UN PARTITO BILLIONAIRE - DOPO AVER BOCCIATO IL LESSO ALFANO E IL FUFFY MONTEZEMOLO, SILVIO BOTOX HA TROVATO L’EREDE CUI AFFIDARE IL CENTRODESTRA: FLAVIO BRIATORE! - IL SIRE DI HARDCORE HA OFFERTO AL MANAGER IL RUOLO DI CAPOFILA IN UNA LISTA CIVICA NAZIONALE ZEPPA DI AMICI E IMPRENDITORI - IL POMPETTA VUOLE SCROLLARSI DI DOSSO IL PDL MORENTE PER ROTTAMARE I FORZISTI RIBELLI E GLI EX AN IN RIVOLTA…

Ugo Magri per "la Stampa"

Al Cavaliere va tutto storto: il Milan, le aziende, per non dire del Pdl: dopo la resa nel Lazio sta per perdere la Lombardia e, quel che è peggio, gli elettori. I sondaggi sono in caduta libera, Berlusconi è il primo a non farsi illusioni. L'eco del passo indietro, che intendeva favorire un grande fronte dei moderati, è già spento nell'indifferenza dei centristi. Il «sacrificio» risulta vano, pure questa carta sembra bruciata. Come si regolerà adesso l'ex premier? Che cosa matura nella sua mente?

«Ovvio che ci stia lavorando, in caso contrario sarebbe un irresponsabile», banalizza la domanda il capogruppo al Senato Gasparri. «Secondo me tra poco qualcosa farà», si spinge avanti l'altro capogruppo Cicchitto, precisando burbero: «Ignoro che cosa. E comunque, anche se lo sapessi non lo racconterei certo ai giornali».

Scavando in giro, tuttavia, salta fuori che Berlusconi ha un ritorno di fiamma per la sua idea primigenia, che si riassume così: mollare il Pdl al proprio destino, come una zattera della Medusa tra i flutti, con a bordo l'intero equipaggio delle vecchie cariatidi, specie gli ex di An. E dare vita a una lista civica nazionale, dove potrebbe spendersi in prima persona. Il Cav progetta di candidare una folla di imprenditori, ma che sia gente già benestante di suo, che guardi alla politica come un servizio alle istituzioni e non come una fonte di arricchimento.

Di imprenditrici nel Pdl ce ne sono già, dalla Santanché alla Brambilla. Berlusconi però non si accontenta. Pare stia esercitando le sue arti seduttive su alcuni grossi personaggi degli affari. E che abbia già strappato la disponibilità di un nome da Formula uno. Non è Luca Cordero di Montezemolo, come peraltro al Cavaliere sarebbe piaciuto, ma si tratta di Flavio Briatore. Il quale non ha certo bisogno di farsi conoscere dagli sportivi grazie alle sue gesta targate Benetton e Renault, né dagli amanti del gossip per via delle relazioni sentimentali tumultuose con supermodelle, e nemmeno dalla Guardia di Finanza per le tribolazioni col fisco del suo yacht.

In questo momento conduce una trasmissione sul Canale 126 della piattaforma Sky, «The Apprentice», dove incarna il ruolo ricoperto nella versione Usa dal «billionaire» Donald Trump: la parte di un «boss» crudele e severo che seleziona un manipolo di apprendisti manager. A suo modo, un programma «cult».

Ma la voglia di dedicarsi alla cosa pubblica contagia anche lui, che del Cavaliere è sempre stato amico (ne hanno parlato quando Silvio è stato suo ospite in Kenya un mese fa), e in fondo del berlusconismo Briatore rappresenta la prova vivente.

Di tutto ciò si è parlato venerdì a Palazzo Grazioli. Intorno al desco: Berlusconi, Gianni Letta, Alfano, il direttore del «Foglio» Ferrara e l'onnipresente svelta pragmatica Mariarosaria Rossi. Il padrone di casa dapprima ha subito le rimostranze del segretario Pdl che si lamenta del ruvido trattamento da parte del «Giornale» di famiglia. Poi è passato al contrattacco dicendo papale papale che il partito è alla canna del gas, «praticamente finito».

Magari potrà ancora esprimere i candidati nelle regioni dove si voterà entro l'anno, ma per le Politiche urge pensare a qualcosa di diverso, alla lista civica degli imprenditori, eccetera eccetera. Discorsi ben noti ad Alfano, perché Berlusconi ne aveva parlato già nei mesi scorsi, salvo non farne nulla di fronte alle rimostranze dello stato maggiore. Stavolta però Silvio sembra più risoluto.

Cerca al telefono la sondaggista di fiducia, Alessandra Ghisleri, perché gli sforni gli ultimi dati. A un certo punto, rivolto ad Angelino, gli fa: «Di questa nuova lista, perché non entri a far parte anche tu? Sei giovane, rappresenti il cambiamento, ci staresti bene».

Alfano, narra un testimone, l'ha presa come un attestato di stima. Salvo rispondere senza tentennamenti di no, «il mio posto rimane alla guida del partito, che ha ancora molto da dire». Se perfino il segretario seguisse l'esempio di Schettino, e desse l'impressione di salvarsi sulla scialuppa berlusconiana, allora sì che scatterebbe il fuggi-fuggi generale. E sulla zattera non resterebbe nessuno...

 

briatore e berlu resizer jsp jpegFLAVIO BRIATORE THE APPRENTICE jpegflavio briatore SILVIO BERLUSCONI Silvio BerlusconiFLAVIO BRIATORE CICCHITTO FOTO MEZZELANI GMT MAURIZIO GASPARRI LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO a53 gianniletta

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…