sergei lavrov elio vito silvio berlusconi

VITO NELL’OCCHIO - IL DEPUTATO “ERETICO” DI FORZA ITALIA, ELIO VITO, BOMBARDA MEDIASET PER L’INTERVISTA A LAVROV: “IL POSTO GIUSTO DOVE DOVREBBE PARLARE E ESSERE ASCOLTATO È AL TRIBUNALE PENALE INTERNAZIONALE A L’AJA” - “RETE 4 NON SOLO NON HA RISPETTATO LA RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO MA ANCHE DIVERSE RELAZIONI DEL COPASIR E PERSINO IL BUON SENSO…”

elio vito

1 - UCRAINA:VITO (FI), GRAVE ERRORE SOLILOQUIO DI LAVROV A RETE4

(ANSA) - "La propaganda russa, la disinformazione sono parte integrante della aggressione all'Ucraina, il soliloquio di Lavrov a Rete4 non è stato solo un grave errore ma un mancato rispetto della risoluzione del Parlamento europeo e delle relazioni del Copasir". Lo scrive su Twitter Elio Vito, deputato di Forza Italia (ANSA).

 

2 - L’ERETICO DI FORZA ITALIA: “LAVROV DOVREBBE STARE ALL’AJA, NON IN TV”

Domenico Di Sanzo per www.true-news.it

 

sergey lavrov a zona bianca

“Per la verità Rete 4, consentendo a Lavrov di fare il suo monologo, non solo non ha rispettato la risoluzione del Parlamento europeo ma anche diverse relazioni del Copasir e persino il buon senso”, dice Elio Vito, deputato di Forza Italia e membro del Copasir, a true-news.it.

 

PUTIN BERLUSCONI

L’Aja è il posto giusto per Lavrov

Il giorno dopo l’intervista del ministro degli Esteri della Russia Sergej Lavrov alla trasmissione “Zona Bianca” in onda su Mediaset, non si placano le polemiche sull’opportunità di ospitare il capo della diplomazia di Mosca in prima serata.

 

In Italia, parte della politica ha reagito sdegnata, Israele ha convocato l’ambasciatore russo per le parole di Lavrov su “Hitler ebreo”.

 

elio vito

In prima linea, nelle critiche a Mediaset, il parlamentare azzurro, che sostiene che l’ospitata di Lavrov abbia violato una risoluzione del Parlamento europeo sulla propaganda di guerra della Federazione Russa, in relazione alla guerra con l’Ucraina. Vito, sempre eretico nelle sue posizioni, è durissimo: “È stato accertato e denunciato che la propaganda di guerra, la disinformazione russa è parte integrante della strategia a sostegno dell’aggressione all’Ucraina – spiega a true-news.it – ed il Parlamento europeo ha invitato gli Stati membri a non consentirla.

 

Il posto giusto dove Lavrov dovrebbe parlare ed essere ascoltato è al Tribunale penale internazionale a L’Aja”.

 

La differenza tra pluralismo e disinformazione

Per Vito consentire il diritto di tribuna a esponenti del governo russo o vicini al Cremlino “non è solo una questione di inopportunità”. “Vanno naturalmente ascoltate tutte le opinioni ma non bisogna prestarsi alla disinformazione russa, che nega i crimini, le deportazioni, gli attacchi a obiettivi civili come scuole ed ospedali”, prosegue il ragionamento, molto duro, del deputato del Copasir.

 

sergey lavrov a zona bianca

Più di qualcuno potrebbe obiettare che impedire a un alto rappresentante del governo della Russia di esprimere la sua visione sul conflitto potrebbe avere conseguenze sul pluralismo dell’informazione, e che la propaganda, in una guerra, coinvolge tutte le parti in lotta tra di loro. Ma Elio Vito è irremovibile, anche se premette: “Il pluralismo è sempre un valore e va rispettato. È uno degli elementi costitutivi delle democrazie liberali occidentali a differenza delle dittature e delle autocrazie come quella russa, dove non esiste libertà di stampa”.

 

sergei lavrov intervistato da giuseppe brindisi a zona bianca 2

Dopo la premessa, l’affondo: “Ma una cosa è il pluralismo delle idee un’altra è farsi portatori delle falsità, di bugie, di teorie negazioniste come è successo con Lavrov a Rete4. Questo non ha niente a che vedere con il pluralismo, ma con la disinformazione”. Secondo il parlamentare di Forza Italia, il rischio che le Tv facciano da megafono alla propaganda “vale principalmente per soggetti russi, soprattutto se sono ritenuti responsabili ed esposti a sanzioni”.

 

L’intervento della autorità

Il deputato auspica “opportuni interventi da parte degli organismi preposti e delle autorità competenti”. E questo vale per Mediaset, un’emittente privata, ma potrebbe valere anche per la Rai, dove spesso intervengono giornalisti delle tv russe, considerati da qualche osservatore alla stregua di ‘funzionari’ del Cremlino”.

elio vito

 

“Anche le tv private sono soggette a delle regole e delle leggi come la tv pubblica, che vanno rispettate. Esiste per questo l’Autorità per le telecomunicazioni – conclude Vito – Non si tratta di evitare i dibattiti, ripeto, o la presenza di opinioni diverse, ci mancherebbe, ma di evitare che le nostre televisioni, pubbliche e private, diventino, più o meno consapevolmente, strumento della propaganda di guerra russa. Questo è davvero inaccettabile”.

sergei lavrov intervistato da giuseppe brindisi a zona bianca 1sergei lavrov intervistato da giuseppe brindisi a zona bianca 7sergei lavrov intervistato da giuseppe brindisi a zona bianca 3Elio Vito

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...