E’ LUI O NON E’ LUI? CHE CI STAVA A FARE RENZI (OD IL SUO SOSIA) DALLE PARTI DI DOHA, IN QATAR? E DI COSA HA DISCUSSO NEL “LUNGO E CORDIALE” COLLOQUIO CON L’EMIRO? AH, SAPERLO! CHE VOGLIA MANTENERE FEDE ALL’IMPEGNO DI EMULARE TONY BLAIR?
Dagonews
Era lui od un suo sosia? Fatto sta che uno che somiglia come una goccia d’acqua a Matteo Renzi è stato visto dalle parti di Doha, Qatar. E sempre la stessa persona è stata vista entrare nella residenza ufficiale dell’emiro, Tamim Al Thani. Da quelle parti dicono che i due abbiano avuto un “lungo e cordiale” colloquio.
Ma che ci stava a fare in Qatar il Ducetto? Escluso un intervento sul Montepaschi: a lungo s’era favoleggiata una partecipazione di Qia (Qatar investment Authority) nell’aumento di capitale di Siena. Ormai, però, Mps è controllato dal Tesoro. Forse potrebbe convincere l’emiro a sottoscrivere i bond che verranno emessi dalla banca, e garantiti dallo Stato. Ma per una cosa del genere non si muove un ex premier.
In via ipotetica potrebbe aver discusso con Al Thani della situazione libica, e più in generale del Medio Oriente: area che vede i qatarini particolarmente sensibili (ed attivi) in vista dei futuri equilibri. Oppure, dell’interesse di Doha a portare gas liquefatto in Italia, magari immettendolo in un degassificatore spagnolo.
Oppure ancora, Renzi sta mantenendo fede ad un suo personale impegno: diventare il “nuovo” Blair. Visto che non è riuscito a restare a Palazzo Chigi quanto Tony è rimasto a Downing Street, pensa di emularlo nell’attività di conferenziere e lobbista ad altissimo livello. E quest’ultima ipotesi sembra la più probabile. Magari il primo impegno potrebbe essere quello di risolvere i problemi burocratici del Qatar in Sardegna.