1. MA CHI SONO E DOVE STANNO ANDANDO E CHI SI CREDONO DI ESSERE GLI ALFANOIDI? 2. CON FORZA ITALIA ALL'OPPOSIZIONE DA MERCOLEDÌ IN GLORIA DELL’EX SENATORE BERLUSCONI, IN ARRIVO LA NUOVA ABBUFFATA DI POLTRONE DI SOTTOGOVERNO E DI PRESIDENTI DI COMMISSIONI PARLAMENTARI PER LA MAGGIORANZA DEL GOVERNINO ALFALETTA 3. INTANTO GLI ALFANOIDI ARRUOLANO I RAS ELETTORALI DEL SUD: CASSANO IN PUGLIA, CASTIGLIONE (GENERO DI PINO FIRRARELLO) IN SICILIA E ANTONIO GENTILE IN CALABRIA 4. I PERICOLI PER ALFANO: SUPERBIA ED ECCESSO DI DIFFIDENZA, TIPICI PECCATI DEL SICULO 5. SOLDI? NON NE HANNO E PROVANO A CERCARLI ON LINE (CIAO CORE). MA NE SERVONO MOLTI SUBITO, ANCHE PERCHÉ HANNO ORGANIZZATO LA PRIMA CONVENTION NAZIONALE IL 7 DICEMBRE A ROMA AGLI EX STUDI DE PAOLIS DOVE PREVEDONO DI PORTARE CINQUEMILA PERSONE

DAGOREPORT

Sono amati, appoggiati e persino riveriti dal Colle più alto della politica e delle istituzioni ai palazzi più in basso, sono coccolati da tutti i non berlusconiani per aver strappato col "padre". Sono oggetto di attacchi durissimi, e dal loro punto di vista giustissimi, da parte di chi con Berlusconi Silvio "decadente" e condannato e' rimasto. Ma chi sono e dove stanno andando gli alfanoidi? Ecco la mappa aggiornata di una iniziativa politica ai limiti della temerarieta' e di una "famiglia" politica che può allargarsi, anche attraverso le poltrone, ma che può anche incontrare serie difficoltà elettorali e di finanziamento.

LE POLTRONE IN ARRIVO. E' già scattata la corsa ai cinque o sei posti di sottosegretari disponibili in seguito alla annunciata uscita di Forza Italia dal governo in seguito alla decadenza di Berlusconi Silvio dal Senato: si tratta del vice ministro agli Esteri, Archi Bruno, e dei sottosegretari Santelli, Girlanda e Micciche'.

Per lo stesso motivo si libereranno i posti di presidenti delle Commissioni parlamentari occupati da Forza Italia, posti che spettano a chi fa parte della maggioranza di governo: in particolare, la commissione Affari Costituzionali oggi affidata a Sisto Paolo, la Commissione Difesa oggi guidata da Vito Elio, la Cultura oggi presieduta da Galan Giancarlo e la Finanze in mano a Capezzone Daniele.

Al Senato invece saranno disponibili la commissione Giustizia, oggi guidata da Nitto Palma, la presidenza della commissione Lavori Pubblici che oggi è presieduta da Matteoli Altero, la presidenza della commissione Lavoro e previdenza sociale dov'era Sacconi Maurizio, eletto capogruppo degli alfanoidi.

Ancora: la presidenza del comitato parlamentare che vigila sul l'accordo di Shengen (oggi c'è Ravetto Laura) e la commissione parlamentare bicamerale per l'infanzia, oggi affidata a Brambilla Vittoria Michela.

Si tratta di posti che in Parlamento pesano e che dovranno essere redistribuiti tra l'intera maggioranza, tenendo conto che gli alfanoidi hanno gia' ottenuto automaticamente la riconferma dei propri cinque ministri, in virtù non certo della base parlamentare o degli eletti ma della valenza dell'operazione politica anti Berlusca. (Va da se' che Forza Italia contenderà ai grillini le poltrone espressamente riservate all'opposizione).

IL SUD PIÙ COMUNIONE E FATTURAZIONE. Il nucleo originario dei 23 senatori che il 2 ottobre avevano messo la firma al voto di fiducia al governo contro i falchi dell'allora Pdl si è allargato sino a comprendere 60 parlamentari e un centinaio di consiglieri regionali, il cui zoccolo duro e' nel Sud: Sicilia, Calabria, Abruzzo soprattutto ma anche Puglia, con quel fenomeno di preferenze che è il senatore Cassano, e Campania dove si avvertono gli scricchiolii di quel precario equilibrio della solidarietà tra gli ex Pdl locali messi a dura prova da una prospettiva che vedrà molto parlamentari restituiti alle prossime elezioni alle proprie occupazioni familiari e, laddove vi sono, professionali. Infatti, non vi saranno seggi per tutti. A Nord vi sono gli uomini di Comunione e liberazione capitanati da Lupi Maurizio e da Vignali Raffaello.

Poi tutti i "governativi" e quelli provenienti da destra. Intanto una forte solidarietà si è consolidata tra i 5 ministri, con sfumature diverse ma ormai uniti da un medesimo destino. Ad essi si aggiunge il resto della compagine governativa: tra i vice ministri e i sottosegretari si distinguono Casero Luigi, vice all'Economia, e la "pasionaria" Vicari Simona, vice ministro allo Sviluppo Economico.

Senza dimenticare una componente significativa di post destroidi, le cui espressioni più visibili sono nel presidente della Regione Calabria, Scopelliti Giuseppe, già "allievo" di Gasparri Maurizio e compagno di stanza all'Universita' di Bocchino Italo, e poi Augello Andrea, da sempre nelle fila della destra laziale. Sempre dalla defunta Alleanza Nazionale arriva Saltamartini Barbara, già fedelissima di Alemanno Gianni.

LA FORTISSIMA COSTOLA POSTDEMOCRISTIANA. Comprende lo stesso Alfano Angelino, sul finire degli anni '80 del secolo scorso delegato provinciale giovanile di Agrigento, ma anche personaggi come Formigoni Roberto e Giovanardi Carlo (dei quali il neonato movimento e' già stufo, dicono, di vederli sproloquiare a tutte le ore e in tutti i talk show tv) e la maggior parte dei deputati e senatori siciliani capitanati da Castiglione Giuseppe, il genero di Pino Firrarello che è stato per una vita senatore dc prima e Pdl poi, storico ras elettorale dell'isola. Un caso a parte tra gli ex dc e' il senatore Naccarato Paolo, che continua a professarsi cossighiano.

I POST SOCIALISTI. Si tratta di un'ala cospicua, da Cicchitto Fabrizio a Colucci Francesco (si, non ci crederete ma lotta ancora insieme a noi), a Sacconi Maurizio, a Gentile Antonio, rappresentante di una famiglia socialista calabrese il cui fratello, Pino, attuale assessore regionale e' il consigliere più longevo della regione. C'è poi una spruzzatina di ex repubblicani, rappresentata dalla tradizione di Compagna Luigi, e di ex liberali nella persona di Costa Enrico. Vi è infine Sammarco Gianni, strettamente imparentato con Previti Cesare.

Chi frequenta Alfano Angelino lo descrive come preoccupato di evitare errori quali, nell'ordine, la eccessiva meridionalizzazione del partito (non solo nelle facce ma anche nelle abitudini), la creazione di "cerchi magici" come quelli che hanno penalizzato il vecchio Pdl. E lui stesso sa che deve evitare errori personali di superbia o di eccesso di diffidenza, tratti entrambi tipici di un certo siciliano di successo nel Continente.

SOLDI. Non ne hanno e provano a cercarli on line. Ma ne servono molti subito, anche perché hanno organizzato la prima convention nazionale il 7 dicembre a Roma agli ex studi De Paolis sulla Tiburtina dove prevedono di portare cinquemila persone.

 

 

alfano berlusconi adn x SILVIO BERLUSCONI E ANGELINO ALFANO SILVIO BERLUSCONI JOLE SANTELLI MARIA ROSARIA ROSSI Rocco Girlanda e Catia PolidoriMICHELA VITTORIA BRAMBILLA BEATRICE LORENZIN NUNZIA DE GIROLAMO FOTO LAPRESSE Giuseppe Scopelliti Barbara Saltamartini LA CONDANNA DI BERLUSCONI PELLEGRINAGGIO A PALAZZO GRAZIOLI ROBERTO FORMIGONI carlo giovanardi PAOLO NACCARATO ENZO CARRA

Ultimi Dagoreport

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON HA PER NULLA DIGERITO L’INTESA TRA USA E UCRAINA (MEDIATA CON TRUMP DA BIN SALMAN E STARMER) PER UN CESSATE IL FUOCO DI 30 GIORNI: IL “MACELLAIO” DI MOSCA (CIT. BIDEN) VOLEVA I NEGOZIATI SUBITO, NON LA TREGUA, CHE INVECE RICALCA LE RICHIESTE DI ZELENSKY – “MAD VLAD” SI STA RENDENDO CONTO CHE IN GIRO C’È UNO PIÙ PAZZO DI LUI: L’INSOSTENIBILE BIPOLARISMO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO È LOGORANTE ANCHE PER MOSCA. UNO CHE DOPO AVER ANNUNCIATO DI AVER SOSPESO ARMI E CIA A KIEV, OPLÀ!, ORA HA RINCULATO. E MINACCIA “SANZIONI DEVASTANTI” SE PUTIN NON ACCETTERÀ L’ACCORDO…

wanna marchi stefania nobile davide lacerenza

CRONACHE DI CASA MARCHI – QUANDO WANNA DICEVA AL “GENERO” LACERENZA: “PORCO, TI DOVRESTI VERGOGNARE, MERITI SOLO LA MORTE” – TRA LE INTERCETTAZIONI DELL’ORDINANZA DI ARRESTO DEL TITOLARE DELLA ''GINTONERIA'' E DI STEFANIA NOBILE, SONO CUSTODITE ALCUNE FRASI STRACULT DELL’EX TELE-IMBONITRICE – LA MITICA WANNA RACCONTA UNA SERATA IN CUI DAVIDONE “TIRA FUORI LA DROGA”: “L’HA FATTA DAVANTI A ME, IO HO AVUTO UNA CRISI E MI SONO MESSA A PIANGERE” – LA DIFESA DI FILIPPO CHAMPAGNE E LA “PREVISIONE”: “IO CREDO CHE ARRIVERÀ UNA NOTIZIA UNO DI ‘STI GIORNI. ARRIVERÀ LA POLIZIA, LI ARRESTERANNO TUTTI. PERCHÈ DAVIDE ADDIRITTURA SI PORTA SEMPRE DIETRO LO SPACCIATORE..."

volodymyr zelensky bin salman putin donald trump xi jinping

DAGOREPORT – COME SI E' ARRIVATI AL CESSATE IL FUOCO DI 30 GIORNI TRA RUSSIA E UCRAINA? DECISIVI SONO STATI IL MASSICCIO LANCIO DI DRONI DI KIEV SU MOSCA, CHE HA COSTRETTO A CHIUDERE TRE AEROPORTI CAUSANDO TRE VITTIME CIVILI, E LA MEDIAZIONE DI BIN SALMAN CON TRUMP - E' BASTATO L’IMPEGNO MILITARE DI MACRON E STARMER PER DIMOSTRARE A PUTIN CHE KIEV PUÒ ANCORA FARE MOLTO MALE ALLE FRAGILI DIFESE RUSSE - NON SOLO: CON I CACCIA MIRAGE FRANCESI L'UCRAINA PUÒ ANDARE AVANTI ALTRI SEI-OTTO MESI: UN PERIODO INACCETTABILE PER TRUMP (ALL'INSEDIAMENTO AVEVA PROMESSO DI CHIUDERE LA GUERRA “IN 24 ORE”) – ORA CHE MOSCA SI MOSTRA “SCETTICA” DAVANTI ALLA TREGUA, IL TYCOON E IL SUO SICARIO, JD VANCE, UMILIERANNO PUBBLICAMENTE ANCHE PUTIN, O CONTINUERANNO A CORTEGGIARLO? - LA CINA ASPETTA AL VARCO E GODE PER IL TRACOLLO ECONOMICO AMERICANO: TRUMP MINIMIZZA IL TONFO DI WALL STREET (PERDITE PER 1000 MILIARDI) MA I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI LO HANNO GIÀ SCARICATO…

elly schlein nicola zingaretti donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - CHE FIGURA DI MERDA PER IL PD MALGUIDATO DA ELLY SCHLEIN: A BRUXELLES, TOCCATO IL FONDO, IL PD HA COMINCIATO A SCAVARE FACENDOSI SCAVALLARE ADDIRITTURA DAL PARTITO DI GIORGIA MELONI – SE FDI NON POTEVA NON VOTARE SÌ AL PROGETTO “REARM EUROPE” DELLA VON DER LEYEN, I DEM, CHE ADERISCONO AL PARTITO SOCIALISTA, SI SONO TRASFORMATI IN EURO-TAFAZZI: 10 HANNO VOTATO A FAVORE, 11 SI SONO ASTENUTI (E SOLO GRAZIE ALLA MEDIAZIONE DEL CAPOGRUPPO ZINGARETTI I FEDELISSIMI DI ELLY, DA TARQUINIO A STRADA, NON HANNO VOTATO CONTRO URSULA) – I FRATELLINI D’ITALIA, INVECE, DOPO AVER INGOIATO IL SI', PER NON FAR INCAZZARE TRUMP, SI SONO ASTENUTI SULLA RISOLUZIONE SULL’UCRAINA. LA SCUSA UFFICIALE? "NON TIENE CONTO" DELL’ACCORDO A RIAD TRA USA E UCRAINA. INVECE GLI EURO-MELONI PRETENDEVANO UN RINGRAZIAMENTO DEL  PARLAMENTO EUROPEO A "KING DONALD" PER IL CESSATE IL FUOCO TRA MOSCA E KIEV (CHE, TRA L'ALTRO, PUTIN NON HA ANCORA ACCETTATO...)

philippe donnet andrea orcel francesco gaetano caltagirone

DAGOREPORT: GENERALI IN VIETNAM - LA BATTAGLIA DEL LEONE NON È SOLO NELLE MANI DI ORCEL (UNCREDIT HA IL 10%), IRROMPE ANCHE ASSOGESTIONI (CHE GESTISCE IL VOTO DEI PICCOLI AZIONISTI) - AL CDA DEL PROSSIMO 24 APRILE, ORCEL POTREBBE SCEGLIERE LA LISTA DI MEDIOBANCA CHE RICANDIDA DONNET (E IN FUTURO AVER VIA LIBERA SU BANCA GENERALI) – ALTRA IPOTESI: ASTENERSI (IRREALE) OPPURE POTREBBE SOSTENERE ASSOGESTIONI CHE INTENDE PRESENTARE UNA LISTA PER TOGLIERE VOTI A MEDIOBANCA, AIUTANDO COSI’ CALTA (E MILLERI) A PROVARE A VINCERE L’ASSEMBLEA - COMUNQUE VADA, SI SPACCHEREBBE IN DUE IL CDA. A QUEL PUNTO, PER DONNET E NAGEL SARÀ UN VIETNAM QUOTIDIANO FINO A QUANDO CALTA & MILLERI PORTERANNO A TERMINE L’OPA DI MPS SU MEDIOBANCA CHE HA IN PANCIA IL 13% DI GENERALI…

ursula von der leyen giorgia meloni elon musk donald trump

DAGOREPORT – IL CAMALEONTISMO DELLA DUCETTA FUNZIONA IN CASA MA NON PAGA QUANDO METTE I BOCCOLI FUORI DAI CONFINI NAZIONALI - MELONI PRIMA SI VANTAVA DELL’AMICIZIA CON MUSK E STROPPA E DELLA “SPECIAL RELATIONSHIP” CON TRUMP, ORA È COSTRETTA A TACERE E A NASCONDERSI PER NON PASSARE COME "AMICA DEL GIAGUARO" AGLI OCCHI DELL'UE. E, OBTORTO COLLO, E' COSTRETTA A LASCIARE A STARMER E MACRON IL RUOLO DI PUNTO DI RIFERIMENTO DELL'EUROPA MENTRE SALVINI VESTE I PANNI DEL PRIMO TRUMPIANO D’ITALIA, L'EQUILIBRISMO ZIGZAGANTE DELLA GIORGIA DEI DUE MONDI VIENE DESTABILIZZATO ANCOR DI PIU' DAL POSIZIONAMENTO ANTI-TRUMP DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO MERZ CHE FA SCOPA COL POLACCO TUSK, E LEI RISCHIA DI RITROVARSI INTRUPPATA CON IL FILO-PUTINIANO ORBAN - IL COLPO AL CERCHIO E ALLA BOTTE DEL CASO STARLINK-EUTELSAT...