giovanbattista fazzolari alessandro giuli

"IL FOGLIO" AVVERTE LA DUCETTA: "ISOLATO DENTRO FDI E IN GUERRA CON FAZZOLARI. SE VA AVANTI COSÌ, GIULI LASCIA. UNO SCENARIO CLAMOROSO CHE PORTEREBBE A UNA CRISI DI GOVERNO - “GIULI NON È ORGANICO: DEVE SEGUIRE LA LINEA PERCHÉ È STATO MESSO DA NOI E NON DALLA SINISTRA”, DICONO I DISCEPOLI DI FAZZOLARI - LA MELONI DICE DI NON AVER PARLATO CON GIULI, MA AMMETTE CHE SULLA NOMINA DI SPANO C’ERA “NERVOSISMO” NEL PARTITO, SALVO AGGIUNGERE CHE IL PRIMO CONFLITTO DI INTERESSI DI SPANO RISALE ALLA GESTIONE MELANDRI DEL MAXXI..." - FAZZO: "GIULI? SCONTRO INVENTATO"...

1. MIC: FAZZOLARI, 'PER GIULI GRANDE STIMA DA SEMPRE, SCONTRO INVENTATO'

alessandro giuli alla camera foto lapresse 4

(Adnkronos) - "Anche oggi leggo ricostruzioni del tutto inventate sul mio conto. Non c'è nessuno scontro tra me e il ministro Giuli. Notizia falsa e pateticamente inventata. Io e Alessandro Giuli ci conosciamo da più di trent'anni, è una persona che stimo e della quale appezzo la grande professionalità.

 

Gli attacchi scomposti che gli sono stati rivolti da quando è diventato ministro sono sconcertanti e fanno ben capire quanti interessi abbia da difendere la sinistra all'interno del ministero della Cultura". Così Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega per l'Attuazione del programma di governo.

 

GIOVANBATTISTA FAZZOLARI A CINQUE MINUTI

2. GIULI ISOLATO DENTRO FDI E IN GUERRA CON FAZZOLARI. SE VA AVANTI COSÌ LASCIA

Estratto dell’articolo di Simone Canettieri per “il Foglio”

 

E’il fuoco amico, quello de destra, il vero problema di Alessandro Giuli, ministro della Cultura  con già due capi di gabinetto cambiati (uno cacciato, Francesco Gilioli, e l’altro dimissionario, Francesco Spano) in un mese e mezzo.

 

francesco spano inchiesta di report

Il successore di Gennaro Sangiuliano, da quando è stato nominato, fa i conti con tutta l’infosfera globale meloniana: politica e mediatica. Un braccio di ferro […] con colonnelli e caporali di Fratelli d’Italia che dopo lo scandaletto di Maria Rosaria Boccia vogliono pilotare da Palazzo Chigi, senza più sorprese, il Collegio Romano.

 

il post di giorgia meloni contro francesco spano nel 2017

Egemonia tecnocratica, prima che culturale. “Giuli è d’area, ma non è organico:  deve seguire la linea perché è stato messo da noi e non dalla sinistra”, dicono i discepoli di Giovanbattista Fazzolari. E cioè il potentissimo sottosegretario alla presidenza del Consiglio nonché dea Kalì della premier con cui  il ministro non si prende. Una convivenza iniziata male e che rischia di finire peggio.

 

Giuli di questo passo non ha problemi a dimettersi. Uno scenario clamoroso che tutti – a partire dalla premier Meloni – vogliono evitare: porterebbe a una crisi di governo e, per giunta, sotto manovra. E però a mettere insieme i dettagli, qua e là, si capisce che forse uno strano tramestio c’è, eccome.

 

alessandro giuli alla camera foto lapresse 5

E’ tutto abbastanza percepibile: basta parlare con qualsiasi parlamentare, sottosegretario o ministro. Nessuno lo difende, nessuno ha voglia di sapere che “Gramsci è vivo” né è molto attratto dall’idea di  creare una destra che si possa dichiarare progressista fra i conservatori.

 

Meglio cavalcare la guerra ai migranti irregolari che recidere le radici del passato: non porta voti. “Il nostro pensiero solare – scherzano i meloniani – non è piacere alla sinistra”. 

 

[…] I veri problemi si trovano al ministero dove l’autonomia decisionale di Giuli finora è stata minima. Il capo della segreteria tecnica è rimasto Emanuele Merlino, ufficiale di collegamento con Fazzolari. Nelle stesse stanze, davanti a quel ministro, lavora anche Claudia Ianniello, sorella di Giovanna, storica portavoce della premier.

 

EMANUELE MERLINO

Tutto viene riferito, tutto viene raccontato e forse distorto ed enfatizzato. Così il dopo-Sangiuliano è stato più traumatico del previsto con una coda di veleni impensabile. Palazzo Chigi vuole, nome per nome, sapere chi va a lavorare al ministero per avallare o meno le scelte del titolare del dicastero. Con una premessa che blocca tutto: “Attenzione alle spie, non dobbiamo mettercele in casa”.

 

Fazzolari, indicato in questa fase come il nemico numero uno del ministro, contattato dal Foglio dice: “Mi manca solo di occuparmi degli staff dei ministri: non me ne occupo e non ci metto la testa”. Una dichiarazione, da registrare, che cozza con un racconto che arriva sempre dai corridoi del palazzo del governo e di Via della Scrofa.

 

francesco spano inchiesta di report

[…] Tutto si mischia nel verminaio, comprese presunte lobby gay che si sarebbero impossessate del Collegio Romano. Davvero dopo i fasti pompeiani di lady Boccia siamo arrivati a ricattati sessuali nei confronti del neo ministro? “Falsità”. Di sicuro Spano, nominato due settimane fa, non è andato giù al partito dal primo momento. Ai vertici come alle periferie. Il dirigente fu oggetto di un attacco diretto sui social di Giorgia Meloni, che rimbalza da giorni.   […]

 

[…] Meloni vorrebbe cercare di chiudere questa vicenda in un modo o nell’altro. Ieri Giuli, isolato e attenzionato dalla polizia politica, è andato a Palazzo Chigi per incontrare  il sottosegretario Alfredo Mantovano. La premier dice di non aver parlato con il ministro, ma ammette che sulla nomina di Spano c’era “nervosismo” nel partito, salvo aggiungere che il primo conflitto di interessi del dirigente risale alla gestione Melandri del Maxxi. Caso chiuso? C’è chi dice no.

MARCO CARNABUCI - IL MARITO DI FRANCESCO SPANO GIORGIA MELONI - FOTO LAPRESSE GIOVANBATTISTA FAZZOLARI IN VERSIONE 007GIOVANBATTISTA FAZZOLARI A CINQUE MINUTI GIORGIA MELONI - MEME BY EDOARDO BARALDI MELONI - FAZZOLARI - GIORGETTI - FITTO - MATTARELLAalessandro giuli alla camera foto lapresse 2

Ultimi Dagoreport

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...