vincenzo de luca raffaele fitto

DE LUCA HA TROVATO IL SUO PUNCHING BALL IDEALE: RAFFAELE FITTO – IL GOVERNATORE CAMPANO DA SETTIMANE TUONA CONTRO IL MINISTRO DEL SUD: “CALAMITÀ NAZIONALE, È IL MINISTRO PIÙ INCOMPETENTE DELLA STORIA REPUBBLICANA, UN CASTIGO DI DIO”. E SE LO “SCERIFFO” DI SALERNO DIVENTA LEADER MASANIELLO DELL’OPPOSIZIONE, IL MINISTRO RISPONDE IN SILENZIO, MA VERGANDO UNA LETTERA SULLE INADEMPIENZE DELLA REGIONE…

 

Estratto dell’articolo di Marco Demarco per il “Corriere della Sera”

 

raffaele fitto

Fitto? «È il ministro più inconcludente, più evanescente e più incompetente della storia repubblicana»; è «una calamità nazionale», «un castigo di Dio». Per lui, De Luca ha anche battute più scontate: è il «buio fitto». Ma il punto è che questo buio lo addebita sfacciatamente a un governo che, se non di «irresponsabili o dilettanti allo sbaraglio», è di «farabutti politici».

 

Lo stesso governo che «tradisce il Sud», come è stampato sui manifesti-murales voluti sempre da De Luca, pagati dalla Regione e additati a scandalo, per spreco di risorse pubbliche, dal centrodestra.

 

VINCENZO DE LUCA MANIFESTAZIONE A ROMA

[…]  sebbene lo scontro si riveli squilibrato nei toni, con De Luca che tuona e Fitto che quasi non si scompone, i colpi sono duri da entrambe le parti, perché in ballo non ci sono solo i miliardi dei fondi europei, e bisogna decidere chi e come deve spenderli, ma anche un di più politico. Ovvero, i destini del centrodestra e del centrosinistra in una stagione di elezioni in cui il Mezzogiorno conterà, eccome.

 

Dove andranno i voti che cinque anni fa, alle Europee, fecero dei 5 Stelle il primo partito e della Lega il secondo? Così, se De Luca esce dal suo Palazzo, mobilita le masse, si fa leader dell’opposizione all’autonomia differenziata, scrive un libro sull’anti-risorgimento della destra, e fa parlare di sé come del segretario meridionale di un Pd sdoppiato, Fitto non fa altro che fortificare le sue posizioni.

 

raffaele fitto e giorgia meloni ad aosta

È da mesi che questa storia va avanti. E i fronti caldi sono essenzialmente tre: il fondo di perequazione di 4 miliardi e 600 milioni per le infrastrutture al Sud: prosciugato dal governo, dice l’opposizione; l’istituzione della Zes unica meridionale, che concentrerebbe tutte le decisioni a Roma, ma per guadagnare in efficienza, spiega la maggioranza; e soprattutto il confronto con le Regioni sui programmi finanziati con il fondo sviluppo coesione 2021-2027: circa 25 miliardi, di cui 6 per la Campania, ancora bloccati.

 

MANIFESTI DELLA REGIONE CAMPANIA CONTRO IL GOVERNO MELONI

A De Luca che li rivendica, però, non sono bastate le aggressioni verbali e neanche gli esposti al Tar che ha dato ragione a lui sui tempi e a Fitto sulla sostanza. Per avere presto quei finanziamenti, insomma, dovrà concordare le priorità programmatiche […].

 

Da qui la marcia su Roma, quella con i sindaci in fascia tricolore, finita con il «fuorionda» insolente dedicato alla premier, e una querela per diffamazione, arrivata quando Fitto ha finalmente reagito con il più sobrio e formale degli strumenti: una lettera a tutti i sindaci della Campania per ribadire che le inadempienze sono tutte della Regione e che la documentazione per sbloccare i finanziamenti contesi era arrivata solo dopo la protesta romana.

 

MANIFESTI DELLA REGIONE CAMPANIA CONTRO IL GOVERNO MELONI

«Per cui, non me, ma De Luca dovevate sollecitare», ha concluso. Ed è stata questa la sua unica stoccata […]. La ragione di tanta accelerazione polemica? Probabilmente una sola: i sempre più frequenti «ma» con cui i 5 Stelle cominciano ad apprezzare l’antagonismo del governatore campano. «De Luca ha commesso molti errori, a partire dalla sanità, ma condivido le sue battaglie sui fondi europei e sull’autonomia differenziata», ha detto ad esempio Mariolina Castellone, vicepresidente del gruppo al Senato. E un De Luca ora meno isolato sarà più difficile da battere in futuro, magari nelle urne, terzo mandato permettendo.

VINCENZO DE LUCA MANIFESTAZIONE A ROMAMANIFESTI DELLA REGIONE CAMPANIA CONTRO IL GOVERNO MELONIVINCENZO DE LUCA CONTRO GIORGIA MELONI: LAVORA TU, STRONZA VINCENZO DE LUCA MANIFESTAZIONE A ROMAraffaele fitto

Ultimi Dagoreport

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…

consiglio europeo giorgia meloni viktor orban ucraina zelensky ursula von der leyen

LE DECISIONI ALL’UNANIMITÀ IN EUROPA SONO FINITE: IERI AL CONSIGLIO EUROPEO IL PRIMO PASSO PER IL SUPERAMENTO DEL VETO, CON L’ISOLAMENTO DEL PUTINIANO VIKTOR ORBAN SUL PIANO IN CINQUE PUNTI PER L’UCRAINA – GIORGIA MELONI NON POTEVA SFILARSI ED È RIUSCITA A RIGIRARE LA FRITTATA CON MATTEO SALVINI: NON ERA UN DESIDERIO DI TRUMP CHE I PAESI EUROPEI AUMENTASSERO FINALMENTE LE SPESE PER LA DIFESA? DI CHE TI LAMENTI? - ANCHE LA POLEMICA DEL LEGHISTA E DI CONTE SUI “SOLDI DEGLI ASILI CHE FINISCONO IN ARMAMENTI” È STATA AGILMENTE NEUTRALIZZATA DALLA SORA GIORGIA, CHE HA FATTO “VERBALIZZARE” LA CONTRARIETÀ DELL’ITALIA ALL’UTILIZZO DEI FONDI DI COESIONE…