maria teresa baldini con la mascherina a montecitorio

TI CONOSCO MASCHERINA – PANICO ANCHE IN PARLAMENTO: LA DEPUTATA DI “FRATELLI D’ITALIA” MARIA TERESA BALDINI SI PRESENTA IN AULA CON LA MASCHERINA E IN TRANSATLANTICO, COME IN TUTTA ITALIA, SI PARLA SOLO DEL CORONAVIRUS - EX GIOCATRICE DI PALLACANESTRO, LA BALDINI SI È PRESA LA SCENA E HA SPIEGATO: “LO FACCIO PERCHÉ SONO UN MEDICO E SO CHE L’UNICA PREVENZIONE È…” – VIDEO

 

 

 

Giuseppe Alberto Falci per www.huffingtonpost.it

 

Maria Teresa Baldini con la mascherina a Montecitorio

Ti conosco mascherina. Ma non è quella del martedì grasso. Una parlamentare di Fratelli d’Italia si presenta col bavaglio di profilassi. Un’altra eletta all’estero, in America Settentrionale, prepara il ritorno negli Usa e così Montecitorio già sembra vestire i panni del lazzaretto. Transatlantico, ore 10 di un lunedì che non è certo come i precedenti. Il Nord è già in quarantena, il resto del Paese è agitato, preoccupato, terrorizzato più dalla psicosi da coronavirus che da altro.

 

maria teresa baldini

Ecco il Parlamento ai tempi del covid-19. Un commesso si rivolge a un collega: “Per ora non si chiude. Ma poi...”. E l’altro: “Non sarebbe male una quarantena”. Scherzano anche l’azzurro Roberto Occhiuto e il deputato di LeU Nico Stumpo. “Siete disposti a tutti pur di stare in Parlamento. Sarete stati a voi a mettere i due focolai”, è l’incipit del forzista. Stumpo non si trattiene e gli risponde così: “Vi voglio vedere al voto...”.

 

Da pochi minuti nell’emiciclo si discute il decreto intercettazioni. Pochissimi i presenti, con il dubbio che resteranno tali fino a fine giornata. “Siamo stati allerati stamane per essere tutti presenti alle 14”, ragiona Luca Carabetta, il democristian-grillino per eccellenza. Eppure, nonostante si evochi la pacificazione nazionale, nonostante le presenze latitino, lo schema è sempre lo stesso. L’opposizione è infuriata, la Lega iscrive praticamente tutti a parlare. Centotrentacinque interventi.

maria teresa baldini alla camera con la mascherina

 

L’ostruzionismo non si ferma nemmeno nelle ore del coronavirus. Il motivo di tale protesta è dovuto al fatto che secondo la compagine di destra si debba esaminare prima il decreto sul coronavirus. “Stiamo a parlare di intercettazioni con tutto quello che succede fuori?”, si domanda polemicamente Rebecca Frassini, parlamentare del fu Carroccio, classe ’88, originaria di Calcinate, in provincia di Bergamo. “La situazione è grave, la gente ha paura”, insiste questa giovane deputata mentre “svapa” una sigaretta elettronica nella zona riservata ai fumatori.

maria teresa baldini 1

 

Pochi istanti ed ecco un’altra leghista. Ecco Eva Lorenzoni, originaria di Manerbio, provincia di Brescia. Lorenzoni si avvicina a Frassini per un saluto e quest’ultima prima di porgere la mano le dice ironicamente: “Ti sei messa l’amuchina?”. Si scherza, si ride, ma in fondo si fa sul serio. L’amuchina, il disinfettante più agognato in queste ore, si trova nella tasca o nella borsa di diversi parlamentari. Gianfranco Di Sarno, grillino doc, la passa e ripassa nelle sue mani. “Chi prende i treni, gli aerei, o i mezzi pubblici dovrebbe utilizzarla”, si giustifica.

CORONAVIRUS A MILANO BY SPINOZA

 

E lo stesso gesto si vede e rivede attraversando il Transatlantico. Ecco un capannello a cinquestelle che discetta sull’uso della mascherina, dell’amuchina e dell’azione del governo in materia di coronavirus. Fra questi, però, c’è tal Maria Pallini, grillina di Avellino, avvocato di professione, che confida a un collega: “Forse si sta esagerando”. Forse, però. Parole che più o meno ripete alla buvette Sergio Battelli: “Io eviterei di gettare il panico”.

il centro di milano durante l'emergenza coronavirus 16

 

 Ma il panico c’è già in Parlamento. Basta osservare e ascoltare Maria Teresa Baldini, la deputata di Fratelli d’Italia di 190 centimetri, con un passato da giocatrice di pallacanestro nella nazionale azzurra. La quale si è presa la scena materializzandosi qui, a Montecitorio, con tanto di mascherina. E perché? Seduta in un divanetto del Trasatlantico Baldini  prova a spiegare le ragioni della sua scelta: “Lo faccio prima di tutto perché sono un medico e so che l’unica prevenzione è non trasmetterla agli altri e non prenderla io, quindi la mascherina, gli occhiali e i guanti sono gli unici presidi che le persone comuni possono fare”.

maria teresa baldini 2

 

il centro di milano durante l'emergenza coronavirus 26

Sarà. Una scelta che non è stata gradita nemmeno dai suoi colleghi di partito. Non a caso mentre Baldini argomenta con i cronisti, il capogruppo di Fd’I Francesco Lollobrigida le recapita un messaggio che suona più o meno così: “Dovresti toglierla per evitare di creare allarmismi”. E lei? “Non vedo perché non lo posso fare”, ribatte. In aula la deputata meloniana è stata ripresa dal presidente di turno, vale a dire da Ettore Rosato. Ma l’ex cestista della Geas non intende cedere.

 

il centro di milano durante l'emergenza coronavirus 17

“Credo – sottolinea - che sia rispettoso nei confronti degli altri. Io vengo da una regione, la Lombardia, molto colpita e mi sembra doveroso da parte mia e da parte degli altri proteggersi a vicenda. I virus sono come le radiazioni. Ai tempi dell’Aids, quando era all’Istituto di Tumori di Veronesi, eravamo tutti bardati, mettevamo dei cerrotti nelle mani per evitare i tagli...”.

 

maria teresa baldiniil centro di milano durante l'emergenza coronavirus 24

Nel corso della mattina Baldini cerca di coinvolgere altri parlamentari. Più mascherine per tutti, sembra essere l’iniziativa. La sola che si lascia trascinare è un’eletta all’estero che si chiama Fucsia Nissoli. Nissoli si aggira con un trolley enorme e secondo quanto racconta Baldini sarebbe pronta a ritornare negli States, nel suo Paese, “perché ha paura di non rientrare più”. Chi invece non è presente perché in isolamento a Codogno, la Wuhan d’Italia, è Guido Guidesi, deputato leghista e già sottosegretario alla presidenza del Consiglio ai tempi del governo gialloverde. Guidesi risulta assente e non missione. Il regolamento della Camera non prevede, infatti, tra le ipotesi di missione le cause di forza maggiore come chiaramente il virus cinese. Tant’è che la questione verrà sottoposta alla Giunta per il Regolamento. Un caso nel caso ai tempi del coronavirus e delle mascherine in Parlamento.

il centro di milano durante l'emergenza coronavirus 18il centro di milano durante l'emergenza coronavirus 20il centro di milano durante l'emergenza coronavirus 25il centro di milano durante l'emergenza coronavirus 19il centro di milano durante l'emergenza coronavirus 15

Ultimi Dagoreport

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

barbara berlusconi

DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA FATTO MALE CON FEDELE CONFALONIERI, CHE FU PRESIDENTE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA E BRUNO ERMOLLI, POTENTISSIMO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA - INVECE BARBARA B. LA SI VIDE DUE VOLTE, AL BRACCIO DI PATO, L’EX ATTACCANTE DEL MILAN. LA SUA NOMINA NEL CDA DELLA SCALA? DONNA, GIOVANE… E POI CON QUEL COGNOME! LA COMPETENZA? BEH… LA PASSIONE MMM…: PERCHÉ, DA QUEL GIORNO CHE VENNE CON PATO, NON SI È PRESA UN BEL PALCO ANZICHÉ TORNARE ALLA SCALA SOLO QUINDICI ANNI DOPO DA CONSIGLIERE/A?

vincenzo de luca elly schlein nicola salvati antonio misiani

DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA GUERRA A ELLY SCHLEIN - SULLA SUA PRESUNTA VICINANZA AL TESORIERE DEM, NICOLA SALVATI, ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, RIBATTE COLPO SU COLPO: “DOVREBBE CHIEDERE A UN VALOROSO STATISTA DI NOME MISIANI, CHE FA IL COMMISSARIO DEL PD CAMPANO” – LA STRATEGIA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO”: SE NON OTTIENE IL TERZO MANDATO, DOVRÀ ESSERE LUI A SCEGLIERE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL PD. ALTRIMENTI, CORRERÀ COMUNQUE CON UNA SUA LISTA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITTORIA IN CAMPANIA DI ELLY SCHLEIN…

osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…