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PREFETTI, CAPRI ESPIATORI PERFETTI - DOPO IL CASO TREVISO E LE MINACCE DELLA LEGA, LA PROTESTA DEL SINDACATO DEI PREFETTI: “CI HANNO LASCIATI SOLI, SIAMO STANCHI DI PRENDERE SCHIAFFI" - LA FUNZIONARIA DI TREVISO RIMOSSA: ''HO LA COSCIENZA A POSTO''

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1. LA RIVOLTA DEI PREFETTI: NOI CAPRI ESPIATORI

Rinaldo Frignani per il “Corriere della Sera”

 

Se la prendono con il governo e con quei politici che ci hanno «messo alla gogna». Perché «siamo stanchi di prendere schiaffi». È una protesta forte quella dei prefetti che adesso chiedono un incontro al ministro dell’Interno Angelino Alfano, ma lo attaccano «perché prima abbiamo subito gli insulti di un consigliere leghista al prefetto Gabrielli, poi c’è stata la rimozione della collega di Treviso per il caso di Quinto».

 

E allora Claudio Palomba, da due settimane prefetto di Lecce, ex di Rimini, ma soprattutto presidente del Sinpref, il sindacato che rappresenta il 70 per cento dei più alti funzionari dello Stato sul territorio dice «basta, perché siamo prima di tutto rappresentanti del governo e il governo ci deve tutelare dagli attacchi e dagli insulti, dei politici e delle altre figure istituzionali. Veniamo gettati in pasto all’opinione pubblica ma dobbiamo anche organizzarci e inventarci soluzioni su due piedi dopo i no dei sindaci». 
 

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Oltre alla rimozione del prefetto di Treviso Maria Augusta Marrosu per la gestione dei 101 rifugiati trasferiti da un residence in una caserma — della quale Alfano e Renzi si sono contesi il merito —, a far degenerare la situazione «sono state le frasi postate su Facebook due giorni prima dal vice presidente del Consiglio regionale delle Marche Sandro Zaffiri (Lega Nord) sul prefetto di Roma Franco Gabrielli».

 

Insulti e minacce del tipo: «Attento che ti abbiamo segnato sul nostro elenco, arriveremo, l’olio di ricino te ne daremo tanto». «Sentirò Gabrielli - annuncia Palomba -, ho intenzione di tutelare in tutte le sedi la categoria e devolvere i risarcimenti in beneficienza. Quelle sono parole indegne. I prefetti affrontano da soli in questo momento un’emergenza internazionale, per non dire mondiale. Ma non ci dobbiamo occupare solo di immigrazione.

 

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Dobbiamo anche fronteggiare situazioni di ordine pubblico, terrorismo, sicurezza, scioglimento dei comuni per mafia. E senza alcun sussidio economico, fermo restando che non abbiamo chiesto nulla, lavorando 24 ore su 24. Cosa sarebbe di questo Paese — si chiede ancora il presidente del Sinpref — senza di noi, con l’emergenza immigrazione in mano ai comuni di destra, sinistra e di centro?».

 

Per Palomba «siamo soli ad applicare le direttive del governo sull’immigrazione, spesso in totale opposizione ai sindaci. Siamo bersagli, in prima linea: ci stiamo letteralmente inventando un mestiere, facciamo perfino gli agenti immobiliari». 
 

Concetto che in mattinata aveva anticipato il prefetto Mario Morcone, capo del Dipartimento immigrazione del Viminale, in un’audizione in Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema di accoglienza, spiegando che «nessun prefetto ha interesse a decidere in solitudine.

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Tutti ci aspettiamo di confrontarci con sindaci e assessori regionali: ma se tu la soluzione non me la dai, io devo trovare il modo di collocare le persone». Parole che hanno scatenato la reazione della Lega: «Quando saremo al governo cacceremo Morcone e i prefetti che seguono il suo stile». 
 

2. LA FUNZIONARIA RIMOSSA: LA MIA COSCIENZA E’ A POSTO

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Alessio Ribaudo per il “Corriere della Sera”

 

«Ho la coscienza a posto e aspetto di vedere come si evolverà la situazione nei prossimi giorni». Maria Augusta Marrosu, salernitana di 61 anni, è ormai l’ex prefetto di Treviso e risponde al telefono dall’estero con tono di voce stentoreo. Lunedì scorso il ministro dell’Interno Angelino Alfano aveva annunciato: «Al prossimo Consiglio dei ministri sostituirò il prefetto di Treviso». Il motivo sarebbe legato alle polemiche nate per la gestione dell’emergenza dei migranti nel Trevigiano e per il «caso Quinto» con le proteste scoppiate per la sistemazione di 101 profughi in due condomini. L’annuncio di Alfano ha, però, provocato la reazione degli interessati.

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«I prefetti, i rappresentanti del governo sul territorio sono lasciati soli ad applicare le direttive del governo in tema di immigrazione — ha detto ieri Claudio Palomba, che presiede l’associazione sindacale dei funzionari prefettizi (Sinpref) — , spesso in totale opposizione con altri rappresentanti dello Stato, in particolare i sindaci. Siamo diventati bersagli, il governo ci tuteli».

 

È un fiume in piena Claudio Palomba, prefetto a Lecce. «Sull’immigrazione siamo in prima linea e ci stiamo inventando un mestiere, facciamo perfino gli agenti immobiliari». Frasi che toccano il prefetto Marrosu. «Mi fanno piacere le parole dei colleghi e — ha concluso — attendo fiduciosa il futuro».

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La funzionaria era arrivata a Treviso nel 2013 ed è stata la prima donna prefetto in città. Prima aveva ricoperto lo stesso incarico a Gorizia e ha alle spalle una lunga carriera iniziata, nel 1979, quando era stata assunta e poi destinata alla prefettura di Trieste. Prima di entrare al ministero dell’Interno era stata anche ricercatrice al Cnr di Roma. 
 

 

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