giorgia meloni marina calderone reddito di cittadinanza poveri mia

DESTRA A-SOCIALE – CON L’ABOLIZIONE DEL REDDITO DI CITTADINANZA E L'INTRODUZIONE DELL’ASSEGNO DI INCLUSIONE SOLO PER I “NON OCCUPABILI” IL GOVERNO RISPARMIA 4 MILIARDI DI EURO, MA COLPISCE ANCHE POVERI E ANZIANI –  DA OLTRE UN MILIONE, LE FAMIGLIE COL SUSSIDIO SONO DIVENTATE 288 MILA. E SOLO 29 MILA OVER 80 RICEVONO UN AIUTO, IL 2% DEL TOTALE – ABOLITI GLI SGRAVI SULLE BARRIERE ARCHITETTONICHE E PER LE ASSUNZIONI DI GIOVANI E DONNE E TAGLIATI I FONDI PER LE PENSIONI “PRECOCI”...

Estratto dell’articolo di Valentina Conte per “la Repubblica”

 

Marina Calderone Giorgia Meloni

La premier Meloni non perde occasione per dire che al suo governo importa la sorte di chi non ce la fa. Dal povero “vero” all’anziano, «collante della famiglia, ammortizzatore in tempo di crisi». Alla Camera pochi giorni fa ripeteva che «ci sta molto a cuore». E che «la cultura dello scarto rischia di prevalere», citando Papa Francesco. Eppure, conti alla mano, il suo esecutivo quando non taglia e fa cassa sul sociale, lo sacrifica con interventi che anche la Caritas ha definito «spot», come quello sull’abolito Reddito di cittadinanza. Una destra sociale nelle parole. Asociale nei fatti. Eccoli.

 

Povertà come colpa

Giorgia Meloni Marina Calderone

«Se non sei disponibile a lavorare, non puoi pretendere di essere mantenuto con i soldi di chi lavora ogni giorno». Secondo Meloni è quanto successo con il Reddito di cittadinanza, tolto via sms la scorsa estate a 400 mila famiglie. Nella visione del suo governo se di questi solo 27 mila sono rientrati nel rimborso spese da 350 euro chiamato Supporto per la formazione e il lavoro, è solo perché gli altri o non hanno voglia di formarsi oppure lavoravano in nero. E dunque via. Non recuperabili.

 

La decisione di dividere a tavolino le platee tra “occupabili” e non è del tutto arbitraria. Lo hanno detto e scritto Bankitalia, Caritas, frotte di economisti, financo l’Ocse. Da una parte chi ha tra 18 e 59 anni senza figli minori, disabili, over 60. Di là gli altri a chiedere l’Assegno di inclusione, simile al Reddito ma con più paletti. Risultato: da oltre un milione le famiglie col sussidio sono diventate 288 mila, ultimo e unico dato Inps disponibile. Le previsioni di dimezzamento della platea si fanno concrete. Così i risparmi di cassa, verso i 4 miliardi.

 

MELONI REDDITO

Mentre però con la mano destra si tagliava il Reddito e si calava l’Isee a 6.000 e una serie di altre barriere all’ingresso, con la mano sinistra si istituiva un’altra carta, quella alimentare “Dedicata a te” per 1,3 milioni di persone, una tantum da 382,5 euro all’anno. Vincolo Isee: 15 mila euro. Destinatari scelti a monte solo tra chi ha figli e in base a bizzarri criteri territoriali. Si cancella l’aiuto ai poverissimi. Si dà una piccolissima somma a chi poverissimo non è. Costo: mezzo miliardo.

 

Disabili e anziani

il video di giorgia meloni contro il reddito di cittadinanza 4

La destra che pensa a non scartare nessuno ha tolto 80 milioni ai disabili: 30 milioni dai fondi non ripristinati del 2023 e altri 50 milioni dal fondo per l’inclusione. Non contenta, ha poi fatto saltare anche il bonus barriere architettoniche al 75%, limitandolo a «scale, rampe, ascensori, servo-scale, piattaforme elevatrici» e negandolo a infissi, bagni, porte automatiche, tapparelle automatizzate. [...]

 

Gli anziani, a cui «garantire una vita serena, attiva e dignitosa» diventano oggetto di esaltazione per il governo. Dice Meloni: «Stanziato oltre un miliardo, aumentiamo del 200% l’indennità di accompagnamento». Il miliardo fa parte però di fondi esistenti, dal governo Prodi del 2006 per lo più, per 200 milioni dai fondi di coesione europei. Ma poi l’aumento di 850 euro al mese, da spendere solo in servizi come la badante, spetterà a una cerchia ristretta di anziani non autosufficienti gravissimi, over 80 e con Isee sotto i 6.000 euro: in pratica 29 mila nel 2025 e 19.600 nel 2026. Il 2% del totale e un quinto dei gravissimi. [...]

 

Donne, famiglia e casa

giorgia meloni marina calderone lapresse

Le donne sono aiutate solo se madri. E non sempre. La decontribuzione da 3 mila euro lordi all’anno vale tre anni solo per le madri di tre figli, purché siano lavoratrici dipendenti a tempo indeterminato. Fuori le autonome, le precarie e le collaboratrici domestiche. Sconto solo per un anno a chi ha due figli. In ogni caso non compatibile con il taglio del cuneo: o l’uno o l’altro. Con un solo figlio: zero.

 

Stessa storia per gli asili nido. Dovevano essere «gratis per tutti», diceva Meloni. Invece aumenta il contributo pubblico solo se in famiglia ci sono almeno due figli, uno nato quest’anno e l’altro sotto i 10 anni. L’Iva sui pannolini e il latte raddoppia dal 5 al 10%, come quella sui tamponi delle madri. L’Iva sui seggiolini torna al 22% dal 5.

 

Pensioni massacrate

assegno di inclusione

È il capitolo preferito dal governo per fare cassa. Anche sui più fragili. Al fondo per i precoci, che serve a mandare in pensione con 41 anni di contributi chi ha iniziato a lavorare da minorenne, sono stati tolti 335 milioni nel triennio 2023-2025. Opzione donna è stata depotenziata e di fatto cancellata. Parliamo di pensioni sotto i mille euro lordi nel 52% dei casi. Sotto i 1.500 euro nell’87% dei casi.

 

Sanità

Solo 3 miliardi stanziati sul fondo sanitario nazionale per quest’anno, di cui però 2,5 usati per rinnovare i contratti al personale. Tutto il resto per smaltire le liste d’attesa, pagare gli straordinari ai medici, costruire una medicina del territorio. Una goccia nel mare. L’11% degli italiani ha già rinunciato a curarsi perché non ha i soldi per rivolgersi al privato.

 

Politiche sociali

assegno di inclusione

Poi ci sono i grandi assenti nella politica meloniana: la casa, la precarietà, il disagio sociale. Sono state rifinanziate le garanzie per i mutui alle giovani coppie. Ma stanziati appena 50 milioni per il disagio abitativo, con il caro mutui e il caro affitti alle stelle. La precarietà non viene contrastata, ma avallata. Nulla per la sicurezza sul lavoro. Tagliato il fondo per i disturbi alimentari da 25 milioni. Dopo le polemiche, forse ne tornano 10.

 

GIANCARLO GIORGETTI - GIORGIA MELONI

Cancellato il bonus assunzioni giovani e donne. C’è la maxi deduzione Ires, ma non è un incentivo mirato ai segmenti più deboli del mercato del lavoro. Ed è pieno di paletti. La spending imposta agli enti locali taglia a Regioni, Comuni e Province 3 miliardi in 5 anni. Difficile non credere che non sia toccato il sociale. Forse salveranno sanità e famiglia. Ma ci sono le mense, gli scuolabus. E le tasse locali che si impenneranno. Eccola, la destra asociale.

GIORGIA MELONI GIANCARLO GIORGETTI giorgia meloni giancarlo giorgetti raffaele fitto

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT: ELLY IN BILICO DOPO LA VERGOGNOSA SPACCATURA DEL PD ALL’EUROPARLAMENTO (UNICA VOCE DISSONANTE NEL PSE) SUL PIANO "REARM" DELLA VON DER LEYEN – SENZA LE TELEFONATE STRAPPACUORE DI ELLY AI 21 EUROPARLAMENTARI, E LA SUCCESSIVA MEDIAZIONE DI ZINGARETTI, CI SAREBBERO STATI 16 SÌ, 2 NO E TRE ASTENUTI. E LA SEGRETARIA CON 3 PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SI SAREBBE DOVUTA DIMETTERE – NEL PD, CON FRANCESCHINI CHE CAMBIA CASACCA COME GIRA IL VENTO E COL PRESIDENTE BONACCINI CHE VOTA CONTRO LA SEGRETARIA, E’ INIZIATA LA RESA DEI CONTI: PER SALVARE LA POLTRONA DEL NAZARENO, SCHLEIN SPINGE PER UN CONGRESSO “TEMATICO” SULLA QUESTIONE ARMI - ZANDA E PRODI CONTRARI: LA VOGLIONO MANDARE A CASA CON UN VERO CONGRESSO DOVE VOTANO GLI ISCRITTI (NON QUELLI DEI GAZEBO) – A PROPOSITO DI "REARM": IL PD DI ELLY NON PUÒ NON SAPERE CHE, VENENDO A MANCARE L'OMBRELLO PROTETTIVO DEGLI STATI UNITI TRUMPIANI, CON QUEL CRIMINALE DI PUTIN ALLE PORTE, IL RIARMO DEI PAESI MEMBRI E' UN "MALE NECESSARIO", PRIMO PASSO PER DAR VITA A UNA FUTURA DIFESA COMUNE EUROPEA (PER METTERE D'ACCORDO I 27 PAESI DELLA UE LA BACCHETTA MAGICA NON FUNZIONA, CI VUOLE TEMPO E TANTO DENARO...)

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!