giuseppe conte beppe grillo

CONTE? NON CONTA - PEPPINIELLO APPULO AVREBBE ADDIRITTURA CHIESTO L’AIUTINO DA CASA DI BEPPE GRILLO, CON CUI SI PARLA A MALAPENA, PER PROVARE A PLACARE I GRUPPI PARLAMENTARI IN SUBBUGLIO CONTRO LA SUA LEADERSHIP - L’ENTOURAGE DI “GIUSEPPI” SMENTISCE: “FALSITÀ”, MA RESTA IL DATO POLITICO: IL CEFFONE RIMEDIATO SUL VOTO PER IL CAPOGRUPPO AL SENATO È L’ENNESIMA DIMOSTRAZIONE CHE L’EX AVVOCATO DEL POPOLO NON HA IL CONTROLLO DEI SUOI PARLAMENTARI…

GIUSEPPE CONTE E BEPPE GRILLO A MARINA DI BIBBONA

1 - M5S:ENTOURAGE CONTE,NESSUNA RICHIESTA INTERVENTO GRILLO

 (ANSA) - "Sono solo falsità. Conte non ha mai chiesto a Grillo di intervenire per le votazioni del Senato". Secca smentita dai vertici 5 Stelle rispetto alle voci che raccontavano di contatti tra il neo-Presidente del M5S Conte e Beppe Grillo in merito alla votazione del nuovo capogruppo 5S a Palazzo Madama.

 

 

E sul 'gelo' con Grillo, dall'entourage di Conte specificano che si tratta di "un'illazione". Grillo e Conte "si sentono frequentemente, lo hanno fatto anche in questi giorni, come sempre".

 

2 - CONTE CHIEDE L'AIUTINO A GRILLO

Pietro Salvatori per www.huffingtonpost.it

ettore licheri

 

Raccontano che sul far della sera la frittata era quasi fatta. Ettore Licheri, dopo l’amara sorpresa iniziale del 36 pari con l’avversaria Maria Domenica Castellone nella corsa alla presidenza del gruppo M5s del Senato era a un passo dal mollare.

 

Dopo un rapido conteggio, risultava che gli unici due che non avevano votato avrebbero dato la propria preferenza all’oncologa campana, sufficienti per raggiungere quota 38 che le avrebbe consentito di essere eletta se non alla seconda, sicuramente alla terza votazione. Il capogruppo uscente ha fiutato l’aria e avrebbe preso atto che le condizioni per andare avanti non c’erano.

 

È stato un intervento di Giuseppe Conte ad arginare la disfatta del candidato sostenuto dall’intera sua filiera di comando, compresi i vicepresidenti Paola Taverna e Mario Turco, che ieri hanno lavorato per arginare la slavina. Il capo politico ha chiamato entrambi: “Evitiamo spaccature, troviamo una sintesi”.

Mariolina Castellone

 

Dopo un paio d’ore di discussione ha ottenuto il rinvio della votazione di oggi evitando il ritiro di Licheri, che sarebbe suonato come un de profundis della sua già debole leadership, e tenendo aperto lo spiraglio di una ricomposizione dei due schieramenti.

 

Il presidente dei 5 stelle in serata ha provato a raddrizzare il tiro con una nota in cui spiegava la vicenda come frutto di una “forte vitalità politica necessaria per proseguire con entusiasmo in questo percorso di rilancio”.

 

Ma se di vitalità ce n’è anche troppa, e tutta indirizzata contro la nuova stanza dei bottoni, di entusiasmo non si vede l’ombra, anzi, e il percorso di rilancio è un sentiero poco battuto. Il leader si trova a tappare con le dita le crepe che si aprono nella diga del malcontento che minaccia di rovesciarglisi addosso, e si sforza di raddrizzare la situazione prima che venga giù tutto.

GIANNELLI VIGNETTA CONTE GRILLO

 

Anche per questo ha chiesto un incontro a Beppe Grillo. Il fondatore un paio di settimane fa era dato in arrivo a Roma. Una visita per parlare ai peones e ai colonnelli, per rinsaldare la leadership contiana che oggi sembra sgretolarsi ma che da tempo mostra grande fragilità. Ha fiutato l’aria e si è tenuto lontano dalla Capitale.

 

Dopo gli stracci volati fra i due, l’ex comico si è prestato a una photo opportunity del pranzo della riconciliazione. Poi non più una parola. Solo alla chiusura della sfortunata campagna elettorale di Virginia Raggi un più che interlocutorio augurio “al nostro Mago di Oz”.

di maio conte

 

Una definizione perfida, che i maligni hanno subito tradotto come un marchio da illusionista impresso sulla giacca del premier, in grado di reggere botta finché un’Alice di turno non arrivi a squarciare il velo. Tant’è che, spiegano fonti parlamentari, alla richiesta di Conte al momento Grillo non ha dato seguito, tenendosi lontano da una mischia che rischia di fare molto male al capo che lui stesso ha designato.

 

“Tra i due c’è il gelo”, spiega un 5 stelle di governo scuotendo la testa. Altro che mani libere o pieni poteri nella ricostruzione, nel gruppone parlamentare l’intervento del solito deus ex machina è vista come l’unica possibilità di rimettere insieme i cocci, almeno in parte, e potrebbe comunque non bastare.

luigi di maio foto di bacco (9)

 

Perché se al Senato la situazione è balcanizzata, alla Camera è una Cambogia. “Qualunque suo nome qui da noi non ha nessuna possibilità di passare”, spiega un onorevole.

 

Quando ieri sono usciti i risultati della votazione del Senato la trentina di deputati che erano accorsi alla presentazione del libro di Luigi Di Maio (l’unico con un solido e ordinato seguito parlamentare nella marmellata 5 stelle, tra i trenta e i quaranta deputati) hanno perso attenzione nei confronti del palco e si sono messi a compulsare gli smartphone. Dopo in molti si sono fermati in capannelli.

GIUSEPPE CONTE BY OSHO

 

Raccontano che Alfonso Bonafede, che Conte avrebbe voluto alla guida del gruppo per gestire la partita del Quirinale, sia intenzionato a non farsi bruciare: “Le sue possibilità sono vicine allo zero”, spiegano dalla Camera.

 

ALFONSO BONAFEDE GIUSEPPE CONTE

La sera prima della nomina dei cinque vice, che nelle chat pentastellate vengono definiti “i pulcini”, l’ex ministro di Giustizia è stato per più di due ore a casa del capo politico, per elaborare una strategia che alla prova dei fatti è carta straccia. Qualche possibilità in più le ha Lucia Azzolina, la carta di riserva, ma a questo punto non è nemmeno detto che Conte voglia percorrere questa strada.

 

L’attuale capogruppo è inviso alla leadership, al punto tale che nelle drammatiche telefonate che hanno preceduto la rottura - poi ricomposta - con Grillo una delle richieste al fondatore era proprio la defenestrazione di Crippa.

 

ANGELO TOFALO GIUSEPPE CONTE

Non solo il capogruppo ha respinto l’assalto dell’avvocato, che gli aveva chiesto di equiparare le scadenze dei mandati (il presidente dei deputati si rinnoverà a dicembre) ma allo stato attuale il principale favorito alla successione è Crippa stesso.

 

È presto per far di conto, balla anche la candidatura di Angelo Tofalo, che potrebbe fondersi con il blocco Crippa in presenza di un avversario contiano, ma la certezza è che per certificare che Conte non abbia il controllo dei suoi a Montecitorio non c’è nemmeno bisogno di una conta.

 

conte grillo

Nei gruppi c’è chi arriva a parlare di dimissioni, difficile che si arrivi a questo punto. Ma l’eco del ceffone subito ieri a Palazzo Madama risuonerà a lungo, e a tre mesi dall’elezione del presidente della Repubblica il Movimento 5 stelle come partito che risponde a una linea politica elaborata dal leader di turno semplicemente non esiste.

luigi di maio foto di bacco (7)

GRILLO CASALEGGIO CONTE BY OSHO

Ultimi Dagoreport

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…