CULATELLO ARROSTO! I MAGISTRATI BOLOGNESI ACCELERANO SULLA TRUFFA DELLA SEGRETARIA DI BERSANI: ZOIA VERONESI INTERROGATA IN PROCURA PER QUATTRO ORE - IL VERBALE È STATO SECRETATO, NON AVREBBE CONSEGNATO NESSUNA CARTA AI PM - PROSSIMO INTERROGATORIO A SOLAROLI, EX CAPO GABINETTO DI ERRANI: ERA INDAGATO DA UN ANNO E MEZZO…

1 - PD: SEGRETARIA BERSANI SENTITA IN PROCURA BOLOGNA
(ANSA) -
Zoia Veronesi, segretaria storica del segretario del Pd Pierluigi Bersani, viene sentita in procura a Bologna nell'inchiesta che la vede indagata per truffa aggravata ai danni della regione Emilia-Romagna. Al centro dell'inchiesta, partita da un esposto del deputato Enzo Raisi (ex Pdl ora Fli), il suo ruolo a Roma di raccordo tra la regione le istituzioni centrali e il Parlamento. Le indagini non hanno trovato traccia di questa sua attivita'.

2 - PD: SEGRETARIA BERSANI, CONCLUSO INTERROGATORIO
(ANSA) -
Si e' concluso poco dopo le 13 l'interrogatorio in Procura di Zoia Veronesi, segretaria storia di Pier Luigi Bersani. L'interrogatorio era cominciato intorno alle 9.30. Zoia Veronesi e' uscita dalla Procura a bordo di un'auto che e' sfrecciata davanti ai giornalisti a velocita' sostenuta, in cui aveva preso posto anche il suo avvocato Paolo Trombetti.

3 - BOLOGNA. SEGRETARIA BERSANI, PRESTO INTERROGATORIO SOLAROLI
ZOIA VERONESI NON AVREBBE PORTATO CARTE IN PROCURA
(DIRE) -
Oggi e' stato il turno della segretaria storica di Pier Luigi Bersani, Zoia Veronesi, ma presto tocchera' anche a Bruno Solaroli, l'ex capo di gabinetto di Vasco Errani, varcare la soglia della Procura di Bologna. Uno dei prossimi passi dell'inchiesta sara' infatti molto probabilmente l'interrogatorio di Solaroli, che alla fine del maggio 2008 firmo' la determina che ha conferito a Veronesi l'incarico ora al centro dell'inchiesta della Procura di Bologna.

Se Veronesi e' accusata di truffa aggravata (e ha ricevuto un avviso di garanzia un paio di settimane fa), a Solaroli gli inquirenti contestano l'abuso d'ufficio. L'ex capo di gabinetto, a quanto si apprende, e' indagato da molto tempo, circa un anno e mezzo: la sua iscrizione avvenne non molto tempo dopo l'apertura del fascicolo, avvenuta sulla base dell'esposto presentato dal deputato Fli Enzo Raisi nel marzo 2010.

Questa mattina Veronesi e' stata sentita per circa quattro ore dal pm Giuseppe Di Giorgio e dal procuratore aggiunto Valter Giovannini. "Abbiamo risposto a tutte le domande, fornendo tutti gli elementi per poter dire che la truffa non c'e'", sottolinea l'avvocato Paolo Trombetti che la assiste. Veronesi, oggi, non avrebbe invece consegnato carte e documentazione ai pm.

Una delle contestazioni degli inquirenti, infatti, e' proprio il fatto che l'indagine non abbia trovato traccia dell'attivita' svolta a Roma da Veronesi. Ma la segretaria storica di Bersani, almeno per oggi, non avrebbe fornito 'prove' scritte agli inquirenti. Trombetti, infatti, a domanda sull'eventuale consegna di materiale, si limita a ripetere: "Abbiamo risposto a tutte le domande".

4 - BOLOGNA. SEGRETARIA BERSANI RISPONDE, PROCURA SECRETA IL VERBALE
IL DIFENSORE TROMBETTI: HA DIMOSTRATO L'INSUSSISTENZA DELL'ACCUSA

(DIRE) -
Zoia Veronesi "ha puntualmente risposto a tutte le domande poste dagli inquirenti, fornendo specifiche precisazioni a dimostrazione della insussistenza dell'ipotesi di reato che le e' stato contestato". Lo afferma in una nota Paolo Trombetti, avvocato difensore della storica segretaria di Pier Luigi Bersani, interrogata questa mattina in Procura a Bologna nell'ambito dell'indagine che la vede indagata per truffa aggravata ai danni della Regione Emilia-Romagna. Veronesi e' stata interrogata per circa quattro ore dal pm Giuseppe Di Giorgio, titolare dell'inchiesta, e dal procuratore aggiunto Valter Giovannini.

All'interrogatorio hanno preso parte anche alcuni ufficiali della Guardia di finanza che hanno svolto l'indagine. Il verbale dell'interrogatorio di Veronesi e' stato secretato dalla Procura. Trombetti, nella nota, spiega che la secretazione e' avvenuta "in ragione delle indagini in corso".

Veronesi e' accusata di aver indebitamente percepito dalla Regione circa 150.000 euro per gli stipendi (e i rimborsi) ottenuti per l'incarico (durato un anno e mezzo) affidatole alla fine del maggio 2008: la segretaria storica di Bersani fu nominata responsabile di curare i rapporti col Parlamento e per questo passava tre giorni alla settimana a Roma, dove era stata fino a poco prima in modo stabile al ministero dello Sviluppo economico per seguire la segreteria di Bersani, allora ministro. Secondo quanto denunciato da Enzo Raisi nell'esposto che ha dato il via all'inchiesta, fu uno stratagemma della Regione per far si' che Veronesi potesse rimanere a Roma a fare da segretaria a Bersani.

 

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