LA DESTRA NON HA UNA CLASSE DIRIGENTE LOCALE. E SI VEDE: ALLE ELEZIONI COMUNALI LA MAGGIORANZA PERDE TUTTI E 6 I CAPOLUOGHI DI REGIONE AL VOTO. FIRENZE, BARI, PERUGIA E POTENZA, AL BALLOTTAGGIO, VANNO AL CENTROSINISTRA E SI AGGIUNGONO A CAGLIARI E CAMPOBASSO, GIÀ ASSEGNATE – SORGI: “Il RECUPERO DELLA COALIZIONE DI GOVERNO NELLE CITTÀ MEDIO-PICCOLE NON PUÒ CONSENTIRE DI PARLARE DI ‘PAREGGIO’. LE AMMINISTRATIVE RESTANO UN PROBLEMA PER L'ALLEANZA GUIDATA A LIVELLO NAZIONALE DA MELONI…”
1. IL TACCUINO LE COMUNALI UN PROBLEMA PER MELONI
Estratto dell’articolo di Marcello Sorgi per “La Stampa”
RISULTATI DEI BALLOTTAGGI - ELEZIONI COMUNALI 2024
Salutata come sempre con grande enfasi, da Firenze a Bari, da Perugia a Potenza, la vittoria nei ballottaggi conferma un'ipotesi già asseverata: e cioè che il sistema elettorale a due turni, specie nelle elezioni locali, favorisce il centrosinistra.
Il centrodestra, appunto, nel turno unico può sfruttare agevolmente le divisioni del cosiddetto "campo largo", quando c'è, e avvalersi dell'unità che malgrado tutto riesce sempre a trovare a dispetto degli avversari.
Più in generale, i candidati sindaci del centrosinistra si presentano più forti di quelli del centrodestra […] la partecipazione al voto è stata ancora una volta molto bassa. […] È in questi casi - votanti abbondantemente al di sotto del cinquanta per cento - che la capacità di mobilitazione delle coalizioni diventa più che decisiva.
E il centrosinistra, è evidente, si è fatto trovare più preparato rispetto al centrodestra [...]. Il recupero della coalizione di governo nelle città medio-piccole - Rovigo, Vercelli, Lecce, Avellino, Caltanissetta - non può infatti consentire […] di parlare di "pareggio". Le amministrative - a differenza delle regionali - restano un problema per l'alleanza guidata a livello nazionale da Meloni.
E il ragionamento sul sistema elettorale rimane attuale proprio mentre si sta andando verso l'introduzione del premierato senza aver raggiunto un accordo su come il premier dovrebbe essere eletto. A questo punto sarà difficile che la premier accetti il metodo (a due turni) del "sindaco d'Italia" […]
2. LE GRANDI CITTÀ A PD E ALLEATI LA RUSSA: BASTA BALLOTTAGGI
Estratto dell’articolo di Emilia Patta per “il Sole 24 Ore”
«Da Firenze a Bari, da Campobasso a Perugia, da Potenza a Cagliari. È irrevocabile: le città hanno bocciato la destra che governa e mandato un messaggio chiaro a Giorgia Meloni. Basta tagli alla sanità, basta ai salari bassi e no all’autonomia differenziata».
Dopo il 24% delle europee e le 10 città capoluogo vinte al primo turno, al Nazareno la festa continua e la segretaria del Pd Elly Schlein batte sul ferro caldo.
In effetti tutti e 6 i capoluoghi di regione al voto sono ora a guida centrosinistra.
I dem e gli alleati del campo progressista strappano 2 capoluoghi di regione alla destra: Perugia, Potenza, che si aggiungono a Cagliari già conquistata due settimane fa, oltre a Campobasso che era a guida M5s.
RISULTATI DEI BALLOTTAGGI - ELEZIONI COMUNALI 2024
E confermano con vittorie nette Firenze e Bari, dove pure il cosiddetto campo largo (Pd più M5s) si era presentato diviso al primo turno. Guardando ai ballottaggi in tutti i 14 capoluoghi di provincia al voto il centrosinistra batte 7 a 5 la destra (2 vanno a liste civiche).
E contando tutti i 29 capoluoghi al voto tra primo e secondo turno la partita finisce 17 a 10 per il centrosinistra, con due che vanno a liste civiche (si partiva da 15 a 13 per il centrosinistra, e un capoluogo a liste civiche). Eppure nell’entusiasmo di Schlein c’è il rischio di una distorsione ottica: il voto europeo, nell’analisi di You-Trend, ha confermato che Pd e Avs sono forze politiche molto «urbane», mentre «i tre partiti del centrodestra si confermano decisamente più radicati nei piccoli comuni». Soprattutto per Fdi e Lega la tendenza è marcata: rispettivamente 32,5% e 12,5% nei piccoli comuni a fronte di 23% e 5% nelle grandi città. Insomma, alle opposizioni non basta il voto dei centri urbani per tornare al governo.
ignazio la russa giorgia meloni
Ad ogni modo i ballottaggi confermano il dato lapalissiano che le attuali opposizioni hanno possibilità di vincere dove si uniscono. L’alleanza giallorossa per altro era già in crescita, essendosi presentata unita già al primo turno in oltre due terzi dei capoluoghi: 21 su 29, e in 11 casi ha vinto (il 52% dei casi di fronte al 41% dei casi delle precedenti comunali).
A questi vanno aggiunti i capoluoghi conquistati al secondo turno anche se al primo si era andati divisi, come appunto Bari e Firenze. Una “lezione” che la dirigenza del M5s tende a sottolineare per porre freno alla tentazione di ritorno alle origini isolazioniste ventilata dal Garante Beppe Grillo […].