuazione di una due diligence della durata di 10 settimane, al termine della quale le parti potrebbero negoziare l' offerta definitiva. Oltre a questa condizione, la proposta è subordinata anche alla definizione del Piano economico e finanziario sulle tariffe, al centro di un andirivieni fra Mit e Art e tuttora fermo al ministero.

 

Alla votazione si sarebbe registrata una sola astensione: quella del vicepresidente Luigi Paganetto che però, nel comitato rischi di cui lui è il presidente, svoltosi poco prima, avrebbe dato voto favorevole.

Luigi Paganetto

 

Paganetto, che si era già astenuto lunedì 19, avrebbe motivato la sua posizione con la necessità di non ravvisare questo investimento tra le priorità di intervento della Cassa.

L' altra volta si era astenuto anche Francesco Floro Flores, esponente dei Cinquestelle che ieri avrebbe solo chiesto garanzie sul successivo intervento di altri investitori italiani nel capitale della Newco con un ridimensionamento dell' esposizione di via Goito, peraltro richiesto già più volte dalle fondazioni. E infatti è previsto che Cdp ceda il 10% ad altri soggetti.

luciano benetton

 

L' operazione verrebbe fatta tramite una Newco: Cdp al 40%, i due fondi al 30% a testa. Presidente e ad sarebbero espressi da Cassa con il gradimento che non possono non esprimere dei fondi che a loro volta indicherebbero il cfo. Il cda sarebbe di 9: tre a testa fra i soci e il patto parasociale prevede una maggioranza dell' 80% sulle materie decisionali più importanti. Questo comporterebbe un rischio di stallo, visto il numero di voti che dovrebbero dirsi d' accordo: su nove ne occorrerebbero almeno sette.

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