DOPO LA SCONFITTA IN ABRUZZO SI RIAPRE ALL’INTERNO DEL PD IL PROCESSO ALLA SCHLEIN - LA MINORANZA RIFORMISTA INSISTE NEL DIRE CHE LA SEGRETARIA NON DOVREBBE SCENDERE IN CAMPO ALLE EUROPEE. "E SULLE LISTE SIAMO ANCORA IN ALTO MARE” – SUL "CAMPO LARGO" TUTTI (O QUASI) NEL PD RITENGONO CHE LA GRANDE ALLEANZA DELLE OPPOSIZIONI SIA “UNA STRADA OBBLIGATA”. LO PENSA ANCHE IL PADRE NOBILE ROMANO PRODI...
M.T.M. per il “Corriere della Sera” - Estratti
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elly schlein stefano bonaccini - manifestazione piazza del popolo
Ma al di là delle parole, al Pd sono preoccupati per il crollo degli alleati dei 5 Stelle.
I dem temono che il pessimo risultato possa spingere Conte lontano dalla strada dell’unità. E le notizie che vengono dalla Basilicata sembrano non essere confortanti in questo senso: l’intesa si può fare solo su un candidato scelto dal M5S.
Per questa ragione Alessandro Alfieri, esponente di spicco dell’area Bonaccini, ieri ha rilasciato un’intervista all’ Huffington Post . L’obiettivo?
Mandare un segnale ben preciso al leader del M5S: «Senza la funzione guida del Pd non si costruisce un’alternativa alla destra». Come a dire: Conte, accetta il fatto che i dem sono la forza politica di maggioranza e comportati di conseguenza, senza pretendere che le intese si possano stringere solo se il candidato è scelto da voi.
Ma Alfieri apre anche un altro capitolo, questa volta tutto interno ai dem, quando lascia intendere che la segretaria non dovrebbe scendere in campo alle Europee. L’area Bonaccini non guarda di buon occhio il fatto che le candidature per il voto di giugno non siano state ancora stabilite. «È tutto fermo in attesa che Elly ufficializzi la sua decisione. Ma in tutti gli altri Paesi europei, che pure hanno le liste bloccate, hanno già deciso le candidature mentre noi stiamo in alto mare».
La leader dem, comunque, intende scendere in campo, anche se non da capolista, in tutte le circoscrizioni. Lo stallo non è dovuto a una sua indecisione ma alla ricerca di candidature esterne che aprano il Pd alla società. Su questo fronte il Pd ha qualche difficoltà. Ora Schlein è tornata in pressing sull’ex direttore di Avvenire Marco Tarquinio: lo vorrebbe capolista nella circoscrizione dell’Italia centrale.
Seppure l’approccio sui 5 Stelle sia diverso, tutti o quasi nel Pd ritengono che la prospettiva della grande alleanza delle opposizioni sia, per dirla con le parole di Matteo Ricci,«una strada obbligata».
Lo pensa, e non da oggi, anche Romano Prodi, che commenta con queste parole il risultato delle elezioni regionali in Abruzzo: «Per coltivare un campo largo ci vogliono tanti contadini. Sono aumentati parecchio, i nostri, ma non sono ancora abbastanza». Insomma, secondo Prodi bisogna continuare a lavorare per l’alleanza, perché, a suo giudizio, anche il risultato importante del Pd «certamente non basta» a far diventare la coalizione competitiva.