giorgia meloni contante contanti

QUESTO LO DICE PADOAN! – GIORGIA MELONI, PER DIFENDERE LA PROPOSTA DI ALZARE IL TETTO AL CONTANTE A 10MILA EURO, HA CITATO UN VECCHIO DISCORSO DEL 2015 DELL’ALLORA MINISTRO DELL’ECONOMIA DEL GOVERNO RENZI, CHE EFFETTIVAMENTE DISSE CHE “NON C’È CORRELAZIONE TRA L’USO DEL CONTANTE E L’EVASIONE FISCALE”. QUALCHE TEMPO DOPO, PADOAN FECE MEA CULPA. MA IL PUNTO È UN ALTRO: LA DUCETTA HA DETTO CHE L’ABOLIZIONE DEL CONTANTE PENALIZZA I POVERI. MA CHI NON HA SOLDI NON CE LI HA NÉ CASH NÉ SULLA CARTA. FORSE INTENDEVA GLI EVASORI?

 

 

 

Da www.repubblica.it

 

giorgia meloni

Per difendere la proposta di alzare il tetto al contante a 10 mila euro, Giorgia Meloni cita un autorevole economista. Per di più del Partito democratico, con un colpo basso all'opposizione che strappa un applauso convinto dai banchi della maggioranza.

 

Nel suo discorso per la fiducia al Senato la premier ha ricordato che nel 2015 Pier Carlo Padoan, ex dirigente del Fondo monetario e dell'Ocse, e all'epoca ministro dell'Economia con il governo Renzi, dichiarò "non esserci correlazione tra l'uso dei contanti e l'evasione fiscale".

 

Parole effettivamente pronunciate dall'economista, nel momento in cui il suo governo innalzava la soglia da mille a 3 mila euro. Peccato che Meloni abbia omesso di ricordare che lo stesso Padoan, qualche tempo dopo, fece mea culpa, definendo pubblicamente quella misura "un errore".

 

PIER CARLO PADOAN

Andiamo per ordine: era la fine 2015 quando il governo Renzi decise di riportare più in alto la soglia all'ultizzo del contante, che l'esecutivo tecnico guidato da Mario Monti a dicembre del 2011 aveva abbassato a mille euro, il livello storicamente più basso mai fissato in Italia. Contrordine, dunque. Renzi e il suo ministro dell'Economia Padoan la fecero risalire a 3 mila euro. In quell'occasione, l'economista che in precedenza aveva più volte ribadito la necessità di limitare l'uso del cash "per contrastare evasione e riciclaggio", disse di "avere cambiato idea", sostenendo che non c'è correlazione tra l'utilizzo del contante e l'evasione fiscale. In quelle occasioni Padoan citò anche i casi di Germania e Austria, Paesi in cui non esiste tetto al contante. Sono queste le frasi che oggi hanno permesso a Meloni di renderlo un involontario difensore della sua misura.

 

PIER CARLO PADOAN CANDIDATO PD

Il problema è che nel 2019, a distanza di sicurezza dalla fine del governo Renzi, Padoan ritornò pubblicamente su quella scelta, facendo autocritica. "E' stato un errore, e io ero contrario", disse ospite ad Agorà Rai su Rai 3 l'attuale presidente di Unicredit, parlano di una misura accettata suo malgrado. "Al presidente del Consiglio ho detto tante cose ed anche questa - aggiunse Padoan parlando di Renzi - posso dirlo adesso dopo un po' di tempo". Oggi quela replica torna buona anche per Meloni, che per difendere la sua misura ricorda solo una piccola parte della storia.

VOTO DI FIDUCIA A GIORGIA MELONI - MEME BY EMILIANO CARLI giorgia meloni in senato. la replica di giorgia meloni al senato 3la replica di giorgia meloni al senato 2giorgia meloni al senato matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...