LE QUINTE COLONNE DEL CAMPO LARGO! DA D’ALEMA A SPERANZA, CI MANCAVANO LE “VEDOVELLE” SINISTRATE DI CONTE. TRA LORO ANCHE BERSANI E EMILIANO - DUE GIORNI FA ERANO QUASI TUTTI IN PRIMA FILA PER LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI SPERANZA E SI ABBEVERAVANO ALLE PAROLE DI PEPPINIELLO, GIÀ DEFINITO DA BETTINI (ASSENTE) “PUNTO DI RIFERIMENTO FORTISSIMO DEI PROGRESSISTI” – IL MAGO DALEMIX: “IO CONSIGLIERE DI CONTE? SCIOCCHEZZE” – E FRANCESCHINI…
Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera” - Estratti
Li hanno soprannominati le «quinte colonne». La definizione è di un gruppo di deputati del Partito democratico restii all’abbraccio con il M5S. Si parla degli ex Articolo 1 confluiti nel Pd. A loro si imputa l’eccessiva familiarità con i 5 Stelle. Insomma, sono dem «tendenza Conte».
Due giorni fa erano quasi tutti in prima fila per la presentazione del libro di Speranza. E si abbeveravano alle parole del leader pentastellato. Tutti a ricordare con rimpianto i «bei tempi» del Conte 2. D’Alema (l’unico di quella compagnia a non aver ripreso la tessera del Pd) applaudiva con una certa (insolita per lui) frequenza. Del resto, non ha mai fatto mistero dei suoi eccellenti rapporti con l’ex premier. Per D’Alema, Conte è un «progressista», «votato da operai e persone in difficoltà molto più del Pd». Qualcuno insinua che Conte ascolti ancora i suoi consigli. «Consigliere? Sciocchezze», ha sempre negato lui.
massimo d alema dario franceschini foto di bacco
L’altro ieri in prima fila c’erano anche i dem con la doppia tessera. La prima del Pd, la seconda del partito di Conte (o è il contrario?). Bersani (accanto a D’Alema) non applaude il Conte parlante sul palco. Però ogni tanto annuisce.
(...)In prima fila pure Franceschini. È stato lui, prima di Renzi, a immaginare un governo giallo-rosso.
Però l’esponente dem non ha la tessera del partito di Conte in tasca.
E poi c’è Speranza, che nel periodo della pandemia ha avuto con il leader 5 Stelle un rapporto quasi simbiotico.
L’ex ministro della Salute è ancora convinto che se dopo la caduta del Conte 2 si fosse votato «le elezioni avrebbero consacrato il nostro successo». Del resto non è un caso che nel Pd si parli di Speranza (benché lui in realtà sia piuttosto recalcitrante) come possibile candidato della Basilicata: l’ex ministro è l’unico che può ottenere il sì di Conte. Alla presentazione del libro si è affacciato anche Zingaretti. Per lui, come per Goffredo Bettini, che però era assente, il leader M5S era un «punto di riferimento» del progressismo italiano.
pierluigi bersani foto di bacco (2)
All’adunata degli orfani del Conte 2 mancava solo Michele Emiliano. Il governatore della Puglia non ha mai nascosto che il suo «sogno» è l’alleanza a filo doppio con i 5 Stelle. E Conte non è da meno nel giurargli sempiterna stima: «La nostra intesa è forte e duratura». Non si tratta certo di un folto drappello ma Conte, che sogna ancora Palazzo Chigi, intanto si accontenta.
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