antonio tajani matteo salvini giorgia meloni carcere carceri

DOPO L’ABUSO D’UFFICIO, È TEMPO DI SPAZZARE VIA LA SEVERINO – FORZA ITALIA VUOLE MODIFICARE RADICALMENTE LA LEGGE CHE FA SCATTARE LA SOSPENSIONE O DECADENZA DI SINDACI E AMMINISTRATORI LOCALI ANCHE DOPO UNA CONDANNA IN PRIMO GRADO. LA NOVITÀ È CHE IL PD È D’ACCORDO CON FORZA ITALIA: LA DEM DEBORA SERRACCHIANI HA PRESENTATO UN ORDINE DEL GIORNO VOTATO ANCHE DA LEGA E FI. E I MELONIANI CHE FANNO? IN PASSATO HANNO DURAMENTE CRITICATO LE NORME DELLA SEVERINO, QUANDO HANNO COLPITO ESPONENTI DEL PROPRIO PARTITO…

Estratto dell’articolo di Pasquale Napolitano per www.ilgiornale.it

 

PIETRO PITTALIS

Il centrodestra apre il cantiere sulla legge Severino. «A settembre sarà la prima questione che porremo» - annuncia al Giornale il deputato Fi Pietro Pittalis, vicepresidente della commissione Giustizia della Camera. Dopo aver spazzato via l'abuso d'ufficio, il governo Meloni mette nel mirino la tagliola per sindaci e amministratori.

 

La strada di uno scudo per i governatori, una norma sollecitata da Matteo Salvini dopo il caso Toti, appare tutta in salita. Fratelli d'Italia e Forza Italia sono scettici sull'ipotesi di allargare le maglie dell'immunità. Tra l'altro servirebbe una modifica della Costituzione.

 

paola severino

Più in discesa […] il percorso che porterebbe in autunno a una radicale modifica della legge Severino, la legge che fa scattare la sospensione o decadenza di sindaci e amministratori locali anche dopo una condanna in primo grado.

 

Il cuore della norma, introdotta nel 2012 con il governo Monti […], prevede una disparità di trattamento tra i parlamentari, sottoposti alla legge Severino solo in caso di condanna definitiva, e gli amministratori locali (sindaci e governatori) sospesi anche dopo una condanna in primo grado. L'elenco di sindaci sospesi e poi assolti in secondo grado o in Cassazione è lunghissimo.

 

VINCENZO DE LUCA

Si va dai noti Luigi De Magistris e Vincenzo De Luca a Nicola Alemanno (ex primo cittadino di Norcia). Il dossier Severino è caldeggiato da Forza Italia. - «Sulla legge Severino bisogna intervenire, e rapidamente. È del tutto irragionevole, alla luce della presunzione di non colpevolezza, che una sentenza di primo grado, magari per fatti non gravi, paralizzi la vita istituzionale di un Comune o di una Regione.

 

Credo che questo sia uno dei compiti a cui prossimamente ci toccherà assolvere. Siamo in condizioni di rivedere quelle norme e di restituire tranquillità ai nostri amministratori, evitando squilibri ingiustificati» spiega il vice ministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto in un'intervista a Il Dubbio.

 

L'idea è di arrivare a una sostanziale modifica della norma, facendo scattare la sanzione della sospensione anche per gli amministratori locali solo in caso di sentenza definitiva.

 

debora serracchiani

C'è però nel dibattito sulla Severino una novità interessante: il Pd è d'accordo con Forza Italia. Il 10 luglio scorso alla Camera è stato presentato un ordine del giorno, con parere favorevole del governo, a firma di Debora Serracchiani.

 

[…] In pratica si chiedeva al governo di intervenire per eliminare quella parte della legge Severino che prevede la sospensione dei sindaci già alla condanna in primo grado. La mossa di Serracchiani ha incassato l'ok di Lega e Fi mentre il partito di Giorgia Meloni si è astenuto.

 

«Però - ragionano in Fi i big di Fdi in passato hanno duramente criticato le norme della Severino quando hanno colpito esponenti del proprio partito come l'ex sindaco di Catania Salvo Pogliese». La responsabile Giustizia dei democratici è anche firmataria di una proposta di legge, depositata in questa legislatura, che coincide con le posizioni di Forza Italia.

Ultimi Dagoreport

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER

ursula von der leyen giorgia meloni macron starmer armi difesa unione europea

DAGOREPORT – SI FA PRESTO A DIRE “RIARMIAMO L’EUROPA”, COME FA LA VON DER LEYEN. LA REALTÀ È UN PO’ PIÙ COMPLICATA: PER RECUPERARE IL RITARDO CON USA E RUSSIA SUGLI ARMAMENTI, CI VORRANNO DECENNI. E POI CHI SI INTESTA LA RIMESSA IN MOTO DELLA MACCHINA BELLICA EUROPEA? – IL TEMA È SOPRATTUTTO POLITICO E RIGUARDA LA CENTRALITÀ DI REGNO UNITO E FRANCIA: LONDRA NON È NEMMENO NELL’UE E L’ATTIVISMO DI MACRON FA INCAZZARE LA MELONI. A PROPOSITO: LA DUCETTA È ORMAI L’UNICA RIMASTA A GUARDIA DEL BIDONE SOVRANISTA TRUMPIANO IN EUROPA (SI È SMARCATA PERFINO MARINE LE PEN). IL GOVERNO ITALIANO, CON UN PUTINIANO COME VICEPREMIER, È L’ANELLO DEBOLE DELL’UE…

trump zelensky vance lucio caracciolo john elkann

DAGOREPORT – LUCIO E TANTE OMBRE: CRESCONO I MALUMORI DI ELKANN PER LE SPARATE TRUMPUTINIANE DI LUCIO CARACCIOLO - A “OTTO E MEZZO” HA ADDIRITTURA SOSTENUTO CHE I PAESI BALTICI “VORREBBERO INVADERE LA RUSSIA”- LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO È STATA L’INTERVISTA RILASCIATA A “LIBERO” DAL DIRETTORE DI “LIMES” (RIVISTA MANTENUTA IN VITA DAL GRUPPO GEDI) - L'IGNOBILE TRAPPOLONE A ZELENSKY? PER CARACCIOLO, IL LEADER UCRAINO "SI E' SUICIDATO: NON HA RICONOSCIUTO IL RUOLO DI TRUMP" - E' ARRIVATO AL PUNTO DI DEFINIRLO UN OPPORTUNISTA INCHIAVARDATO ALLA POLTRONA CHE "FORSE SPERAVA DOPO IL LITIGIO DI AUMENTARE IL CONSENSO INTERNO..." - VIDEO

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – DA DE GASPERI A TOGLIATTI, DA CRAXI A BERLUSCONI, LE SCELTE DI POLITICA ESTERA SONO SEMPRE STATE CRUCIALI PER IL DESTINO DELL’ITALIA - ANCOR DI PIU' NELL’ERA DEL CAOS TRUMPIANO, LE QUESTIONI INTERNAZIONALI SONO DIVENTATE LA DISCRIMINANTE NON SOLO DEL GOVERNO MA DI OGNI PARTITO - NONOSTANTE I MEDIA DEL NOSTRO PAESE (SCHIERATI IN GRAN MAGGIORANZA CON LA DUCETTA) CERCHINO DI CREARE UNA CORTINA FUMOGENA CON LE SUPERCAZZOLE DI POLITICA DOMESTICA, IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI SI DECIDE TRA WASHINGTON, LONDRA, BRUXELLES, PARIGI – DOPO IL SUMMIT DI STARMER, GIORGIA DEI DUE MONDI NON PUÒ PIÙ TRACCHEGGIARE A COLPI DI CAMALEONTISMO: STA CON L’UE O CON TRUMP E PUTIN?

friedrich merz

DAGOREPORT – IL “MAKE GERMANY GREAT AGAIN” DI FRIEDRICH MERZ: IMBRACCIARE IL BAZOOKA CON UN FONDO DA 500 MILIARDI PER LE INFRASTRUTTURE E UN PUNTO DI PIL PER LA DIFESA. MA PER FARLO, SERVE UN “BLITZKRIEG” SULLA COSTITUZIONE: UNA RIFORMA VOTATA DAI 2/3 DEL PARLAMENTO. CON IL NUOVO BUNDESTAG, È IMPOSSIBILE (SERVIREBBERO I VOTI DI AFD O DELLA SINISTRA DELLA LINKE). LA SOLUZIONE? FAR VOTARE LA RIFORMA DAL “VECCHIO” PARLAMENTO, DOVE LA MAGGIORANZA QUALIFICATA È FACILMENTE RAGGIUNGIBILE…

fulvio martusciello marina berlusconi antonio damato d'amato antonio tajani

DAGOREPORT – CE LA FARANNO TAJANI E I SUOI PEONES A SGANCIARE FORZA ITALIA DALLA FAMIGLIA BERLUSCONI? TUTTO PASSA DALLA FIDEIUSSIONI DA 99 MILIONI DI EURO, FIRMATE DA SILVIO, CHE TENGONO A GALLA IL PARTITO – IL RAS FORZISTA IN CAMPANIA, FULVIO MARTUSCIELLO, È AL LAVORO CON L’EX PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, ANTONIO D’AMATO: STANNO CERCANDO DEI “CAPITANI CORAGGIOSI” PER CREARE UNA CORDATA DI IMPRENDITORI CHE “RILEVI” FORZA ITALIA - LA QUESTIONE DEL SIMBOLO E IL NOME BERLUSCONI…