DRAGHI FA IL GUFO CON RENZIE - LA BANCA CENTRALE EUROPEA METTE IN GUARDIA L'ITALIA: SERVE UNA MANOVRA CORRETTIVA PER IL 2014 PER RIMETTERE IN EQUILIBRIO IL BILANCIO

S.Iac per ‘Libero Quotidiano’

 

mario draghi mario draghi

Mario Draghi ha voluto ribadire ieri che il bazooka è pronto. E che, se necessario, la Bce «interverrà con prontezza » non solo «attraverso un ulteriore allentamento della politica monetaria» ma anche con «strumenti non convenzionali ». Quanto all’Italia, il presidente dell’Eurotower è voluto entrare ufficialmente nel «club dei gufi». Quelli che Matteo Renzi accusa di tifare contro l’Italia. 

 

Mario Draghi tra le cento persone pi influenti al mondo Mario Draghi tra le cento persone pi influenti al mondo

Nel consueto bollettino mensile, infatti, la Bce è tornata a girare il coltello nella piaga dell’indebitamento e del mancato rispetto degli impegni da parte del nostro Paese, confermando quanto detto lo scorso 2 giugno dalla Commissione Ue. E chiedendo di fatto una manovra correttiva per il 2014. Bruxelles aveva chiesto «sforzi aggiuntivi» per rimettere in equilibrio il bilancio dello 0,6% del pil (9 miliardi circa). La musica cambia poco per la Bce. 

 

«Nell’aggiornamento del programma di stabilità per il 2014», hanno criticato dall’Eurotower, «il governo ha apportato un aumento significativo all’obiettivo di disavanzo per il 2014 (al 2,6% del pil, dall’1,8 precedentemente previsto), mentre ha lasciato praticamente invariato l’obiettivo per il 2015 all’1,8% del pil». Inoltre «il governo ha rinviato il conseguimento dell’obiettivo di medio termine dal 2014 al 2016».

 

Matteo Renzi Matteo Renzi

La sostanza è che per quest’anno «l’intervento strutturale pianificato è inferiore ai requisiti stabiliti dal meccanismo preventivo del Patto di Stabilità». Quanto al debito, la Bce ha voluto ricordare al governo che l’Italia si trova nel triennio di transizione (2013-2015) per l’osservanza del parametro di riferimento per il debito.

 

E che secondo le previsioni di primavera della Commissione «richiede un aggiustamento lineare strutturale minimo annuo dello 0,7% del Pil fino alla fine del periodo in esame». Poco incoraggiante è anche l’analisi dell’Aibe, l’associazione delle banche estere, che ieri ha fatto il punto sul nostro Paese senza purtroppo cogliere, malgrado il decreto Destinazione Italia e il grande ottimismo di Renzi, alcuna soluzione di continuità rispetto al disastro degli anni precedenti. 

 

EUROTOWER BCEEUROTOWER BCE

«Le valutazioni dei principali operatori finanziari esteri che investono in Italia, raccolti nei primi mesi del 2014», si legge nel rapporto, «definiscono l’attrattività del sistema Italia ancora in una situazione critica (a quota 33 in una scala da 0 a 100)». 

 

Per tutta risposta il ministro dell’Economia, PierCarlo Padoan, ha ammesso che «i compiti a casa non fiscono mai»,ma ha anche annunciato «un nuovo pacchetto di misure » non solo per «uno stimolo immediato ma volte a cambiare il sistema degli incentivi in base al quale il finanziamento va all'economia ». Si tratterebbe, ha spiegato, «di potenziamento della garanzia pubblica, maggior partecipazione al finanziamento alle imprese di infrastrutture, misure per favorire l’apporto di capitale proprio ».

MATTEO RENZI E PIERCARLO PADOAN MATTEO RENZI E PIERCARLO PADOAN

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…