IL RONZIO DI MOSCA – SECONDO IL DIRETTORE DELL’INTELLIGENCE USA LA RUSSIA STA INTERFERENDO ANCHE CON LA CAMPAGNA ELETTORALE DELLE MIDTERM – MA TRUMP HA GIÀ LE SUE BEGHE: IVANKA CHE PRENDE LE DISTANZE DAL PADRE SUGLI IMMIGRATI E INCENSA I MEDIA E IL PROCESSO A MANAFORT – IL PRESIDENTE VUOLE INCONTRARE MUELLER CONTRO IL PARERE DEI SUOI LEGALI…
Francesco Semprini per "la Stampa"
una delle foto pubblicata dalla pagina 'resisters' contro donald trump
Nuovi moniti sulle interferenze russe, «colpi di testa» sul Russiagate e uno strappo familiare consumato in seno alla Casa Bianca. Di certo Donald Trump non annoia e, soprattutto, non fa annoiare, nel suo ruolo di Commander-in-chief, specie ora che entra nel vivo il processo al suo ex capo campagna Paul Manafort, il primo legato all' inchiesta sulle presunte interferenze di Mosca nelle elezioni del 2016.
Ingerenze che proseguono pesanti nelle elezioni di metà mandato per il parziale rinnovo del Congresso, come spiega il direttore dell' Intelligence nazionale americana, Dan Coats. «Continuiamo a vedere una campagna di messaggistica pervasiva da parte della Russia - avverte - per cercare di indebolire e dividere gli Stati Uniti».
Vicende di cui Trump è al corrente, come rivelano lo stesso 007 in un raro intervento al briefing della Casa Bianca, assieme a John Bolton, al direttore dell' Fbi Chris Wray e al segretario per la sicurezza nazionale Kirstjen Nielsen.
Tanto che l' amministrazione ha messo in campo piani per sventare ogni tentativo di ingerenza. «La Russia - hanno affermato - sta cercando di indebolire e di dividere l' America prima del voto di novembre. È una situazione da prendere molto seriamente».
Intanto il presidente, contro il parere dei suoi legali, ha detto di voler incontrare Robert Mueller, il procuratore speciale del Russiagate, perché ansioso di dimostrare agli investigatori che la loro indagine è una caccia alle streghe.
I legali di Trump erano pronti a respingere la richiesta di Mueller e accettare il rischio di una convocazione, ma lui ha spinto per continuare a negoziare e nei prossimi giorni è attesa la loro controproposta sulla quale stanno lavorando, come riferisce Rudolph Giuliani, legale di spicco della squadra presidenziale.
A complicare la situazione, non solo all' interno della Casa Bianca ma anche a casa Trump, è Ivanka, figlia e consigliera del presidente, la quella spiega che la separazione delle famiglie di immigrati è stato «il punto più basso» per l' amministrazione.
«Ed è stato il punto più basso anche per me. - aggiunge - Sono fortemente contraria alla separazione delle famiglie e alla separazione dei genitori dai figli». E come se non bastasse la rampolla del presidente spezza una lancia in favore dei media, tra i peggior nemici di papà Donald.
«Non ritengo che i media siano i nemici della gente», dice pur confermando come molte delle storie scritte su di lei sono false, Ivanka precisa di non ritenere i media nemici. Una presa di distanze politica dai risvolti familiari, o viceversa, difficile da metabolizzare per The Donald, anche se a consumarlo è la preferita di casa.