silvio berlusconi al quirinale meme

DAGOREPORT - BERLUSCONI FA BENE A SOGNARE IL QUIRINALE: UN SONDAGGIO LO DA' SECONDO NEL GRADIMENTO DEGLI ITALIANI (20,6%) SECONDO SOLO A DRAGHI (23,4%) E PRIMA DEL MATTARELLA-BIS (19,3%) - IL CAV, ORMAI FUORI DI TESTA, HA CHIESTO AL FIDATO GIANNI LETTA DI ORGANIZZARE UN INCONTRO CON IL NIPOTE, ENRICO LETTA PER DISCUTERE DELLA SUA ELEZIONE AL COLLE. AL VOLTO BASITO DELL'EMINENZA AZZURRINA, BERLUSCONI HA RISPOSTO CON LO SLANCIO MESSIANICO DI CHI È CONVINTO DI POTER ARRIVARE DOVE VUOLE: "SONO SICURO CHE SE GLI PARLO, LO CONVINCO..."

DAGOREPORT

silvio berlusconi

Ogni giorno che passa Berlusconi rinfocola il suo sogno di diventare presidente della Repubblica.

 

Ci crede talmente tanto da ordinare a Mediaset la sospensione di "Dritto e rovescio" e "Fuori dal coro".

 

Le trasmissioni di Del Debbio e Mario Giordano, che hanno portato acqua al mulino di no vax, no pass e svalvolati di ogni schiatta, sono controproducenti alla strategia accalappia consensi di Berlusconi: con 84,59 % della popolazione over 12 vaccinata con due dosi, ammiccare ai no vax significa perdere voti e simpatie.

 

PAOLO DEL DEBBIO

 

 

Il Cav vuole essere attrattivo e unificante come non mai. Ha persino elogiato il reddito di cittadinanza per strizzare l'occhio al Movimento Cinquestelle.

 

Si è attivato personalmente per contattare deputati e senatori a cui spiegare il senso della sua candidatura al Colle elargendo consigli, battute, promesse.

 

mario giordano durante fuori dal coro 7

E' arrivato al punto di chiedere al fidato Gianni Letta di organizzare un incontro con il nipote, Enrico Letta per discutere della sua elezione al Colle. Al volto dubbioso dell'Eminenza azzurrina, Berlusconi ha risposto con lo slancio messianico di chi è convinto di poter arrivare dove vuole: "Sono sicuro che se gli parlo, lo convinco".

 

GIANNI LETTA SILVIO BERLUSCONI

A rinforzare le ambizioni del fu Sire di Hardcore, arriva il sondaggione Izi sul gradimento degli italiani al toto-nomi per il Colle.

 

Al primo posto c'è Draghi con il 23,4% delle preferenze seguito proprio da Berlusconi (20,6%) che ha superato in classifica Mattarella con il 19,3% delle preferenze. Segue Pier Luigi Bersani con il 12%. Al quinto posto Emma Bonino con il 10,1% delle preferenze. Marta Cartabia si ferma al 5,2%. Seguono Paolo Gentiloni (4,1%), Pierferdinando Casini (2,4%), Paola Severino (1,9%). Chiude Giuliano Amato all'1,1%.

 

sergio mattarella e mario draghi

QUIRINALE: SONDAGGIO IZI, DRAGHI PRIMO, POI BERLUSCONI E MATTARELLA

(ANSA) - La stragrande maggioranza degli italiani (59,8%) preferirebbe poter eleggere direttamente il nuovo Capo dello Stato auspicando di fatto un passaggio da una Repubblica Parlamentare ad una Repubblica Presidenziale.

 

Questo è il dato che emerge da un sondaggio svolto dalla società IZI Spa di Roma somministrato ad un campione rappresentativo della popolazione italiana tra il 19 ed il 21 novembre.

gianni enrico letta 2

 

Il 28,3 per cento degli italiani preferirebbe l'attuale sistema con il presidente eletto dal Parlamento. L'11,8 per cento degli italiani dice di non sapere. Nel toto nomi al primo posto si attestata l'attuale premier Mario Draghi con il 23,4% delle preferenze seguito da Silvio Berlusconi (20,6%) e dal Presidente in carica Sergio Mattarella con il 19,3% delle preferenze. Segue Pier Luigi Bersani con il 12%.

SILVIO BERLUSCONI AL QUIRINALE MEME

 

Il primo nome femminile è quello di Emma Bonino che con il 10,1% delle preferenze si attesta al quinto posto di questa classifica. Marta Cartabia si ferma al 5,2%. Seguono Paolo Gentiloni (4,1%), Pierderdinando Casini (2,4%), Paola Severino (1,9%). Chiude Giuliano Amato all'1,1%.

 

PAOLO GENTILONI

Nota metodologica: Popolazione di riferimento: popolazione residente in Italia avente diritto al voto. Campionamento casuale stratificato per sesso e classi d'età. Ponderazione vincolata per sesso, classi d'età, voto espresso alle ultime elezioni europee (maggio 2019). Metodo CAWI/CATI. Totale interviste: 1017. Interviste effettuate tra il 19/11/2021 e il 21/11/2021.

mario draghi marta cartabia 1

mattarella draghi

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...