1. DOPO LO SCAZZO PASCALE-VERDINI, RISSA CARFAGNA-DE GIROLAMO A PALAZZO GRAZIOLI 2. DAVANTI ALLO STATO MAGGIORE DEL PARTITO, AL CULMINE DI UNA RIUNIONE AL CALOR BIANCO TRA CATA-FALCHI E COLOMBE, LE DUE CAMPANE SAREBBERO VENUTE ALLE MANI 3. “TRADITRICE!” È L’UNICO INSULTO RIFERIBILE PRONUNCIATO DA MARA NEI CONFRONTI DI NUNZIA, CHE AVREBBE RISPOSTO DURAMENTE RICORDANDO CON PAROLE E CONCETTI COLORITI L’AMICIZIA TRA LA CARFAGNA E ITALO BOCCHINO AI TEMPI DELLA SCISSIONE FINIANA 4. INVANO IL BANANA TENTA DI CALMARLE; INTERVIENE LA PASCALE E CACCIA VIA TUTTI 5. B.: AZZERIAMO LE CARICHE PDL-FORZA ITALIA, CON ANGELINO ALFANO SUO VICE UNICO
Carlo Tarallo per Dagospia
Una lite furibonda. Una vera e propria rissa. Anzi, essendo tutte e due le protagoniste campane, uno "strascino". Dall'entourage di Dudù arrivano particolari di fuoco su quanto accaduto l'altra sera a Palazzo Grazioli quando le urla di Francesca Pascale hanno interrotto una furiosa lite, a quanto pare un vero e proprio scontro fisico, tra Nunzia De Girolamo e Mara Carfagna. Che è successo?
E' successo, stando alle indiscrezioni, che Mara e Nunzia, la salernitana e la beneventana, il "falco" e la "colomba", sarebbero venute alle mani davanti allo stato maggiore del partito al culmine di una riunione al calor bianco. "Traditrice!" è stato l'unico insulto riferibile pronunciato da Mara nei confronti di Nunzia, che avrebbe risposto molto duramente ricordando con parole e concetti coloriti l'amicizia tra la Carfagna e Italo Bocchino ai tempi della scissione finiana.
Una rissa vera e propria, con Berlusconi che tentava invano di calmare le acque; una zuffa interrotta dalla Pascale furiosa che ha minacciato di sguinzagliare Dudù prima del fatidico: "Ora fuori tutti!". Fin qui la nota di colore. Ma c'è anche dell'altro.
La richiesta dei falchi era di fare un rimpasto di governo: dentro Mara Carfagna e Daniele Capezzone, fuori Gaetano Quagliariello e Beatrice Lorenzin. In questo modo, la componente "forzista" si sarebbe sentita nuovamente rappresentata al governo, dove attualmente ci sono cinque alfaniani su cinque ministri Pdl. Ma la situazione è degenerata e di rimpasto non si è più parlato.
E' stato Berlusconi a proporre la soluzione: azzeramento di tutte le cariche di partito (sia nel Pdl che, se dovesse effettivamente nascere, in Forza Italia) con lui al vertice e Angelino unico vice. Basterà a far tornare quell'unità tanto invocata (finora invano) da Silvio? Ah saperlo...
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