COMPAGNI CHE SBAGLIANO - NEL DISINTERESSE GENERALE, VANNO AVANTI ANCHE LE DISAVVENTURE GIUDIZIARIE DI PENOSO PENATI

Sandro De Riccardis per "la Repubblica"

Due giorni fa era per la prima volta in aula a Monza, presto sarà a processo anche a Milano. Per Filippo Penati e altri undici imputati dell'inchiesta sul "Sistema Sesto", si avvicina il dibattimento sui 368mila euro di presunti finanziamenti illeciti incassati dalla fondazione "Fare Metropoli".

Nei mesi scorsi, i pm monzesi Franca Macchia e Walter Mapelli avevano trasferito gli atti dell'inchiesta alla procura di Milano, riconoscendo la competenza territoriale del capoluogo lombardo, e in questi giorni il procuratore aggiunto Alfredo Robledo, che guida il dipartimento che si occupa dei reati contro la pubblica amministrazione, e il pm Antonio D'Alessio hanno firmato l'avviso di conclusione delle indagine, notificato a dodici imputati.

Un elenco di banchieri, imprenditori vicini al centrosinistra, funzionari di partito e professionisti come Renato Sarno, definito dagli investigatori «il collettore di tangenti per conto di Filippo Penati». Nel pc di Sarno i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria avevano scoperto un file excel con tutti i versamenti a "Fare metropoli", creata da Penati proprio per la raccolta di fondi.

Insieme a Penati e Sarno, andranno a giudizio anche Piero Rossi, presidente di "Fare Metropoli" e fedelissimo di Penati, tanto da essere nominato da Milano Serravalle nel cda di Tem (Tangenziali esterne Milano), e Carlo Sergio Parma, responsabile finanziario dell'associazione, definita dai pm di Monza «mero schermo finanziario per occultare la diretta destinazione delle somme a Penati».

Tra gli altri a processo per finanziamento illecito, c'è anche Massimo Ponzellini, ex presidente di Bpm, che ha versato cinquemila euro, ed Enrico Corali, presidente della Banca di Legnano (controllata da Bpm) che ha versato diecimila euro, poi nominato da Penati in Expo 2015. Accanto a loro, anche Enrico Intini (30mila) e Roberto De Santis, due imprenditori considerati vicini al centrosinistra pugliese e a Massimo D'Alema, che condivideva con De Santis le quote del veliero Ikarus.

I due imprenditori hanno sviluppato diversi progetti residenziali proprio a Sesto San Giovanni, dove Penati è stato sindaco per due mandati prima di arrivare alla guida della Provincia di Milano, e sono soci di MilanoPace, un'immobiliare che ha donato altri 20mila euro a "Fare Metropoli".

Proprio in un modernissimo palazzo costruito da MilanoPace, a Sesto San Giovanni, ha trovato casa Giordano Vimercati, capo di gabinetto di Penati in Comune e Provincia, ora «in rapporto professionale» - ha scritto la finanza durante l'indagine - proprio con Intini. Nei prossimi mesi, dopo il rinvio a giudizio, partirà il processo.

 

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