berlusconi dimissioni

RICORDATE IL “GOLPETTO” DI CINQUE ANNI FA, QUANDO I MERCATI FECERO SALTARE IL GOVERNO BERLUSCONI A COLPI DI SPREAD? VOLETE SAPERE COSA E’ CAMBIATO DAL 2011? ORA L'ITALIA È MESSA PEGGIO! DISOCCUPAZIONE ALLE STELLE, DEBITO PUBBLICO IN CRESCITA E CONSUMI IN CADUTA (ARIDATECE IL BANANA!)

Paolo Bracalini per “il Giornale”

 

berlusconi 2011berlusconi 2011

Cinque anni esatti dalla fine del governo Berlusconi, rovesciato e sostituito a Palazzo Chigi il 16 novembre 2011, l'ultimo premier espresso da un voto popolare. «Una giornata di liberazione dell'Italia» la definì Bersani, allora segretario del Pd e prossimo candidato premier, però mai diventato tale.

 

Da quel novembre in poi infatti, come ricorda sempre il leader di Forza Italia, si sono alternati tre governi frutto della regia di Giorgio Napolitano: l'esecutivo tecnico guidato da Mario Monti, nominato senatore a vita dall'allora presidente della Repubblica pochi giorni prima dell'investitura a premier, fortemente voluto in quel ruolo da Sarkozy e Merkel (le risatine a Cannes); poi il governo Letta come soluzione trovata ancora dal Quirinale alla «non vittoria» del Pd bersaniano, infine sostituito in corsa - sempre su input del Colle - con Matteo Renzi, fresco vincitore delle primarie Pd neppure parlamentare, nel febbraio 2014.

 

Spread e dimissioni di BerlusconiSpread e dimissioni di Berlusconi

«Napolitano ha salvato l'Italia da una deriva greca» commentò poi il premier Monti, «Monti ha salvato il Paese che era sull' orlo del baratro» fu invece il commento di chi trovò nel professore bocconiano la via più breve per far fuori l'odiato Cavaliere, in sella da troppi anni.

 

FT FT

«Mi sono dimesso per senso di responsabilità e dello Stato - fu invece il messaggio di Berlusconi nelle ore successive, molto tese e per certi aspetti drammatiche - per evitare all'Italia un nuovo attacco della speculazione finanziaria, senza mai essere stato sfiduciato dal Parlamento alla Camera e al Senato dove abbiamo la fiducia».

 

I numeri in effetti erano quelli. Se si eccettua lo spread, divenuto in quei giorni l'arbitro della politica italiana e schizzato - nella ricostruzione storica fatta poi dall'ex premier - anche per effetto di manovre speculative sui titoli di Stato italiani (ad opera di banche tedesche), tutti valori dell'economia reale raccontano una storia diversa.

 

SARKOZY E MERKEL RIDONO DI BERLUSCONI SARKOZY E MERKEL RIDONO DI BERLUSCONI

Archiviato (almeno in parte) il clima d'odio antiberlusconiano, esploso in quei giorni con le urla e le monetine lanciate all'uscita del Quirinale, dopo cinque anni si possono confrontare con minor livore i numeri dell'economia nazionale nel 2011 e quella attuale per vedere un peggioramento generalizzato.

 

La disoccupazione dall'8,4% del 2011, è salita al 10,5% negli ultimi mesi del governo «salva-conti» di Monti, per arrivare all' 11,7% del settembre 2016. Peggio ancora al Sud, tema ricorrente nello storytelling renziano, dove però la disoccupazione è passata, in cinque anni, dal 13% al 19%.

MERKEL BERLUSCONI NAPOLITANO MERKEL BERLUSCONI NAPOLITANO

 

Italia sull'orlo del baratro? Il dato allora più allarmante, cioè l'alto debito pubblico (con annessi interessi miliardari), nel 2011 era a 1.908 miliardi di euro, nel 2016 abbiamo sfondato l'ennesimo record toccando i 2.212 miliardi, con un rapporto debito/Pil pari al 132,3% (era al 116%).

 

Le tasse, altro tema delicato su cui Renzi insiste («Finché resto premier si abbassano, non si alzano»). La pressione fiscale, una piovra che stritola imprese, professionisti e famiglie, è passata dal 41,6% nell' ultimo anno del governo Berlusconi all' attuale 43,4%. Cifra ufficiale drogata dal calcolo del Pil sommerso, frutto di attività irregolari, perché senza questo trucco la pressione fiscale reale - come nota la Cgia di Mestre - è del 49%. Interessante anche il confronto tra i consumi dell' Italia sotto Berlusconi nel «terribile» 2011, più alti (1,328 contro 1,312 miliardi) di quelli dell'«Italia che riparte» di Renzi. Stessa parabola per gli investimenti, e soprattutto le costruzioni, crollate dal 2011 al 2016. Una storia tutta da scrivere, o riscrivere.

NAPOLITANO E TESTA BERLUSCONI NAPOLITANO E TESTA BERLUSCONI

Ultimi Dagoreport

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…