1. IL “CORRIERE” CHIEDE SCUSA A SCARONI (E LUI SI RIPOSIZIONA CON WASHINGTON) 2. UNA SETTIMANA DOPO IL CALCIONE TESTICOLARE SULLA GESTIONE ENI SFERRATO DA MI-JENA GABANELLI, DON FLEBUCCIO DE BORTOLI CORRE AI RIPARI E FA INTERVISTARE PAOLO SCARONI COME UN CAPO DI STATO: “EUROPA IN ORDINE SPARSO SULL’ENERGIA…” 3. IL GRAN CAPO DEL CANE A SEI ZAMPE, IN SCADENZA DI MANDATO, SPIEGA PERCHÉ PUTIN HA BISOGNO DEI PORTI DELLA CRIMEA E RACCONTA COME STA CERCANDO DI DIVERSIFICARE GLI APPROVVIGIONAMENTI TRA RUSSIA, LIBIA E STATI UNITI. SIGNIFICATIVA PROPRIO L’APERTURA SUL GAS “MADE IN USA”, NELL’ESATTO MOMENTO IN CUI WASHINGTON SPINGE PER L’EXPORT VERSO GLI ALLEATI EUROPEI DIPENDENTI AL GAS DI PUTIN 4. OVVIAMENTE, NESSUNA DOMANDA SUI RISULTATI DI ENI E SUL FUTURO DELLA SUA POLTRONA

a cura di colinward@autistici.org (Special Guest: Pippo il Patriota)


1 - DESTINAZIONE FINALE: IL RIDICOLO
Dio benedica, per una volta, Pittibimbo. Guardate la foto del nostro caro premier che si volta per ridere verso i banchi di dietro, come a scuola (Repubblica, p. 4). Il fumetto dice: "Ma guarda questi quanto sono rincoglioniti".

Ieri i sedicenti Grandi della Terra sono stati messi intorno a un tavolo multimediale per il summit sulla sicurezza nucleare e hanno sostenuto un test. Obama, Merkel, Hollande e compagni hanno dovuto guardare un video, "dare una risposta a caldo alla minaccia, provare a sventare l'attentato calcolando i costi umani più sostenibili. Un tablet sistemato davanti a ogni postazione consente di dare quattro risposte, solo quattro. Allertare la popolazione oppure no. Mandare all'assalto le forze speciali del proprio paese o cercare la collaborazione internazionale".

E sempre Repubblica ci informa di com'è andata: "Le scelte più votate dai 53 leader sono state poi proiettate sul megaschermo non appena le luci si sono riaccese. Anche i cittadini del mondo, se i loro leader sono stati sinceri, possono tirare un sospiro di sollievo. ‘A vincere - rivela l'ambasciatore Armando Varricchio, il consigliere diplomatico di Renzi - è stata la scelta della trasparenza verso l'opinione pubblica e della cooperazione internazionale" (p. 4). Quello che non ha potuto rivelare è stata la risposta di Renzie alla minaccia nucleare: "Gli dico di telefonare a Delrio".

Questa playstation per leader mondiali alla quale s'è giocato ieri all'Aja è la miglior rappresentazione del potere moderno da parecchi anni a questa parte. Coniuga la massima rarefazione possibile, fatta di capi di Stato sempre più astratti dai loro popoli e che rispondono a logiche sempre più insondabili, con l'utilizzo delle tecnologie e con l'apoteosi del concetto di esercizio del potere come mero controllo.

Un passo avanti logico e funzionale, per la prossima volta, sarebbe consentire ai "53 leader" di disegnarsi degli avatar con i quali giocare. Anche se alcuni di loro lo sembrano già, degli avatar.

Comunque siamo soddisfatti che "sia stata scelta la trasparenza verso l'opinione pubblica e la cooperazione internazionale". Peccato solo che là fuori ci sia Putin. Uno serio e che fa il cazzo che vuole.

2 - LE ELEZIONI, UN FASTIDIO INUTILE
La gente non sa. La gente non capisce. La gente è demagogica. Il popolo è populista.
Dopo il trionfo di Marine Le Pen, si dispera la Repubblica del Sorgenio De Benedetti: "Un terzo del Parlamento rischia di finire in mano agli anti-Ue. Dai 5Stelle italiani agli inglesi dello Uk Independence Party, i sondaggi li danno in crescita ovunque. Il Pse potrebbe superare il Ppe, ma i due partiti saranno costretti a trovare un accordo" (p. 6). "La grande paura dei partiti italiani: ‘Il vento populista può travolgerci" (p. 7).

Il Corrazziere della Sera cerca di abbassare la tensione e ficca tutto in un pastone: "Renzi: ‘C'è disagio'. I leghisti esultano. Il M5S: siamo diversi. Napolitano si appella all'unità europea" (p. 13). Sulla Stampa, intervista di Marine Le Pen, che avverte: "E' soltanto l'inizio. A maggio vinceremo in tutta Europa. Grillo? Mi odia, ma abbiamo gli stessi obiettivi. I francesi hanno votato contro una classe politica che ha imposto decisioni prese a Bruxelles" (p. 4).

3 - ‘ANVEDI RENZIE COME BALLA!
Perfino a leggere la Repubblica dei renziani si ha l'idea che a Palazzo Chigi regni un simpatico casino: "Bonus, spunta lo sconto sui contributi Inps. Così aiutati anche i redditi bassi esentati dall'Irpef. Ma le detrazioni restano in campo" (p. 15). Il Messaggero ci aggiorna sulle ultime meraviglie contabili: "Sgravi Irpef, tetto più basso. Ultimi ritocchi alla riforma fiscale: vantaggi azzerati per i redditi oltre i 35mila euro" (p. 1)

4 - NANO DECADENCE
Per Repubblica, "Berlusconi ferma i figli in politica e attacca colonnelli e cerchio magico. ‘Vogliono l'eredità ma non sono morto'. Il leader blocca la successione. E il partito esplode. Vertice ad Arcore coi ‘big' e vengono tagliati fuori sia la Pascale che Maria Rosaria Rossi. Se costretto l'ex premier dopo il 25 maggio indicherà Marina: i sondaggi le sono favorevoli" (p. 10).

Il Corriere semina il panico tra i congiurati forzisti con la storia del fanta-libro di Frattini: "Quando i falchi guardavano a Monti. Le rivelazioni che irritano l'ex premier. L'ex ministro di Frattini pensa di pubblicare un pamphlet, corredato da numerosi sms, che proverebbe il tradimento di tanti lealisti" (p. 11). Da bravo ex capo dei servizi segreti, ha tenuto tutti gli sms nella memoria del telefonino.

5 - IL CORRIERE CHIEDE SCUSA A SCARONI (E LUI SI RIPOSIZIONA CON WASHINGTON)
Una settimana dopo il calcione sulla gestione Eni sferrato da Mi-jena Gabanelli, don Flebuccio de Bortoli corre ai ripari e fa intervistare Paolo Scaroni come un capo di Stato: "Europa in ordine sparso sull'energia. Così non sarà mai una grande potenza".

Il gran capo del Cane a sei zampe, in scadenza di mandato, spiega perché Putin ha bisogno della Crimea e racconta come sta cercando di diversificare gli approvvigionamenti tra Russia, Libia e Stati Uniti (p. 4). Significativa proprio l'apertura sul gas "made in Usa", nell'esatto momento in cui Washington spinge per l'export verso gli alleati.
Ovviamente, nessuna domanda sui risultati di Eni e sul futuro della sua poltrona.

6 - E GUERRA SI TIRA FUORI (MA DISPENSA CONSIGLI)
Andrea Guerra si fa intervistare con un pretesto (Google Glass) da Repubblica e si tira fuori dalle nomine pubbliche: "Non mi hanno offerto nulla e non sono disponibile per altri incarichi, anche se ringrazio moltissimo per la considerazione". Poi, dispensa consigli al Rottam'attore: "Tenga presente che il ruolo di presidente è molto importante. Non deve pensare che l'essenziale è nominare un buon amministratore delegato e poi cercare compromessi politici sul presidente. Molte delle grandi realtà di Stato poi - da Enel a Eni fino a Poste - operano in settori dove le nuove tecnologie si intrecciano con i business tradizionali e gli interessi dei consumatori. Bisogna mandare a guidarle persone che conoscono molti mondi" (p. 24).

7 - L'EXPO E LA MANGIATOIA DI CARTA STRACCIA
E' davvero una delizia il pezzo di Marco Maroni sul Cetriolo Quotidiano: "Stampa, silenzi e grandi opere. Il silenzio sulle gallerie sbriciolate di Autostrade e le lodi alla Fiera 2015: i finanziamenti e la ragion pratica dei giornali". Ci sono i cantieri intorno ai quali creare una rete di consenso e protezione, e allora vai con i finanziamenti alla Fondazione Corriere della Sera e a Rcs Sport, i soldi al Foglio di Giuliano Ferrara, alla Repubblica di Eziolo Mauro e i cachet a Monica Maggioni, direttore di Rai News 24 (p. 9).

Sul fronte dell''inchiesta, è il giorno di Comunione & Fatturazione: "Un intreccio affaristico tra manager, Regione e Compagnia delle Opere", scrivono i pm milanesi nelle carte dell'inchiesta che ha portato agli arresti della scorsa settimana. Sempre illuminanti le intercettazioni tra gli indagati, quelle che danno tanto fastidio ai colletti bianchi e ai loro protettori: "Non faranno controlli, tutto finirà i farsa'. ‘Tanto poi questi documenti li trituriamo" (Corriere, p. 19).

Capolavoro assoluto della direzione della Stampa. L'attacco del pezzo di Paolo Colonnello è decisamente chiaro: "Perez dice che paga Cl'. Chi avrebbe pagato Comunione e Liberazione? Stando alle intercettazioni dell'inchiesta che la settimana scorsa ha portato in carcere i vertici di Infrastrutture lombarde, si direbbe proprio la società cui era destinata la vittoria della piattaforma Expo". Ma nella titolazione ecco il miracolo: "Nell'inchiesta sugli appalti l'ombra della corruzione (sai che notizia!, ndr). Il Gruppo di interesse. Quando vengono vinti dalla ditta ‘sbagliata' spuntano condizioni capestro" (p. 10). Sparita Cl!

8 - SFIG-MECCANICA E LA PASSIONE PER IL CALCIO
Ci si diverte sempre con le inchieste su piazza Montegrappa: "Finmeccanica, altri arresti. Quattro milioni di tangenti. Coinvolti ex dirigenti e imprenditori. Un pentito: soldi ai partiti. Il gip: no alla richiesta di custodia cautelare per l'ex numero uno Guarguaglini. La squadra di calcio lavatrice di mazzette. False sponsorizzazioni: denaro nelle borse sportive. Un reticolo di società all'estero per movimentare i quattrini e creare i fondi neri" (Stampa, pp. 10-11).

9 - IL CORRIERE E IL PREMIO "VERGOGNOSO"
La decisione del cda di Rcs di attribuire un premio in denaro all'ad Scott Jovane e a una ventina di manager di vertice come "ricompensa" per i 92 milioni di risparmi realizzati finora scatena la redazione del Corriere, che si riunisce in assemblea permanente e minaccia lo sciopero. In un comunicato pubblicato oggi a pagina 21 si definisce il premio "eticamente inaccettabile nei confronti dei dipendenti del gruppo e nei confronti di tutto il Paese, impegnato a ogni livello in pesanti sacrifici e tagli".

Più gente mandi a casa e più ti premiano. E' la regola non solo al Corriere. Sarebbe bello che i giornalisti di via Solferino che si occupano di economia se ne ricordassero sempre. La vera lezione di questi anni, anche per i giornalisti super-tutelati dei grandi giornali, è che quando lodi flessibilità e "risparmi" sul capitale umano per gli altri (ultimo caso, le marchette sul piano di Unicredit), prima o poi toccano anche a te.

10 - ULTIME DA UN POST-PAESE
Meravigliosa la storia che arriva da Melfi, periferia di Detroit: "Fiat, a Melfi va in scena il ballo di Marchionne" (Cetriolo Quotidiano, p. 8). In rete un video con gli operai che ballano felici, coordinati dai capi dello stabilimento. Siamo nati per il fascismo, è evidente.

 

MATTEO RENZI AL TAVOLO CON BARROSO VAN ROMPUY HARPER HOLLANDE CAMERON OBAMA MERKEL E SHINZO ABE HOLLANDE CAMERON OBAMA MERKEL ALL AJA RENZI-HOLLANDEVLADIMIR PUTIN MARINE LE PEN b c ee afccb d c ffd FRANCESCA PASCALE E MARIA ROSARIA ROSSI TREMONTI FRATTINI scaroni berlusconi interna nuova GUERRA img google glass jpegDANIELA SANTANCHE E GIULIANO FERRARA monica maggioni intervista bashar al assad Ferruccio de Bortoli Paolo Mieli Scott Jovane e Laura Donnini, amministratore delegato di RCS Libri.

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