S’E’ INCAZZATA LA VISPA THERESA - DOPO L’ATTENTATO SUL LONDON BRIDGE, LA MAY VUOLE IMPRIMERE UNA STRETTA SU WEB E SOCIAL NETWORK CON PIU’ CONTROLLI, CENSURE E ARRESTI PIU’ FACILI - IL POLITOLOGO ANDREWS: “LA PREMIER CERCHERÀ DI STRUMENTALIZZARE L'ATTENTATO, MA GLI ELETTORI POTREBBERO CHIEDERSI COSA HA FATTO, DA MINISTRO DEGLI INTERNI, PER PREVENIRE IL TERRORISMO”
1 - MAY: "QUANDO È TROPPO, È TROPPO" VERSO NUOVE LEGGI CONTRO IL TERRORE
Enrico Franceschini per “la Repubblica”
«Quando è troppo, è troppo». In piedi davanti al portone di Downing Street, Theresa May riassume in una battuta la reazione del suo governo all' attentato di sabato sera a Londra, il terzo in tre mesi in una Gran Bretagna sempre più nel mirino del terrorismo. La premier conservatrice presenta un programma in quattro punti per aumentare l' offensiva contro la violenza estremista, lasciando intendere che bisognerà fare di più: di fatto evoca la possibilità di un giro di vite, se non di vere e proprie leggi speciali.
Più spionaggio, più controlli, più censura sul web, più arresti, se necessario deportazioni, forse anche di semplici sospetti. Una mossa che sembra avere come obiettivo non soltanto la sicurezza nazionale, ma pure le elezioni di giovedì, il cui esito da qualche giorno appariva incerto, con il Labour di Jeremy Corbyn in rimonta nei sondaggi, gli ultimi dei quali lo danno ad appena 3-4 punti dai Tories, dopo averli rincorsi con un distacco di oltre 20 fino a un mese fa.
Le parole del primo ministro suscitano critiche dagli altri partiti. «La democrazia è il nostro valore più prezioso, se lo limitiamo, per qualunque ragione, abbiamo già perso la sfida contro il terrorismo», commenta il leader laburista Corbyn. «Da un lato May annuncia la sospensione della campagna, dall' altro presenta provvedimenti che suonano come un nuovo manifesto per le elezioni, violando la giornata di tregua concordata», afferma il leader liberal- democratico Tim Farron. E ai talk-show delle radio della minoranza islamica arrivano telefonate di protesta: «Downing Street vuole criminalizzare i musulmani».
theresa may dopo l attentato a westminster
La premier comincia il suo discorso sostenendo che negli ultimi anni «ci sono stati progressi nella lotta al terrorismo »: non è strano che lo dica, considerato che per sei anni, fino al luglio scorso quando è subentrata al dimissionario David Cameron, era stata ministro degli Interni, dunque responsabile ultimo della sicurezza britannica.
Poi però aggiunge: «Ma in questo paese c' è troppa tolleranza dell' estremismo. La nostra società deve continuare a vivere nel rispetto dei nostri valori, ma le cose devono cambiare. Servono misure più robuste per identificare la minaccia ed estirparla. Questo richiederà discussioni difficili».
Quindi spiega per sommi capi la nuova strategia: pene più severe per reati anche minori collegati al terrorismo; bando a siti, social network e chat online che predicano l' estremismo; maggiori controlli, sia a livello di spionaggio che come presenza di polizia armata nelle strade; e leggi più forti per prevenire azioni violente.
TERRORE A LONDRA NEL NOME DI ALLAH - FERITI
Le risposte di Facebook, Google e Twitter non si fanno attendere: «Siamo impegnati a continuare a lavorare insieme contro l' estremismo sul web - dice Simon Milner, direttore delle politiche dell' azienda di Cupertino - ma ciò si può fare solo con una forte collaborazione». Ovvero senza divieti e censure imposti dall' esterno. Idem Google e Twitter: «Siamo già al lavoro per non dare voce ai terroristi».
Il primo ministro intanto ribadisce che l' 8 giugno la Gran Bretagna voterà senza rinvii perché «la democrazia va avanti». La campagna elettorale, sospesa per qualche giorno dopo l' attentato di Manchester, ha avuto una domenica di pausa a causa del nuovo attacco a Londra. Ma fra tre giorni i britannici andranno alle urne, con le immagini del terzo attentato in tre mesi fresche in mente.
TERRORE A LONDRA NEL NOME DI ALLAH
2 - “THERESA USERA’ L’ATTENTATO PER CONQUISTARE VOTI”
E.F. per la Repubblica
«Theresa May cercherà di strumentalizzare l' attentato, ma gli elettori potrebbero chiedersi cosa ha fatto, nei sei anni in cui è stata ministro degli Interni, per prevenire il terrorismo». È il parere dello storico e politologo Geoff Andrews, docente della Open University, autore di saggi sulla sinistra britannica.
Professor Andrews, quale partito può trarre vantaggio dall' attentato?
TERRORE A LONDRA NEL NOME DI ALLAH
«È molto difficile prevedere come l' attentato si rifletterà sugli ultimi giorni di campagna elettorale. Si pensava che quello di Manchester di due settimane fa avrebbe giovato al governo, perché una società sott' attacco tende a stringersi attorno alle autorità, ma è accaduto il contrario: i laburisti hanno continuato a ridurre lo svantaggio».
Perché?
«In genere la destra è il partito della legge e dell' ordine e guadagna consensi in questi casi. Ma chi critica Theresa May dirà: è stata ministro degli Interni per sei anni, che cosa ha fatto per prevenire il terrorismo? E i tre attentati degli ultimi tre mesi sono avvenuti mentre lei era premier, cosa fa credere che in futuro difenderà meglio il Paese?»
TERRORE A LONDRA NEL NOME DI ALLAH - FERITI
Ora promette nuove misure.
«Sì, ma ha trasmesso un' immagine di debolezza in campagna elettorale: non ricordo nessun altro capo dei Tories così inefficace. Dicendo 'quando è troppo, è troppo', minacciando leggi speciali, forse pensa alle elezioni e cerca di capovolgere la sua immagine, sostituendola con quella di una leader forte».
Funzionerà?
«Il rischio è che, evocando leggi speciali, smentisca il noto atteggiamento promosso da Churchill sotto le bombe naziste: keep calm and carry on, mantenere la calma e andare avanti. Gli inglesi sono orgogliosi della propria resilienza. Metterla in dubbio potrebbe essere controproducente ».
TERRORE A LONDRA NEL NOME DI ALLAH
Che problemi ha Corbyn?
«Qualcuno può percepirlo come troppo pronto a comprendere i terroristi, sebbene abbia detto soltanto che la strategia usata fin qui per combatterli non funziona e viste le conseguenze nessuno può negarlo».
La paura influirà sul voto?
«Il panico è innegabile. Ma ci sono stati anche episodi di solidarietà e coraggio. La maggior parte degli opinionisti pensa che alla fine May vincerà. Il dubbio è di quanto. Se otterrà una maggioranza risicata, la sua leadership uscirà indebolita».