elly schlein giuseppe conte antonio tajani marina berlusconi matteo salvini roberto vannacci

DAGOREPORT – DOPO LE EUROPEE, NULLA SARÀ COME PRIMA! LA LEGA VANNACCIZZATA FA PARTIRE IL PROCESSO A SALVINI: GOVERNATORI E CAPIGRUPPO ESCONO ALLO SCOPERTO E CHIEDONO LA DATA DEL CONGRESSO – CARFAGNA E GELMINI VOGLIONO TORNARE ALL’OVILE DI FORZA ITALIA MA TAJANI DICE NO – CALENDA VORREBBE TORNARE NEL CAMPO LARGO, MA ORMAI SI È BRUCIATO (COME RENZI) – A ELLY NON VA GIÙ RUTELLI: MA LA VITTORIA DEL PD È MERITO DEI RIFORMISTI DECARO,BONACCINI, GORI, RICCI, CHE ORA CONTERANNO DI PIÙ – CONTE NON SI DIMETTE MA PATUANELLI VUOLE ACCOMPAGNARLO ALL’USCITA

DAGOREPORT

matteo salvini roberto vannacci 3presentazione del libro controvento

Che conseguenze avranno le elezioni europee sul già disastrato panorama politico italiano? Ogni partito ha vincitori e vinti, questuanti che tornano all’ovile e leader (o presunti tali) ringalluzziti o nella polvere.

 

Partiamo dalla Lega. Matteo Salvini è riuscito a rimediare il 9%. Un risultato impietoso rispetto a quello di cinque anni fa (quando, in era pre-Papeete, arrivò al record del 34%), ma meno drammatico delle previsioni.

 

Il “Capitone” ha scommesso tutto sull’effetto Vannacci, e i risultati, almeno in parte, gli hanno dato ragione. Il partito, è la stima dei leghisti, senza il generale e le sue “decime”, sarebbe al 6,75%.

 

luca zaia matteo salvini massimiliano fedriga attilio fontana

Numeri forse esagerati, ma non troppo. Il partito ha incassato 2.095.190 preferenze, di cui 552.323 sono andate al generale (il 26% dei voti ricevuti)

 

Sia come sia, dentro il partito è iniziata la resa dei conti verso Salvini: i governatori (Luca Zaia, Massimiliano Fedriga e Attilio Fontana) e i capigruppo (Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo) sono usciti allo scoperto e vogliono non solo la promessa del congresso in autunno, come già annunciato dallo stesso Salvini per tenere buono il dissenso interno, ma anche la data precisa.

 

antonio tajani dopo le europee.

Le sparate contro Bossi rimarranno tali: nessuno pensa minimamente di cacciare il fondatore dalla Lega: sarebbe una lesa maestà inaccettabile per un partito già dilaniato dalla faida tra vecchia guardia bossiana e salviniani. Intorno al segretario sono rimasti solo i fedelissimi, tra cui Edoardo Rixi e Andrea Crippa.

 

Forza Italia è uno dei pochi partiti che può dire di essere uscito vincitore dalla tornata elettorale europea. Tajani si è ringalluzzito dal sorpasso sulla Lega e dal 9,6% rimediato domenica scorsa.

 

marina berlusconi 1

Una buona affermazione, che ha risvegliato l’interesse di qualche “pecorella smarrita”, pronta a tornare all’ovile. Sembra infatti che Mara Carfagna, passata con Carlo Calenda per i dissidi con Licia Ronzulli, dopo la performance loffia di Azione, sia andata a confessarsi sul cuore grande di Marina Berlusconi, chiedendo alla primogenita ll via libera per tornare in Forza Italia.

 

Marina non sarebbe contraria, e avrebbe inoltrato la richiesta a Tajani. L’ex monarchico, tuttavia, ha già dimostrato la sua contrarietà. Secondo un retroscena di “Repubblica”, il ministro degli esteri avrebbe sbattuto la porta in faccia ai transfughi pentiti: “Forza Italia non è un albergo a ore”.

 

MARIASTELLA GELMINI - CARLO CALENDA - MARA CARFAGNA

Non solo. Tajani, in piena ebbrezza post-elettorale, ha ragionato in grande con Marina: perché accogliere i “traditori” e fare l’opa sul Terzo polo quando ci possiamo prendere direttamente i loro (pochi) elettori?

 

Un'altra ex forzista migrata con Azione e vogliosa di tornare alla base è Maria Stella Gelmini. L’ex ministra dell’Istruzione è combattuta: non sa se lasciare la politica e ritirarsi a vita privata oppure chiedere “asilo” a Letizia Moratti, peso massimo del partito.

 

LETIZIA MORATTI ANTONIO TAJANI

“Mestizia”, però, pur essendo stata eletta all’Europarlamento, non ha brillato nelle urne: sogna di ricevere più preferenze di Antonio Tajani, e si è dovuta accontentare di 41.897 voti.

 

Carlo Calenda osserva inerme: il “Churchill dei Parioli”, ridimensionato dagli elettori, deve ricollocarsi. Fosse per lui, tornerebbe ad allearsi con il Partito democratico per restare “ancorato” al campo largo.

 

matteo renzi - carlo calenda - meme by osho

Quello che Carletto non vuole vedere è che tra un vaffa ai dem e uno scazzo con Renzi e Bonino, è andato troppo oltre. Il suo progetto  politico non ha convinto gli italiani, le sue scelte da capo-partito lo hanno reso inaffidabile, come del resto il suo ex compare Matteo Renzi, che però continua a guardare a destra.

 

E il Pd? Anche Elly Schlein è uscita più forte da un voto che sembrava destinato ad affossarla. E invece, l’ha rilanciata con il 24,1% dei consensi, ben oltre quanto ipotizzato dai sondaggi.

 

elly schlein felice dopo le europee 3

Il ventilato ritorno del bipolarismo ha rinforzato in Elly la convinzione di poter far da sé senza bisogno di papi stranieri o di “spalle” al centro.

 

L’ipotesi by Bettini di un ritorno in campo di Francesco Rutelli per una “Margherita 2.0” non è piaciuta alla Schlein., che si sente ora investita da un mandato popolare forte.

 

La “vittoria” della sinistrata multigender, però, è parziale, almeno all’interno del Pd. Tra i candidati dem più votati, infatti, ci sono i pesi massimi dell’ala riformista del partito: Decaro, Bonaccini, Gori, Ricci e Nardella.

 

antonio decaro sindaco bari 4

L’affermazione dei dem è soprattutto merito loro, candidati con il “polso” del territorio e non calati dall’alto. I loro consensi, per la gioia di Franceschini e Orlando, ora peseranno sulla linea politica del partito.

 

Il grande sconfitto è Giuseppe Conte: La “percentuale Lidl” da 9,99% (copyright Travaglio) ha aperto il vaso di Pandora dell’opposizione interna al Movimento 5 stelle. Peppiniello appulo non ha alcuna intenzione di dimettersi, ma, secondo voci interne al partito, Stefano Patuanelli starebbe lavorando nell’ombra.

giuseppe conte stefano patuanelli

 

L’ex ministro dello Sviluppo economico, che su Facebook aveva preconizzato un pessimo risultato elettorale del M5s, in privato starebbe già evocando le dimissioni del suo ex dante causa “Giuseppi”. Non solo: avrebbe in mente un piano per sfiduciare il fu avvocato del popolo.

 

francesco rutelli foto mezzelani gmt096stefano patuanelli giuseppe conte

 

 

 

ROBERTO VANNACCI MATTEO SALVINI

SILVIO BERLUSCONI E I RISULTATI DELLE ELEZIONI EUROPEE - VIGNETTA BY NATANGELO

 

giuseppe conte francesco rutelli goffredo bettini roberto gualtieri foto mezzelani gmt024

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…