COTTARELLI SI CUCINA LE PARTECIPATE STATALI: “DOBBIAMO CHIUDERNE 2MILA” - MA IL ‘LURCH’ DELLA SPENDING REVIEW SI SMARCA DA RENZI E SI DECLASSA A MERO ‘UFFICIO STUDI’: “NOI FACCIAMO LE PROPOSTE, MA IL GOVERNO DEVE ATTUARLE”

Fabrizio Ravoni per “Il giornale

 

COTTARELLI COTTARELLI

Lo Stato non conosce il numero esatto delle società partecipate. «La Banca dati del ministero dell'Economia dice che sono 7.726 - rivela Carlo Cottarelli - in realtà dovrebbero essere 10mila: molti enti locali non hanno risposto al questionario». Anche se il numero è approssimativo, nel 2012 lo Stato ha speso 1,2 miliardi per ripianare le perdite di esercizio. E dal 2015, grazie alla chiusura di 2mila società il Tesoro potrebbe risparmiare 500 milioni di euro.

 

COTTARELLI COTTARELLI

O meglio. Questa è la stima contenuta nel rapporto elaborato dal commissario alla spending review. «In realtà - sottolinea Cottarelli - bisogna vedere quanto di questo rapporto vorrà essere recepito dal legislatore». Come a dire: non sono sicuro che questi «consigli» entreranno a far parte della legge di Stabilità. «Il ruolo del commissario - sottolinea - è quello di fare proposte. I tecnici fanno proposte: non decidono nulla».

 

Insomma, Cottarelli si è autoridimensionato a «ufficio studi». Forse ancora brucia la polemica con il presidente del Consiglio a inizio estate, quando il premier aveva detto: con o senza Cottarelli porteremo avanti il nostro programma. Eppure, dalla sua azione (la spending review, appunto) il governo conta di ridurre le spese di 16 miliardi entro il prossimo anno e di oltre 30 miliardi alla fine dei «mille giorni» di Renzi. La sua task force, quindi, al momento offre soltanto suggerimenti. Sarà poi compito di Padoan e Renzi accoglierli o meno. E dalle parole del commissario non traspare grande ottimismo a riguardo.

RENZI PADOANRENZI PADOAN

 

Secondo lo schema contenuto nel rapporto, le società partecipate dovranno essere chiuse dai Comuni stessi. È anche previsto un vago concetto di sanzioni per gli amministratori che non rispettano l'impegno. Oppure - sempre secondo il documento - potrebbe essere l'Antitrust a decidere quali società possono essere assemblate insieme. Oppure, l'ingrato compito potrebbe spettare «a un nucleo di esperti presso la presidenza del Consiglio». C'è un dato negativo che pesa sulle (mancate) chiusure delle partecipate: già previsto dalla Finanziaria del 2008. Vale a dire, che la scelta di chiudere le partecipate era stato affidato ai Comuni che, ovviamente, non ne hanno chiusa nemmeno una.

GRAZIANO DELRIOGRAZIANO DELRIO

 

«Un ruolo importante - assicura Cottarelli - lo offrirà la trasparenza». Cioè, conoscere la «galassia» delle municipalizzate. Vale a dire, ridicolizzare il fenomeno. Ecco un esempio. I numeri della spending review dicono che 3mila partecipate hanno meno di 6 dipendenti. Metà delle società (secondo un censimento del Cerved) ha più membri dei consigli di amministrazione che dipendenti. E ancora: ci sono 26.500 amministratori per un totale di 37mila cariche coperte. «In diversi casi un amministratore ha più incarichi». Uno stipendificio, insomma.

Giovanni Pitruzzella Giovanni Pitruzzella


Ma l'operazione-trasparenza non è finita. Delle 8mila società individuate dal commissario (8 volte il numero della Francia), il 20% è totalmente in mano pubblica; il 28% ha un capitale prevalentemente pubblico; il restante (cioè la metà del totale) hanno una piccola presenza di capitale pubblico. Resta un dato di fondo: il 42% «è a carico della fiscalità generale». Cioè, viene pagato con le tasse.

Piero Fassino Piero Fassino


Discorso a parte, il trasporto pubblico locale. Dovrebbe essere parametrato sui costi standard offerti dagli operatori privati. Ma contenere anche - dice Cottarelli - un aumento degli abbonamenti: il loro livello di prezzo è inferiore alla media europea.

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…