sergio mattarella ignazio la russa giorgia meloni

DOPO GLI ATTACCHI DI LA RUSSA E LA MELONI IN VERSIONE “FASCIO TUTTO IO”, CRESCE "LA PREOCCUPAZIONE" DI MATTARELLA. IL TIMORE NON E' SOLO PER LA SITUAZIONE INTERNAZIONALE E LE DUE GUERRE APERTE MA PER L’ITALIA CHE CON LA RIFORMA DEL PREMIERATO SCIVOLA VERSO UNA DEMOCRAZIA PRIVA DI CONTRAPPESI, DOVE UN PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PUÒ TUTTO – L’INDICAZIONE SUL PATTO DI STABILITÀ (VA RINNOVATO, “CON PAZIENZA”) È UN’ULTERIORE AMMONIZIONE CONTRO LE IMPAZIENZE DEI POPULISTI - DOMANI AL QUIRINALE MATTARELLA TERRÀ UN DISCORSO POLITICO DINANZI A PREMIER, MINISTRI, PRESIDENTI DELLE CAMERE, GRAND COMMIS…

Concetto Vecchio per la Repubblica - Estratti

 

mattarella

Come definire quello di Ignazio la Russa se non un attacco alle prerogative del Capo dello Stato. E quindi a Sergio Mattarella. Rivelando il reale proposito della riforma del premierato: demolire la figura del presidente della Repubblica, incenerendone i poteri, riducendo il Parlamento a consiglio d’amministrazione del governo. Il modo con cui si sta approvando la legge di bilancio rappresenta la prova generale di questa filosofia meloniana «senza lacci e lacciuioli». Un laisser faire all’amatriciana ben fotografato ad Atreju da Flavio Briatore: «Basta con le commissioni che ti fanno perdere solo tempo. O nero o bianco, o sì o no». L’Italia del fateli lavorare.

 

 

SERGIO MATTARELLA GIORGIA MELONI

La Russa, riferendosi al Capo dello Stato, ha detto che vanno ridimensionati «i poteri più grandi di quelli che la Costituzione prevedeva ». Farlo è «un fatto di salute». Soffocando la cosiddetta Costituzione materiale, quei poteri dati dalla contingenza, il pizzico di sale nella minestra della politica. «Una peculiarità che il mondo c’invidia, perché il presidente della Repubblica è il motore di riserva nei casi di crisi, capace di rimettere in pista la funzionalità del sistema», obietta il costituzionalista Francesco Clementi. «Questa funzione ha salvato il Paese in più occasioni».

 

EVITA DE' NOALTRI - VIGNETTA BY MACONDO

Ora Mattarella, per definizione arbitro, ha sempre seguito alla lettera gli articoli della Carta. Accusarlo di avere ecceduto con l’uso della Costituzione materiale appare anche ai giuristi un esercizio fumoso. Finora non ha detto una parola sul premierato, né la dirà. Ha cercato di mantenere un rapporto di buon vicinato, anche quando, come nel caso di ieri, vengono a galla gli umori distruttivi della destra. La sua bussola resta la Costituzione, che difende ogni volta che può, ponendosi così idealmente agli antipodi del melonismo. Domani al Quirinale sono attese le alte cariche, lì Mattarella parlerà, un discorso politico, dinanzi a premier, ministri, presidenti delle Camere, grand commis. Da quel che dirà, dall’accoglienza che avrà, dagli eventuali assenti, si capiranno tante cose di questa non facile coabitazione.

 

giorgia meloni ignazio la russa e sergio mattarella all altare della patria 25 aprile 2023

Tuttavia si percepisce in lui un cambio di tono. Il suo ottimismo, nelle ultime settimane, si è volto in amara preoccupazione. Non è mai stato, negli ultimi discorsi, così allarmato. Non fa eccezione quello pronunciato ieri alla Farnesina, alla conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori d’Italia voluta da Antonio Tajani, e nel quale si è spinto a definire «a rischio la sopravvivenza del pianeta». Due gli assilli: la gravissima crisi climatica e le due guerre, quella mossa da Putin all’Ucraina, e quella in Medio Oriente. Alla lunga entrambe le emergenze «vulnerano gli strumenti internazionali di cooperazione e dialogo». Ed è la terza inquietudine: gli strumenti del multilateralismo, Onu e Ue inclusi, sono ancora all’altezza delle sfide drammatiche insorte negli ultimi anni? Ne ha molti dubbi, e perciò ne invoca il rinnovamento. Parla di politica estera, naturalmente, ma come non vedere, in filigrana, le preoccupazioni per una deriva italiana, di un Paese che scivola verso una democrazia priva di contrappesi, dove un premier può tutto?

 

ignazio la russa lorenzo fontana giorgia meloni sergio mattarella altare della patria 25 aprile 2023

(…) L’Europa è parte della crisi. Va rinnovata. Serve il voto a maggioranza. Ricorda, ai sovranisti di casa nostra, che «la sovranità solitaria è un’illusione sterile». Il Patto di Stabilità va rinnovato, «con pazienza». È un’ulteriore ammonizione contro le impazienze dei populisti, svolto con più allarme rispetto allo stile con cui ci ha abituati. E forse non casualmente.

 

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