GUERRE (NON PIÙ) DIPLOMATICHE - DOPPIA PROVOCAZIONE INGLESE ALL’ARGENTINA: ALLE FALKLAND ARRIVA UNA DELLE NAVI DA GUERRA PIÙ LETALI, INSIEME AL PRINCIPE WILLIAM CHE SI ADDESTRERÀ SULLE ISOLE PER 6 SETTIMANE. AGGIUNGI PURE IL FILM SULLA THATCHER, CHE RIAPRE VECCHIE FERITE - LA KIRCHNER HA IMPOSTO A TUTTO IL SUDAMERICA UN EMBARGO SULLE NAVI DALLE “SUE” MALVINAS - LA VERA QUESTIONE SONO I GIACIMENTI DI PETROLIO SCOPERTI INTORNO ALLE ISOLE…

Giulia De Luca per "Il Riformista"

L'uscita in Argentina del film sulla vita di Margaret Thatcher arriva in un momento difficile e di grande tensione diplomatica con la Gran Bretagna. La questione delle isole Malvinas, Falkland in inglese, è al momento un tema centrale della politica interna e internazionale. «Le isole Falkland appartengono alla Gran Bratagna, e io le rivoglio indietro» tuona risoluta Marilyn Streep in una scena del film, così come disse Margaret Thatcher prima di contrattaccare, e riconquistare, le Malvinas.

E se fino a pochi mesi fa la pellicola avrebbe si fatto discutere, ma fino a un certo punto, la sua uscita prevista per domani a solo due mesi dalla data del 30° anniversario della guerra e in pieno botta e risposta tra i governi argentino e inglese, è destinata ad aprire dibattiti piuttosto accesi sia a livello politico che tra gli spettatori.

Solo negli ultimi giorni è stato annunciato l'arrivo alle Malvinas di una delle navi da guerra più letali dell'armata inglese, il "Hms Dauntless" tipo 45, che, secondo alcune dichiarazioni della marina britannica, sarebbe in grado di «abbattere gli aerei argentini appena decollano dalle loro basi. Questo darà a Buenos Aires il tempo per riflettere seriamente». L'invio della nave era previsto da mesi, affermano dalla marina inglese, ma dalla Casa Rosada è stato visto come un tentativo di intimidazione.

Che, unito all'arrivo del principe William nelle isole per un addestramento militare di sei settimane, definito «provocazione» da Buenos Aires, ha avuto l'unico risultato di inasprire ulteriormente le relazioni tra i due governi. Il ministero degli Esteri argentino ha emesso un comunicato in cui dichiara di «rifiutare l'idea della militarizzazione» del conflitto per la sovranità sull'arcipelago e afferma di essere «dispiaciuto» del fatto che il nipote della Regina arrivi «con l'uniforme da conquistatore» e non con «la saggezza dello statista che lavora al servizio della pace e del dialogo tra le nazioni».

La tensione diplomatica tra i due paesi, mai risolta, è aumentata a settembre scorso quando la presidente Kirchner, durante l'Assemblea generale delle Nazioni Unite, ha minacciato di cancellare i voli settimanali che dal Cile arrivano alle isole Malvinas, se l'Inghilterra non avesse accettato di aprire il dialogo riguardo alla questione della sovranità sulle isole. Poi, in assenza di risposte da Londra, il 20 dicembre scorso la Kirchner ha chiesto e ottenuto l'appoggio dei paesi del Mercosur per vietare l'attracco di qualsiasi nave battente bandiera delle Malvinas.

L'Inghilterra ha reagito accusando l'Argentina di essere «colonialista», affermazione che ha fatto sorridere più di una persona e generato la facile risposta della Casa Rosada: «Mi sembra assolutamente offensivo - ha dichiarato il ministro degli Interni, Florencio Randazzo, pochi giorni fa - soprattutto visto che l'accusa arriva da un paese come la Gran Bretagna. La storia mostra chiaramente qual è stato sempre il suo comportamento con il resto del mondo».

La guerra delle Malvinas, occupate dall'Inghilterra nel 1833, venne cominciata dalla dittatura militare argentina nel 1982. La giunta aveva bisogno di rilanciare la sua immagine, e il riscatto dell'arcipelago sembrò al Presidente militare Leopoldo Galtieri un'ottima occasione per fare del patriottismo un'arma di riconquista dell'elettorato argentino. Pochi giorni dopo l'invasione, le navi inglesi partirono per i mari del sud. La guerra causò la morte di circa mille soldati, di cui più di due terzi argentini e screditò il governo di Galtieri, che fu costretto a dimettersi permettendo cosi, nel 1983, il ripristino della democrazia nel paese sudamericano. La Thatcher, invece, fu aiutata nella rielezione proprio grazie alla riconquista delle isole.

Il fare della questione Malvinas un punto di forza per risollevare un governo in crisi è ancora oggi la critica più frequente mossa al premier inglese David Cameron, che secondo molti analisti argentini vorrebbe usare questa polemica per distogliere l'attenzione del popolo britannico da altri problemi ben più gravi, come quello della disoccupazione.

L'Argentina da parte sua non si è mai rassegnata alla perdita delle Malvinas, complice anche la scoperta di nuovi giacimenti petroliferi attorno all'arcipelago. «Stanno saccheggiando le nostre risorse naturali, il nostro petrolio, la nostra pesca», ha affermato la Kirchner pochi giorni fa nel discorso pronunciato al rientro dalla convalescenza dopo l'operazione alla tiroide. Ma Londra è inamovibile. E, nel dubbio, manda la nuova flotta.

 

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