DAGOREPORT – QUANTO ROSICA SALVINI! ERA L'UNICO CHE CELEBRAVA TRUMP, MENTRE LA DUCETTA FACEVA LA SMORFIOSA CON BIDEN, ED ORA È COSTRETTO A SUBIRE IL CAMALEONTISMO SENZA LIMITISMO DELLA MELONA CHE SI SCAPICOLLA A PARIGI A BACIARE IL CIUFFO TRUMPIANO - IL “CAPITONE” È PURE INCAZZATO CON IL DEPUTATO LEGHISTA ANTONIO ANGELUCCI, CHE SUI SUOI GIORNALI HA SUONATO LA GRANCASSA ALLA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' – L’INSISTENZA DELLA DUCETTA CON MUSK E MACRON PER ESSERE INVITATA A PARIGI E L’ILLUSIONE DELLA PREMIER DI FRONTE A TRUMP: NON SA, LA “TAP(P)INA” CHE IL TYCOON SE NE FOTTE DI TUTTI, E SPERARE DI AVERE CON LUI UN RAPPORTO DI FIDUCIA, SENZA ALIENARSI GLI ATTUALI ALLEATI EUROPEI, È UNA MERA ILLUSIONE…
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Matteo Salvini irritato è un caritatevole eufemismo. Diciamo che non ha apprezzato granché le smancerie a Parigi tra Donald Trump e Donna Giorgia.
Si è sentito scavalcato, isolato, proprio lui che del tycoon è sempre stato il primo tifoso in Italia, mentre l'Underdof della Garbatella scodinzolava ai piedi di Joe Biden. E proprio ora che The Donald è tornato in rampa di lancio, lui finisce ai margini. E il centro della scena è tutto per la “nana malefica” (copyright Crosetto).
A infastidire ulteriormente un già inviperito Salvini è stata la grancassa suonata alla Ducetta dai quotidiani di proprietà di Antonio Angelucci, deputato della Lega ma in evidente sbornia meloniana.
“Il Giornale”, “Libero” e “il Tempo” hanno dato grande evidenza all’incontro a margine della cena di gala a Parigi definendo la Meloni “Notre Dame”, evidenziando che la premier potrebbe diventare il “Ponte tra Usa e UE”, e via pompando di saliva.
DONALD TRUMP E GIORGIA MELONI A PARIGI PER L INAUGURAZIONE DI NOTRE DAME
Mentre Salvini viene descritto alla stregua di un povero sfigatello che si sta facendo in quattro per strappare un invito in piccionaia all’Inauguration Day del 20 gennaio a Washington (la premier l’ha ricevuto direttamente da Trump che l’ha anche riempita di lodi in un’intervista al “New York Post”: “È una vera fonte di energia, è grande”).
Il contrariato Salvini deve però masticare amaro e tacere, visto che il re delle cliniche Angelucci è un generoso finanziatore della Lega: e non gli rimane che abbozzare.
Di certo, la rosicata per aver visto Giorgia Meloni volare a Parigi è stata enorme, soprattutto considerando che alla cerimonia, organizzata da Macron, erano stati invitati solo i capi di Stato, e non i primi ministri.
giorgia meloni con antonio e giampaolo angelucci festa 80 anni il tempo
C’era infatti il presidente tedesco Steinmeier e non Scholz, c’era il principe William e non Starmer, non c’era Ursula von Der Leyen, nessun Paese era presente con il suo primo ministro, tranne l’Italia.
Giorgia Meloni si è attaccata al telefono e ha chiamato il suo caro amico ketaminico Elon Musk, per sondare il terreno e capire se ci fosse la possibilità di scambiare quattro chiacchere con Trump a margine dell’evento.
Quando Musk le ha fatto presente che era anche lui nello staff parigino di Trump, anch'egli presente alla cerimonia, l'ha rassicurata sul tete-a-tete con Donald, la Sora Giorgia ha smosso mari e monti pur di convincere Macron a invitarla. E le ha trovato un posticino in terza fila.
Vivek Ramaswamy Matteo Salvini
Al termine della cena di gala, Trump e Meloni hanno scambiato quattro chiacchere fugaci - altro che bilaterale! - a favore di obiettivo. Tra i primi a postare l’immagine del Presidente eletto con la premier, non a caso, è stato il braccio destro di Elon Musk in Italia, Andrea Stroppa.
L’ambiziosa Meloni, forse, si è illusa di poter tessere con Trump lo stesso legame vissuto con Joe Biden, che le dava i bacini sulla cofana bionda, ma non sa, la “Tap(p)ina” che il tycoon è un cinicone anzichenò che non guarda in faccia a nessuno e se ne fotte di tutti.
Ti usa, ti spreme e ti getta via a seconda delle sue convenienze: sperare di avere con lui una relazione di fiducia, da pari a pari, è una mera illusione.
Con un opportunista così non si può tenere il piede in due staffe: o si è con lui o contro di lui (comandamento ben noto al primo piano di Palazzo Chigi). Ma essere "con lui" vuol dire abdicare ai propri interessi. E a quelli europei.
Come ha scritto l’Economist: “La Meloni deve trovare un equilibrio: come trarre vantaggio dalla sua vicinanza a Trump senza alienarsi gli attuali alleati dell'Ue. In passato, essere in buoni rapporti sia con l’Europa che con l'America era compatibile. Presto potrebbe non esserlo più”.
MATTEO SALVINI A BORDO DELLA FERRARI DI ANTONIO ANGELUCCI A ROMASILVIO BERLUSCONI TRA FRANCESCA VERDINI MARTA FASCINA E ANTONIO ANGELUCCI ALLA FESTA DI COMPLEANNO DI SALVINI giorgia meloni antonio angelucci giampaolo angelucciGIORGIA MELONI DUCETTA DELL INFORMAZIONE - MEME BY EDOARDO BARALDI
DONALD TRUMP ELON MUSK E GIORGIA MELONI A PARIGI PER L INAUGURAZIONE DI NOTRE DAMEMELONI TRUMPVIGNETTA GIANNELLI - GIORGIA MELONI COME DONALD TRUMPDONALD TRUMP - GIORGIA MELONI - ILLUSTRAZIONE FINANCIAL TIMESGIORGIA MELONI IN VERSIONE TRUMP - VIGNETTA BY MANNELLI PER IL FATTO QUOTIDIANO INAUGURAZIONE DI NOTRE DAME - DONALD TRUMP E GIORGIA MELONIDONALD TRUMP - ELON MUSK - GIORGIA MELONIMATTEO SALVINI CON LA MASCHERINA DI TRUMPSALVINI TRUMP