boris johnson

THE PARTY IS OVER – IL DESTINO DI BORIS JOHNSON È APPESO A UN FILO: SCOTLAND YARD HA APERTO UN’ULTERIORE INCHIESTA SUI FESTINI A DOWNING STREET IN PIENO LOCKDOWN. UNA “COINCIDENZA” VISTO CHE SONO SPUNTATE ALTRE FOTO DELLE SERATE ALCOLICHE CHE RITRAGGONO JOHNSON APPICCICATO AD ALTRE PERSONE ACCANTO A BOTTIGLIE DI VINO. IMMAGINI CHE SPUTTANEREBBERO ANCORA UNA VOLTA “BORIA” CHE HA SEMPRE PARLATO DI RISPETTO DEL DISTANZIAMENTO…

Chiara Bruschi per “Il Messaggero”

 

boris johnson corre con il cane 8

Il destino politico di Boris Johnson è appeso a un filo. O meglio a due fili, entrambi nelle mani di due donne. Uno lo regge la funzionaria conservatrice Sue Grey responsabile dell'indagine interna sulle potenziali violazioni delle norme anti Covid 19 commesse durante gli ultimi due anni da parte di Boris Johnson e del suo staff; e l'altro, da poche ore, lo tiene Jane Connors, l'investigatrice cui la capa di Scotland Yard Cressida Dick ha appena assegnato l'incarico di condurre un'ulteriore inchiesta su tali presunte violazioni.

boris johnson

 

Per le quali gli eventuali responsabili saranno chiamati a pagare una multa. Diverse settimane fa, la Metropolitan Police aveva precisato che non avrebbe avviato ulteriori indagini oltre a quella condotta da Sue Grey a meno che non fossero emerse ipotesi di reato. E il dialogo costante con l'ufficio di gabinetto di Johnson e con il team della Grey, deve aver convinto Scotland Yard ad agire prima del previsto.

meme su boris johnson

 

IL COLPO DI SCENA In serata un altro colpo di scena: tra le testimonianze raccolte dalla Grey, sottolinea Sky News, ci sono anche delle foto delle famigerate feste che ritraggono Johnson e altre persone l'uno vicino all'altro, accanto a bottiglie di vino. Immagini che dimostrerebbero quindi assembramenti ai tempi vietati e che metterebbero sotto gli occhi di tutti il mancato distanziamento sociale tanto agognato da Johnson durante le frequenti conferenze stampa. Foto che potrebbero essere a disposizione del pubblico già oggi, visto che il report della Grey è atteso per questa mattina.

 

«La Met Police sta investigando un numero di eventi tenutisi a Downing Street e Whitehall negli ultimi due anni, in relazione a potenziali violazioni delle limitazioni contro il Covid-19», ha annunciato ieri Cressida Dick nel confermare l'apertura dell'inchiesta che sarà «imparziale» e condotta senza timore di pressione alcuna, come confermato da un portavoce. Un'altra scossa di terremoto per Johnson che il giorno prima aveva ammesso di aver preso parte «per meno di dieci minuti» alla sua festa di compleanno organizzata a sorpresa dalla moglie Carrie durante il primo lockdown.

UNO DEI COVID PARTY NEL GIARDINO DELLA RESIDENZA DI BORIS JOHNSON - MAGGIO 2020

 

Un party, l'ennesimo di questo lungo scandalo che sembra senza fine, che ha visto riunirsi diverse persone in un ambiente chiuso, contrariamente a quanto consentito in quei giorni. Eppure, nonostante l'onda d'urto che questo annuncio ha scatenato, Johnson è apparso saldo alla poltrona di primo ministro e soprattutto alle sue convinzioni. Prima fra tutte quella di non aver mai infranto alcuna regola (nemmeno al garden party cui partecipò convinto che «fosse una riunione di lavoro»).

boris johnson

 

Durante il suo intervento alla Camera dei Comuni sulla situazione in Ucraina, Johnson ha definito «benvenuta» la decisione della Met di condurre un'ulteriore inchiesta sul partygate: «Sono convinto che aiuterà l'opinione pubblica ad avere la chiarezza di cui ha bisogno - ha spiegato alzando la voce - e aiuterà a mettere una pietra sopra tutto questo».

carrie symonds boris johnson

 

PIENA COLLABORAZIONE Un suo portavoce ha poi riferito che Johnson intende «fornire piena collaborazione» alla Met Police. «È un caos assoluto ha detto alla Bbc la laburista Emily Thornbelly Boris Johnson pensava di essere Giulio Cesare e che le regole per lui non valessero». «Con Downing Street sotto inchiesta della polizia lo ha incalzato Angela Reyner come può pensare di rimanere primo ministro?», ha concluso chiedendo le dimissioni del leader conservatore.

 

Boris Johnson

Anche il capo dei Tory scozzesi Douglas Ross ha rimarcato il suo invito alle dimissioni, facendo eco a David Davis, l'ex ministro della Brexit nel governo di Theresa May che l'aveva fatto mercoledì scorso. Negli ultimi giorni la fronda degli infedeli è cresciuta. E se la pubblicazione del rapporto di Sue Grey è sempre stata indicata da Johnson come il momento rivelatore della sua innocenza che avrebbe messo fine a ogni polemica, l'annuncio di Scotland Yard prolunga ulteriormente questo pericoloso limbo, dando altro tempo ai suoi oppositori interni di manifestare il loro supporto a una mozione di sfiducia. Per attivare la procedura del voto di no confidence occorrono 54 firmatari e fino a pochi giorni fa erano una ventina.

boris johnsonboris johnsonBORIS JOHNSON boris johnson il mirror e la foto del quiz di natale con boris johnson

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