DIPLOMAZIA INDIANA: CI VOGLIONO DUE MARÒ PER UN AMBASCIATORE
1 - L'INDIA REVOCA LE RESTRIZIONI ALL'AMBASCIATORE ITALIANO
Da "lastampa.it"
La Corte Suprema indiana ha revocato le restrizioni di movimento imposte all'ambasciatore italiano in India, Daniele Mancini, dopo la decisione del governo italiano di non rimandare indietro i due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Lo riferisce l'Indian Express, spiegando che «è stato eliminato ogni tipo di restrizione». L'udienza sul caso marò è stata aggiornata al 16 aprile, quando il governo dovrà presentarsi con proposte concrete.
Secondo la stampa indiana, il governo di New Delhi potrebbe fare pressione sulla Corte Suprema e spiegare che non c'è più bisogno di un tribunale `ad hoc´ perché la Nia dispone già di un tribunale speciale tanto in Kerala che a New Delhi. La stampa indiana torna quindi a parlare di pena di morte nel caso maro'. La decisione del governo di affidare le indagini sulla morte dei due pescatori alla Nia. l'Agenzia Nazionale per le Indagini, riapre infatti il delicato capitolo.
La Nia è un'agenzia creata nel 2009 dal governo indiano dopo il sanguinoso attentato di Mumbai del novembre 2008: finora si è occupata prevalentemente di terrorismo, ma secondo l'Indian Express la Nia potrebbe applicare per la prima volta la legge del 2002 per la Soppressione di Atti Illeciti contro la Sicurezza della Navigazione Marittima (voluta dal governo per reprimere gli atti di pirateria) che, alla sezione 3, dice espressamente che «se qualcuno causa la morte di un'altra persona sarà punito con la morte».
Finora i due militari italiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, erano sotto processo per omicidio (sezione 302 del codice penale indiano), e presumibilmente la Nia deciderà il capo d'accusa «solo una volta che l'inchiesta sarà conclusa».
2 - MARO': CORTE SUPREMA; INDIA VERSO CREAZIONE TRIBUNALE AD HOC
(ANSA) - Dopo aver constatato che i due marò sono tornati entro i tempi stabiliti dal permesso che scadeva il 22 marzo, il presidente della Corte Suprema Altamas Kabir ha revocato il divieto di espatrio imposto "sino a nuovo ordine" all'ambasciatore d'Italia Daniele Mancini. Ha preso quindi la parola il Procuratore Generale della Repubblica Goolam Essaji Vahanvati che ha reso noto che il governo sta "assumendo iniziative" per la costituzione di un tribunale ad hoc.
Vahanvati, per altro, non ha fatto alcun riferimento all'ipotesi di assegnare una nuova inchiesta alla Agenzia Nazionale di Investigazione (Nia) come trapelato da fonti del ministero dell'Interno riprese dalla stampa.
Il presidente della Corte ha quindi sottolineato che nella sentenza da lui firmata il 18 gennaio si chiedeva la creazione di un "tribunale speciale" incaricato di esaminare l'intera vicenda compresa la delicata questione della giurisdizione. Il giudice ha sollecitato il governo a dare seguito nel più breve tempo possibile a quanto stabilito dalla Corte e l'ha invitato a riferire sul suo operato in una udienza il prossimo 16 aprile.
3 - MARO':LEGALE ITALIA,SE INDAGINI 007 SALTA NODO GIURISDIZIONE
(ANSA) - Intervenendo a nome dell'Italia, l'avvocato Mukul Rohatgi ha accennato a indiscrezioni secondo cui il caso dei marò sarebbe stato investigato dalla Nia e che se ciò fosse vero impedirebbe di sollevare il quesito di giurisdizione. Ma il presidente della Corte, Altamas Kabir, ha tagliato corto invitando a non dare preso a notizie di stampa.
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